Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto ha scritto una lettera all’Ambasciatore d’Israele in Italia Jonathan Peled manifestando la sua preoccupazione per la situazione in Medio Oriente e richiamando ad un cessate il fuoco immediato (la lettera).
Già lo scorso 30 gennaio, nell’Auditorium del Parco della Scienza del Comune abruzzese, in occasione della cerimonia di consegna ai familiari del cittadino teramano Umberto Adamoli dell’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni”, alla presenza dell’ambasciatore israeliano, il sindaco D’Alberto aveva ribadito “come il testimone che ci hanno lasciato tutti i Giusti del mondo sia stato proprio quello di mettere al primo posto la dignità umana. Una dignità che, purtroppo, ancora oggi viene calpestata, anche in Terra Santa, dove da ormai oltre un anno assistiamo a un riaccendersi delle violenze di fronte alle quali non possiamo non far sentire la nostra voce”.
“Nel condannare fermamente il vile atto di terrorismo perpetrato da Hamas in Israele il 7 ottobre 2023 e qualsiasi altra azione che minacci la sicurezza dello Stato di Israele e dei suoi cittadini – si legge nella missiva – non possiamo non esprimere il nostro dolore e la nostra dura contrarietà per le azioni che il Governo israeliano sta portando avanti nei confronti della comunità palestinese, richiamando tutte le parti coinvolte nel conflitto al rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite, che richiedono la garanzia dei diritti umani e della dignità di tutti i popoli”.
D’Alberto ricorda come da inizio del conflitto ad oggi “hanno perso la vita oltre 1.500 cittadini israeliani e oltre 50.000 cittadini palestinesi, tra cui tantissimi bambini, con un numero impressionante di sfollati e con i sopravvissuti che porteranno dentro, per tutta la loro vita, le cicatrici di una spirale di violenza a cui è assolutamente necessario porre fine, proprio nel nome di quell’umanità che dovrebbe guidarci tutti”.
Per questo, secondo il sindaco, è necessario rifuggire da ogni una sorta di “classifica dell’orrore. Ogni guerra, ogni forma di violenza, di razzismo, di disumanizzazione dell’altro, ogni genocidio, ha una sua unicità drammatica che contribuisce a tradire la memoria e farci cedere alla tentazione di sentirci estranei da quello che succede a un passo da noi”.
Bisogna avviare un reale percorso di pace e fare della memoria il vaccino “contro ogni forma di negazione della dignità umana, ricucendo passato, presente e futuro e mettendo sempre al centro l’uomo in quanto tale. Qualche giorno fa, nella nostra città, – scrive il sindaco – abbiamo inaugurato il ‘Giardino dei Giusti di tutto il mondo’, per onorare, ancora una volta, la memoria e ricordare la storia di tutti coloro che, di fronte a ingiustizie e persecuzioni, hanno scelto di difendere la dignità umana anche a costo di sacrificare la propria vita”.
Le città hanno un ruolo centrale e straordinario nella costruzione della Pace. “Oggi, lavorare per un mondo giusto, – conclude D’Alberto – vuol dire difendere il diritto alla pace di Israele e allo stesso tempo il diritto alla pace e a uno Stato della popolazione palestinese, senza eradicazioni, senza violenze, mettendo l’essere umano al centro”.