Il Kazakhstan, ricchissimo di risorse naturali, è il nono Paese più grande del mondo. Perno della politica estera dell’Italia in Asia centrale, per la sua posizione altamente strategica, al crocevia dell’Eurasia, riveste un ruolo sempre più decisivo nello scacchiere mondiale. Si trova infatti sul cosiddetto “Middle Corridor” o più precisamente la Trans- Caspian International Trasporte Route, la rotta commerciale che collega la Cina e, più in generale, l’Asia all’Europa attraverso il mar Caspio e la Turchia e che ha sostituito l’ormai impraticabile Rotta del Nord che passava attraverso la Russia.
“C’è una grande amicizia che lega Kazakhstan e Italia”, ha esordito così il Presidente Sergio Mattarella durante l’incontro ad Astana con il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev. La visita suggella un legame storico tra i due Paesi: l’Italia, infatti, è presente in Kazakhstan – prima tra le nazioni dell’Unione Europea – dal 1992, e solo pochi anni fa sono stati celebrati i trent’anni delle relazioni diplomatiche tra i due Stati.
Negli ultimi due anni, le relazioni bilaterali si sono ulteriormente intensificate, con un fitto calendario di visite istituzionali volte a consolidare il Partenariato Strategico Bilaterale. Tra queste, la visita del Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani a settembre 2023, quella del Presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev a Roma a gennaio 2024, la missione in Kazakhstan della Ministra dell’Università Annamaria Bernini nell’ottobre 2024, la visita della Premier Giorgia Meloni ad Astana nel maggio 2025 e, più di recente, la partecipazione della Ministra della Cultura kazaka Aida Balayeva a Napoli nel giugno 2025, in occasione della “Conferenza dell’UNESCO sul patrimonio culturale.
Sul fronte economico, l’Italia si conferma il primo partner commerciale del Kazakhstan in Europa e il terzo a livello globale, dopo Russia e Cina. Nel 2024 gli scambi bilaterali hanno toccato il record di 20 miliardi di dollari, mentre negli ultimi vent’anni gli investimenti italiani in Kazakhstan hanno raggiunto i 7,7 miliardi di dollari, concentrati soprattutto nei settori petrolifero e del gas, nell’energia e nelle attrezzature industriali. Oggi, però, la cooperazione si sta ampliando anche in nuovi ambiti: dall’agroindustria all’ingegneria meccanica, dalle infrastrutture all’edilizia, fino alla gestione delle risorse idriche e ai progetti di sviluppo sostenibile. Attualmente operano nel Paese oltre 260 aziende italiane, tra cui grandi nomi come Eni, Ansaldo, Ferrero e Maire Tecnimont.
Guardando al futuro, il Presidente Kassym-Jomart Tokayev ha auspicato una collaborazione con l’Italia anche nel campo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali. Un settore che il capo di Stato kazako ha già indicato come prioritario nel suo programma di riforme, annunciato a settembre durante il discorso annuale sullo Stato della Nazione. A partire da quest’anno, infatti, in Kazakhstan sarà istituito un nuovo Ministero dedicato all’Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di trasformare il Paese in una nazione pienamente digitale entro tre anni. In questo contesto si inserisce la visita del Presidente Sergio Mattarella all’Astana Hub, il più grande polo tecnologico dell’Asia Centrale, pensata per presentargli da vicino l’ecosistema IT kazako e le opportunità di cooperazione con le imprese italiane.
La cooperazione tra Italia e Kazakhstan non si limita all’economia: anche sul fronte culturale i rapporti sono sempre più intensi. Nel 2023 l’Italia ha inaugurato a Almaty l’Istituto Italiano di Cultura, l’unico presente in tutta l’Asia Centrale. Nello stesso anno, il Kazakhstan ha fatto il suo debutto alla 60ª Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Venezia, con un padiglione nazionale che ha permesso a migliaia di visitatori di ammirare le opere di rinomati artisti kazaki. Inoltre grazie all’attività della rappresentanza diplomatica kazaka a Roma – guidata dall’Ambasciatore Yerbolat Sembayev – e alla rete dei Consoli Onorari di Napoli, Genova, Trieste e Firenze, negli ultimi anni sono state organizzate numerose tournée di gruppi artistici kazaki in Italia. Tra gli appuntamenti di rilievo, la tournée dell’orchestra dell’Università Nazionale delle Arti del Kazakhstan, che nel marzo 2023 si è esibita a Milano, Genova, Sanremo e Roma. Sempre nel 2023, grande successo ha riscosso il concerto “Melodia dei Nomadi” dell’Orchestra Accademica Nazionale Kazaka di Strumenti Popolari Kurmangazy, in scena a Roma e Napoli. E guardando al futuro: nel settembre 2026 il prestigioso Teatro San Carlo di Napoli ospiterà la rappresentazione dell’opera Abaj, uno dei capolavori della tradizione musicale kazaka.
