Nell’ambito della sedicesima edizione del Festival della Diplomazia, che si tiene in questi giorni a Roma, la Federazione del Mare ha confermato il proprio impegno nella promozione del dialogo internazionale ospitando, presso la Sala d’Amico, due appuntamenti di rilievo. Il primo, svoltosi la mattina del 15 ottobre, ha visto protagonisti esperti di fama mondiale in occasione della tavola rotonda dal titolo “Antarctic Cooperation: Scientific Data Sharing”.
Dopo il saluto inaugurale di Laurence Martin, Segretario Generale della Federazione del Mare, il dibattito è stato moderato da Edward Mura, Chairman del Commonwealth Club of Rome, che ha guidato con competenza gli interventi di relatori provenienti da istituzioni scientifiche di primo piano impegnate nella ricerca antartica.
Tra gli speaker, Johnathan Kool, Director dell’Australian Antarctic Data Centre e Chair dello SCAR Standing Committee on Antarctic Data Management (SCADM), ha illustrato le sfide e le opportunità legate alla condivisione dei dati scientifici in un contesto sempre più interconnesso. Alberto Salvati, rappresentante italiano presso lo SCADM e membro del Concordia Operational Committee del CNR, ha evidenziato il contributo italiano alla cooperazione internazionale, mentre Martin Wearing, in rappresentanza dell’ESA’s Polar Science Cluster, ha offerto una panoramica sulle sinergie tra ricerca spaziale e studi polari.
Al centro del confronto, la cooperazione scientifica è stata riconosciuta come elemento fondante dell’esplorazione antartica, soprattutto nell’era dei big data. I relatori hanno sottolineato come la crescente complessità e il volume dei dati raccolti – che spaziano dalla glaciologia alla biologia marina, fino agli studi atmosferici – impongano una stretta collaborazione tra analisti dei diversi programmi nazionali.
L’analisi congiunta dei dati consente oggi una modellizzazione climatica più precisa, favorisce la comprensione delle dinamiche degli ecosistemi e rafforza la trasparenza scientifica. In questo contesto, il rafforzamento della cooperazione tra data scientist non solo accelera il progresso della scienza antartica, ma contribuisce anche a consolidare le risposte globali alle sfide ambientali, nel solco dei principi sanciti dal Trattato Antartico del 1959.
L’incontro ha rappresentato un momento di alto profilo per riaffermare il valore della diplomazia scientifica e il ruolo strategico della Federazione del Mare e del The Commonwealth Club of Rome nel promuovere il dialogo tra istituzioni, ricercatori e policy maker.