Il 7 ottobre uscirà in libreria “La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina” di Ilan Pappé (traduzione di Nazzareno Mataldi), un contributo fondamentale per capire l’insostenibilità del progetto sionista e la via possibile per un futuro di pace in Palestina.
Lo storico israeliano presenterà il libro il 5 ottobre a Bologna (Porta Pratello, ore 19.45, con Christian Elia) e il 6 ottobre a Roma (Feltrinelli Appia, ore 18, con Daniele Mastrogiacomo).

Dopo il 7 Ottobre e il genocidio a Gaza, il progetto sionista in Palestina – il tentativo secolare dell’Occidente di imporre uno Stato ebraico in un paese arabo – è destinato a una «disintegrazione inevitabile». È la tesi del celebre storico israeliano Ilan Pappé che, dopo opere considerate pietre miliari nella storiografia del conflitto israelo-palestinese, in questo nuovo volume sposta lo sguardo sul futuro di Israele e della Palestina.
Diviso in tre parti, nella prima – Il collasso – Pappé esamina il fallimento del cosiddetto “processo di pace” ed evidenzia le fratture profonde che minacciano la stabilità di Israele: l’ascesa del sionismo religioso, le crescenti divisioni all’interno della società israeliana, l’allontanamento dei giovani ebrei dal sionismo, il sostegno dell’opinione pubblica mondiale alla causa palestinese, la crisi economica e la messa in discussione dell’invincibilità militare di Tel Aviv. Nella seconda parte – La strada per il futuro – l’autore delinea sette mini-rivoluzioni cognitive e politiche necessarie per costruire un avvenire migliore per tutti gli abitanti della Palestina storica: da una nuova strategia per il movimento nazionale palestinese alla giustizia transitoria e riparativa sul modello sudafricano, dal diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi alla ridefinizione dell’identità collettiva ebraica. Nella terza parte – La Palestina del dopo-Israele, anno 2048 – Pappé offre una preziosa visione di speranza e riconciliazione. Immagina un domani in cui le mini-rivoluzioni hanno avuto successo e descrive come potrebbe essere la vita in uno Stato palestinese democratico e decolonizzato, con il ritorno dei rifugiati, la coesistenza di ebrei e palestinesi come cittadini con pari diritti e la guarigione delle ferite del passato. Summa dell’analisi storico-politica di Pappé, La fine di Israele è un contributo fondamentale per comprendere l’insostenibilità del progetto sionista e la via possibile per la pace in Palestina.
Ilan Pappé. Professore di Storia all’Istituto di studi arabi e islamici e direttore del Centro europeo per gli studi sulla Palestina presso l’Università di Exeter. È autore di oltre una dozzina di libri tra cui il bestseller La pulizia etnica della Palestina (Fazi Editore, 2008), tradotto in quindici lingue. Fazi Editore ha inoltre pubblicato Palestina e Israele: che fare? (2015), scritto insieme a Noam Chomsky, La prigione più grande del mondo. Storia dei Territori Occupati (2022) e Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina. Dal 1882 a oggi (2024).