Il 28 ottobre 2024, nella sede del Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, il Comandante dei Carabinieri TPC, Generale di Divisione Francesco Gargaro, ha consegnato 56 reperti archeologici all’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese, S.E. Jia Guide. Presente alla cerimonia anche il Consigliere diplomatico del Ministero della Cultura italiano, Dott. Clemente Contestabile.
I preziosi manufatti sono stati recuperati a seguito di due distinte attività di polizia giudiziaria condotte dai rispettivi Nuclei TPC di Firenze e Udine. La prima indagine del Nucleo TPC fiorentino è stata avviata a seguito di una segnalazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e per le Province di Pistoia e Prato, che permetteva ai Carabinieri di sequestrare, con decreto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, 3 sculture riconducibili alla dinastia Han/Yuan e Tang per le specifiche caratteristiche morfologiche, iconografiche e di lavorazione analizzate in sede di expertise. I beni facevano parte di una collezione privata di un professionista deceduto, priva di documentazione attestante la lecita provenienza.
Si uniscono all’odierna restituzione ulteriori 53 manufatti, provenienti dai territori della Cina e, in particolare, pertinenti la cultura neolitica Majiayao. Tali beni, sottoposti a sequestro dal Nucleo TPC di Udine con il coordinamento delle indagini da parte della Procura di Udine, erano stati trovati nella disponibilità dell’indagato che li aveva ricevuti a seguito di rinvenimento da parte di contadini della provincia cinese del Gansu e, successivamente, portati in Italia in violazione delle norme vigenti in materia di importazione di beni culturali.
I reperti, grazie alla cooperazione fornita dalla Rappresentanza Diplomatica della Repubblica Popolare Cinese presso lo Stato Italiano, sono stati riconosciuti dalle Autorità culturali di quel paese come appartenenti al proprio patrimonio nazionale.
Alla luce di tale riscontro, l’Autorità Giudiziaria competente, in virtù della normativa vigente prevista dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, D.Lgs n. 42/2004, ne ha disposto la restituzione allo Stato estero.
L’odierna riconsegna testimonia l’importanza dei rapporti internazionali consolidatisi nel tempo tra il Comando TPC e le Autorità diplomatiche estere, oltre che con i rispettivi Ministeri della cultura, la cui sinergica collaborazione ha permesso di raggiungere l’eccellente risultato odierno, ossia il ritorno in patria di beni che erano stati sottratti al patrimonio culturale estero.