Nel contesto del vertice Italia-Africa, la rete Camerale Italiana in Africa – coordinata dalle Camere di Commercio italiane in Mozambico e Sudafrica e composta dalle CCIE del network di Assocamerestero operative in Egitto, Marocco e Tunisia, nonché la Camera mista Italo Senegalese e dell’Africa Occidentale – ha predisposto il documento ‘Contributo alle strategia del Governo sui rapporti Italia–Africa in considerazione del Piano Mattei’. Il lavoro congiunto è stato finalizzato a individuare e presentare al Governo italiano, partendo dalle opportunità esistenti per le imprese, alcuni elementi prioritari per una più efficace attuazione del ‘Piano Mattei’, con particolare riferimento ai Paesi del Maghreb, dell’Africa orientale e dell’Africa del sud.
Il documento si concentra su tre punti: a) Formazione e agevolazione di esperienze lavorative come impulso alla crescita dei mercati locali africani e verso un’immigrazione qualificata che tenga conto anche di lavoratori ed ex-lavoratori delle imprese italiane; b) Utilizzo locale delle importanti risorse, in particolare del gas domestico in Africa; c) Industrializzazione e infrastrutture.
Simone Santi, Presidente della Camera di Commercio Italiana in Mozambico, ha dichiarato: “Il contributo di esperienza delle Camere di Commercio Italiane all’Estero appare in linea con l’approccio dell’Italia per il ‘Piano Mattei’. Come rappresentanti delle istituzioni camerali all’estero e come imprenditori, auspichiamo un ruolo forte dell’Italia nel rapporto Europa-Africa, anche perché a causa delle limitate disponibilità finanziarie per progetti di sviluppo locale rischiamo di pagare un alto prezzo energetico e di perdere quote importanti di export, con un grave danno per l’Italia e per le aziende Italiane che da 150 anni investono in tecnologia e internazionalizzazione in Africa. Il ‘Piano Mattei’, senza il gas al centro, non ha un cuore e una ragione.”, ha continuato. “Per potersi sviluppare, l’Africa ha bisogno di avere accesso alle proprie fonti energetiche e di trasformare le risorse proprietarie. Una narrativa giusta e trasparente nel campo energetico può senz’altro aiutare lo sviluppo economico e l’industrializzazione, anche attraverso tecnologie per l’agricoltura, in Africa, altrimenti si rischia una ‘ingiustizia climatica’ per il continente. È questo il segnale forte che viene dalle aziende italiane dei paesi in cui opera la rete camerale.”
Per Mario Pozza, Presidente di Assocamerestero, “il radicamento sul territorio e il coinvolgimento delle imprese italiane confermano il ruolo delle Camere di Commercio Italiane all’estero come interlocutori importanti per le aziende e per i territori, anche nei Paesi africani in cui operano: da quelli del Maghreb e dell’Africa orientale fino all’Africa del sud. Qui, grazie alla conoscenza del contesto economico-produttivo e istituzionale, sono in grado di creare sinergie e dinamismo, instaurando un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte. Dall’Italia guardiamo con particolare attenzione al tema della formazione tecnica e dell’immigrazione qualificata come ambito fondamentale del ‘Piano Mattei, nel quale le nostre imprese da sempre fanno la loro parte e sono pronte a collaborare”.