Numerosi anche gli eventi organizzati in Italia per far conoscere il ricco patrimonio storico e culturale del Kazakhstan, Paese plasmato dall’incontro di diverse popolazioni e dominazioni, che ha dato origine a una cultura nomade unica, fondata sulla tolleranza, sulla sacralità dell’ospite e sul forte senso della famiglia. Tra le iniziative più recenti, nel maggio 2023 l’ambasciata del Kazakhstan a Roma ha ospitato la presentazione di designer e gioiellieri kazaki dal titolo “Tradizioni e Kazakhstan contemporaneo: un legame attraverso i secoli”, alla presenza di esponenti dell’industria creativa italiana, storici dell’arte e artisti, per far conoscere la raffinatezza dell’arte decorativa e applicata kazaka. Nell’autunno dello stesso anno, a Napoli, la Cappella Palatina del Maschio Angioino ha accolto la mostra “I nomadi del Kazakhstan: passato e presente”, che ha attirato oltre 6.000 visitatori in poco più di un mese. Esposti più di 150 reperti etnografici dalle collezioni dell’Associazione dei Musei di Almaty: strumenti musicali, tappeti, gioielli, abiti tradizionali, ornamenti per cavalli, giochi per bambini e una yurta, la tipica tenda circolare dei nomadi, per un percorso immersivo nella antica cultura, nella profonda spiritualità e nella raffinata artigianalità dei nomadi kazaki legati indissolubilmente alla natura e alla grande steppa. Il programma culturale guarda già al futuro: nel 2026 sarà inaugurata la mostra “L’oro dei nomadi”, dedicata all’antica arte orafa del Kazakhstan, mentre nell’ottobre di quest’anno Roma renderà omaggio al poeta e pensatore Abaj Kunanbaiuly con l’inaugurazione di un busto a lui dedicato. Nel frattempo, ad Astana, durante la visita del Presidente Sergio Mattarella, è stata intitolata una strada a Marco Polo, il viaggiatore veneziano considerato il più antico testimone delle relazioni tra Italia e Asia Centrale. Questi progetti rappresentano un ulteriore passo avanti verso un dialogo culturale sempre più stretto tra i due Paesi.
Un capitolo centrale, infine, nelle relazioni tra Italia e Kazakhstan è quello della cooperazione accademica. La collaborazione interuniversitaria rappresenta infatti uno dei pilastri del dialogo bilaterale: nel 2024 la ministra dell’Università e della Ricerca, Annamaria Bernini, e il ministro della Scienza e dell’Educazione Superiore kazako, Sayasat Nurbek, hanno firmato un Protocollo d’Intesa in materia di istruzione superiore, ricerca e innovazione, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente i rapporti tra gli atenei dei due Paesi. Ad oggi sono più di 110 gli accordi in vigore tra università italiane e kazake, di diverso contenuto, settore ed intensità strategica, con un crescente dinamismo che negli ultimi anni ha spinto diversi atenei italiani ad aprirsi al Kazakhstan come nuova area di cooperazione accademica e scientifica. Un ruolo di primo piano lo gioca anche il programma governativo kazako Bolashak, che assegna borse di studio agli studenti più meritevoli per frequentare università straniere, a condizione che dopo la laurea rientrino in patria e vi lavorino per almeno cinque anni. Sempre più spesso, la loro scelta ricade sugli atenei italiani: nei soli primi otto mesi del 2025 oltre 2.600 studenti kazaki hanno presentato richiesta di visto per studiare in Italia. Giovani che, una volta rientrati, diventeranno efficaci ambasciatori dell’italianità nel loro Paese. Non a caso, l’Italia esercita un fascino particolare in Kazakhstan: la cucina, la moda, l’arte, la musica, la lingua, lo stile di vita e le mete turistiche italiane rappresentano un modello di bellezza e qualità riconosciuto e ammirato.
Due Paesi sempre più vicini, dunque, e strategicamente uniti perché perfettamente complementari: il Kazakhstan ricco di risorse e sempre più attento ad innovazione e sostenibilità, l’Italia dotata del migliore know how per utilizzarle in modo efficiente e responsabile. Il Kazakhstan con una popolazione con un reddito medio pro capite in crescita e un’aumentata propensione al consumo di qualità, l’Italia produttrice di quel “Made in Italy” che è sinonimo di eccellenza nel mondo. Dall’economia alla cultura, dalla ricerca all’innovazione: Italia e Kazakhstan hanno deciso di correre insieme in tanti settori, trasformando una storica amicizia in una vera alleanza per il futuro.
Valentina Mazza – Console Onorario del Kazakhstan a Napoli e in Campania