Discendente da una famiglia di baroni siciliani, tra cui la principessa Annitta Drogo Lanza di Deliella, proprietaria della celebre Villa Deliella di Palermo, capolavoro architettonico realizzato da Ernesto Basile e irrimediabilmente distrutto durante il cosiddetto “Sacco di Palermo” della fine degli anni ’50, Ivan Drogo Inglese Lanza di Deliella è considerato oggi uno dei massimo esperti in tema di patrimonio.
Già Presidente e Amministratore delegato di una compagnia alberghiera quotata in borsa, oggi è Presidente di Assocastelli, Associazione dei gestori e proprietari di immobili d’epoca e storici e degli Stati Generali del Patrimonio Italiano, Ente per la valorizzazione delle attività, dei beni e del patrimonio culturale, e Segretario generale dell’Intergruppo Parlamentare del Patrimonio Italiano, nonché Rappresentante degli interessi presso la Camera dei Deputati e docente in corsi universitari in materia di valorizzazione dei beni culturali.
Segretario, con l’adesione del Senatore Giulio Terzi di Sant’Agata si è ulteriormente rafforzata la composizione dell’Intergruppo Parlamentare del Patrimonio Italiano, che si pone come obiettivo la valorizzazione delle attività, dei beni e del patrimonio culturale. Quali le prossime iniziative in programma? “Il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, nella sua lunga esperienza di Ambasciatore, nonché di Ministro degli Esteri, sa bene come sia percepito e quale valore venga conseguentemente attribuito al nostro patrimonio nazionale all’estero. La sua adesione all’Intergruppo rappresenta dunque un ulteriore dimostrazione dell’interesse all’impegno di molti Deputati e Senatori verso quelle azioni istituzionali che possono promuoverlo, sostenerlo e valorizzarlo. Nel programma dell’integruppo è inserita anche la divulgazione e la promozione del patrimonio, ancora poco conosciuto, custodito nelle sedi della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica”.
Il 2024 è particolarmente importante per Voi, essendo l’Anno delle Radici Italiane. “L’Italia, soprattutto nei primi cinquant’anni del ‘900, ha avuto un imponente flusso migratorio. L’attuale Governo, con lungimiranza, ha dichiarato il 2024 “Anno delle Radici Italiane”. La comunità degli italo-discendenti e degli italiani residenti all’estero si stima abbia raggiunto un numero considerevole, circa 90 milioni di persone nel mondo. Per l’Intergruppo, che intende sostenere il programma, questo bacino rappresenta una potenzialità di flussi turistici. E’ bene ricordare che molti italo discendenti sono diventati personalità importanti. Per esempio la moglie dell’attuale presidente americano Joe Biden, Jill Jacobs, è di origine siciliana, l’attuale premier austrialiano Anthony Albanese ha origini pugliesi, l’ex presidente del Brasile Jail Bolsonaro è di origine veneta. Per non parlare del Santo Padre Jorge Bergoglio”.
Il 2024, oltretutto, è anche l’anno in cui verranno celebrate le Giornate Europee del Patrimonio. “Le giornate europee del patrimonio rappresentano una iniziativa importantissima poiché uniscono tutti i paesi dell’Unione Europea in un programma comune di promozione e di fruibilità dei rispettivi patrimoni”.
Cambiando argomento, qual è il suo giudizio sul Piano Mattei? “Enrico Mattei rappresenta una grande personalità che certamente identifica la nostra nazione soprattutto nei rapporti e nelle relazioni con il Continente Africano. Bene ha fatto il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Giorgia Meloni, a dedicare alla sua figura un piano di intervento e di relazione. Ci permetteremo di suggerire l’inserimento di opportune azioni culturali che potrebbero certamente costituire un ulteriore elemento di rafforzamento degli indirizzi e degli intenti già contenuti nel piano. Inoltre la Fondazione Enrico Mattei di Matelica, città dove l’imprenditore e dirigente pubblico visse e riposa, è una delle organizzazioni presenti negli Stati Generali del Patrimonio Italiano”.
Un’ultima curiosità: lei è anche Presidente di Assocastelli, Associazione italiana di gestori e proprietari di immobili d’epoca e storici. Quali finalità si pone? “In Italia sono stati censiti circa 8 mila tra castelli e forti, privati e pubblici. Spesso rappresentano l’emblema di antichi borghi e comuni. Purtroppo la stragrande maggioranza di essi è ancora alla ricerca di una adeguata valorizzazione. Gli 800 soci dell’Associazione hanno già connotato le proprietà trasformando questi contenitori storici in vere proprie aziende culturali, per l’organizzazione di eventi, per l’ospitalità e per la ristorazione. Senza trascurare anche l’utilizzo cinematografico e televisivo”.

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