Si è conclusa con la firma una dichiarazione congiunta, di sette accordi intergovernativi e di 16 protocolli d’intesa commerciale la prima giornata della visita a Roma del presidente del Kazakhstan, Kassym-Jomart Tokayev. Una giornata segnata, in particolare, dall’incontro al Quirinale con l’omologo Sergio Mattarella, da quello a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e infine dalla partecipazione, assieme al ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, alla Tavola rotonda sugli investimenti organizzata alla Farnesina. L’Isia, l’Istituto Italiano per l’Asia all’indomani della visita del Presidente kazako, plaude a questi accordi con un Paese che è dal 1992 un esempio di rapporti bilaterali con l’Italia, che rafforzano il dialogo e i rapporti tra Roma e Astana. È in questa circostanza, ricorda l’Isia, che Tokayev ha parlato dell’apertura “di un nuovo capitolo” delle relazioni. L’Italia è già il terzo partner commerciale al mondo del Kazakhstan, e dal 1991, anno dell’indipendenza, ha investito quasi 10 miliardi di dollari nel Paese centrasiatico. Ma ora, come ha ricordato il presidente kazakho, “è tempo di portare il partenariato a un livello superiore” e di “esplorare nuovi campi di cooperazione”: oltre all’energia, ci sono “enormi opportunità” nel campo delle materie prime rare, della transizione energetica e digitale, delle infrastrutture di trasporto, dell’industria e dell’agricoltura.
La dichiarazione congiunta adottata nel primo pomeriggio tra Tokayev e Meloni esprime soddisfazione per “il dialogo regolare” tra i due Paesi a tutti i livelli, sottolinea che in più di trent’anni Kazakhstan e Italia hanno trasformato i loro legami in un “solido partenariato basato sulla fiducia reciproca, su valori condivisi e su una cooperazione efficace”. “Desideriamo continuare a diversificare e approfondire i legami in tutti i settori di comune interesse”, si legge ancora nel documento, che menziona anche la Dichiarazione sulla crescita firmata nel settembre scorso ad Astana dai ministri degli Esteri, Antonio Tajani e Murat Nurtleu. “I settori chiave della cooperazione sono: l’energia, l’esplorazione e l’estrazione di risorse naturali, l’economia verde, l’edilizia, le infrastrutture, i trasporti e la logistica, l’agricoltura, le attività scientifiche e tecnologiche, e i servizi di consulenza.