“Non conosciamo mai il valore dell’acqua, finché il pozzo non si prosciuga”: con questa citazione la giornalista dell’Ansa Manuela Tulli ha aperto, nella splendida cornice dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, la presentazione de “Il senso della sete. L’acqua tra geopolitica, diritti, arte e spiritualità” di Fausta Speranza, libro vincitore della terza edizione del Premio letterario degli Ambasciatori presso la Santa Sede.
Dopo i saluti istituzionali dell’Ambasciatore Francesco Di Nitto, primo a sottolineare la centralità del tema affrontato dal volume, davanti a una folta platea di diplomatici, Autorità civili e religiose e giornalisti, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, ha evidenziato come il senso della sete sia un titolo assolutamente suggestivo “perché contiene due termini, senso e sete, in cui è racchiusa tutta l’esistenza umana”, aggiungendo poi: “questo volume ci pone davanti a sfide del nostro tempo, a partire da un elemento vitale della nostra quotidianità, l’acqua simbolo della ricerca di significato che connota la natura umana. Proprio l’acqua – ha concluso Parolin – è spesso trascurata, inquinata, ridotta a mezzo di ricatto e l’autrice Fausta Speranza ce ne dà conto, unendo fatti e dati, che spesso destano preoccupazione. Nello stesso tempo, però, ci offre segni di speranza, che possiamo cogliere nella realtà di ogni giorno”.
Fra i relatori anche l’Ambasciatore Pasquale Ferrara, direttore generale per gli affari politici della Farnesina. “Oggi – ha detto – si parla molto di geopolitica, come un contesto generale in cui magari si arriva a giustificare perfino una guerra, ma poi si ignora che il mondo è fatto per tre quarti di acqua, e che dunque sarebbe opportuno piuttosto parlare di idropolitica, anche perché gran parte delle tensioni hanno a che fare proprio con acqua e mari”.
A concludere la presentazione è stata l’autrice, che ha ricordato come l’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco sia stata di forte ispirazione per il volume, che al suo interno contiene proprio una lettera inviata dal Santo Padre a Fausta Speranza.