La Regione Sicilia, l’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, il Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana e la Soprintendenza del Mare hanno pubblicato gli “Atti del Convegno Nazionale di Archeologia Subacquea”, che raccolgono le analisi, le ricerche e le iniziative sviluppate dal Convegno nazionale, avutosi nel 2019, e i risultati della ricerca sviluppata fino ai giorni nostri.
L’attenzione è tutta dedicata al relitto della nave di Marausa, una nave romana del III secolo d.C. affondata a poca distanza dalle coste siciliane con il suo carico di anfore africane. La nave rappresenta uno dei reperti navali più interessanti, in quanto il recupero ha interessato oltre 600 elementi ad opera della Soprintendenza del Mare della Regione siciliana e oltre il restauro si è proceduto ad un trattamento di conservazione attraverso le nanotecnologie che è stato monitorato fino a pochi giorni fa.
Grazie alla società 4ward360 e alla sua presidente Sabrina Zuccalà, il settore privato del mondo delle nanotecnologie si è incrociato con quello dei beni culturali della Regione, generando una lunghissima ricerca, che oggi raccoglie i risultati positivi, con un formulato nanotecnologico specifico per la conservazione, la protezione della superficie del relitto dai danni causati dal tempo, dai raggi UV, dagli insetti xylofagi e dalle condizioni ambientali sfavorevoli alle quali può essere sottoposto durante l’esposizione museale.
“Al fine di ottenere un migliore risultato nell’ambito della ricerca per la conservazione dei beni culturali, soprattutto per quanto riguarda i beni archeologici sommersi da noi presi in esame, le nanotecnologie applicate al legno assolvono un compito indispensabile perché creano una nanostruttura di particelle schermanti, di fatto creando una separazione tra il materiale e l’ambiente”, ha dichiarato la Presidente Sabrina Zuccalà.
Il progetto sviluppato dalla Regione siciliana con la società 4ward360 di Sabrina Zuccalà è di particolare importanza in quanto intende promuovere e diffondere la cultura, le opportunità sottomarine e le nuove dimensioni dell’archeologia subacquea, mettendo a conoscenza del grande pubblico la ricchezza scientifica raggiunta in questo campo grazie alle sinergie con le società tecnologiche private.
Attraverso iniziative volte a favorire il coinvolgimento degli esperti, degli imprenditori innovativi e delle giovani generazioni verso le nuove dinamiche delle dimensioni dei cinque domini, si intende favorire una dimensione strategica che richiede sempre più competenze multidisciplinari e altamente professionalizzante.