di Ilgar Mukhtarov, Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede
La personalità di Heydar Aliyev è legata in modo indissolubile alla storia del mio Paese. Al suo nome è annodata l’intera storia dell’Azerbaigian, a partire dalla fine degli anni ’60, fino ad oggi. Lo scorso 10 maggio è ricorso il centesimo anniversario della sua nascita. Tutto il 2023 è dedicato, in Azerbaigian, alla sua figura e rappresenta un’occasione per ricordarne la vita, l’impegno e celebrarne i successi, che tanto profondamente hanno segnato il percorso del mio Paese. Egli fu alla guida della Repubblica dell’Azerbaigian dal 1969, quando fu eletto Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Azerbaigian, fino al 1982. Furono anni di sviluppo e rinnovamento anche culturale. Nel 1982 fu nominato vice primo ministro dell’URSS, divenendone uno dei leader con competenze importanti in settori quali industria pesante e leggera, scienza, trasporti, comunicazione, salute, cultura ed educazione. Nel 1991 lasciò il Partito comunista, protestando contro la politica della leadership sovietica nei confronti del conflitto tra Armenia ed Azerbaigian.
Nel corso degli anni, in cui ha assunto la responsabilità del Paese, è riuscito a trasformarlo in uno Stato indipendente e moderno. Al suo nome è legata la rinascita del popolo azerbaigiano in tutti i campi della vita pubblico-politica, economica e culturale. All’indomani della riconquista dell’indipendenza, con il crollo dell’URSS, Heydar Aliyev ha trovato infatti un Paese provato dalla guerra, con un milione di rifugiati e profughi a causa dall’occupazione dei nostri territori, e una grave crisi economica. Nel 1993 il popolo azerbaigiano lo identificò come il solo che potesse intervenire per risanare la situazione economica e sociale. Fu eletto prima capo del Soviet Supremo dell’Azerbaigian il 15 giugno 1993, e poi iniziò, il 24 luglio, ad esercitare i poteri di Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian. Eletto ufficialmente il 3 ottobre 1993, ricoprì la carica più alta fino al 2003. Tra le azioni memorabili della sua Presidenza non si può non citare la firma del Contratto del Secolo, nel 1994, che sancì il ruolo fondamentale dell’Azerbaigian nelle forniture energetiche mondiali. Grazie alla sua visione illuminata e al suo coraggio, l’Azerbaigian è riuscito a risorgere, diventando un punto di riferimento della politica internazionale, un partner affidabile per l’Europa e per il mondo, e un modello di multiculturalismo e convivenza. Uno dei risultati più importanti della politica estera condotta da Heydar Aliyev, insieme a tutti i contratti strategici sottoscritti, è stata l’affiliazione dell’Azerbaigian al Consiglio d’Europa e l’integrazione nella famiglia europea all’inizio del 2001.
Non c’è dubbio che, partendo da queste solide basi poste dal Grande Leader, oggi la politica energetica è una delle condizioni principali per l’ulteriore sviluppo dell’Azerbaigian. Essa è stata ulteriormente ampliata dal Presidente Ilham Aliyev e include il pensiero strategico di sviluppare le risorse energetiche tradizionali e parallelamente diventare principale fonte ed esportatore delle risorse energetiche alternative dell’Azerbaigian nella regione e in Europa. Il Gasdotto Trans-Adriatico (TAP), parte integrante del Corridoio Meridionale del Gas, che garantisce l’esportazione di gas naturale verso la Turchia e l’Europa meridionale, è il logico risultato di questi lungimiranti progetti.
Un altro aspetto della riuscita attività di politica estera di Heydar Aliyev, è stata la creazione e l’innalzamento delle relazioni dell’Azerbaigian con influenti organizzazioni internazionali e regionali. Diventare membro di organizzazioni internazionali e stabilire relazioni efficaci con loro è stato di grande importanza per trasmettere i problemi dell’Azerbaigian e le verità dell’Azerbaigian al mondo. Oggi il Paese è membro di organizzazioni internazionali come ONU, OSCE, Consiglio d’Europa, CSI, GUAM, ICT, OSCE, OIC, Unione Europea, NATO, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, Banca islamica per lo sviluppo e collabora attivamente con altre Organizzazioni.
Solo grazie all’attiva diplomazia di Heydar Aliyev, l’Azerbaigian è stato in grado di cambiare radicalmente l’atteggiamento di tutti gli Stati democratici del mondo e delle principali Organizzazioni internazionali nei confronti del nostro Paese e del conflitto armato in cui è stato coinvolto con la forza. Il contenuto principale delle vaste e sfaccettate attività del Presidente Heydar Aliyev nella direzione della risoluzione del conflitto tra Armenia ed Azerbaigian ha previsto la regolamentazione del conflitto, in conformità con le norme internazionali e nell’ambito dell’integrità territoriale dell’Azerbaigian. Uno dei passi più importanti verso la risoluzione del conflitto è stato il raggiungimento di un cessate il fuoco. A seguito dei negoziati condotti alla fine del 1993 e all’inizio dell’anno successivo con gli sforzi dell’OSCE e di altri mediatori, nel maggio 1994 è stato raggiunto un cessate il fuoco tra l’Armenia e l’Azerbaigian. Il processo evolutivo dell’atteggiamento della comunità mondiale nei confronti dell’Azerbaigian e dei suoi problemi si è manifestato chiaramente nei vertici dell’OSCE di Budapest, Lisbona e Istanbul. Al vertice di Lisbona, per la prima volta, 53 membri OSCE su 54 hanno apertamente sostenuto i principi che riflettono gli interessi nazionali dell’Azerbaigian nella risoluzione del conflitto. Oltre ad essere un grande successo della politica estera dell’Azerbaigian, questa è stata una tappa qualitativamente nuova nella risoluzione del conflitto in cui era coinvolto il nostro Paese.
La principale direzione ideale e politica della filosofia di leadership di Heydar Aliyev, iniziata alla fine degli anni ’60, è stata caratterizzata da un’ampia espansione di tutte le forme e i mezzi di autoespressione nazionale del popolo, dal consolidamento della dignità nazionale e dalla realizzazione di una strategia di rapido sviluppo, stimolando l’aumento della coscienza nazionale. La filosofia dell’Azerbaigian di Heydar Aliyev, nata all’epoca, ha determinato il posto dell’Azerbaigian nel mondo moderno, ha fornito una solida base per la solidarietà del mondo azerbaigiano come base ideologica per la statualità nazionale.
In politica interna, durante il suo mandato furono rafforzate le istituzioni democratiche. Nel 1995 è stata adottata la Costituzione della Repubblica dell’Azerbaigian.
Sono onorato di poter ricordare la sua figura, mentre ricopro da pochi mesi l’incarico di Ambasciatore dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, perché proprio Heydar Aliyev avviò i rapporti che oggi caratterizzano le nostre relazioni diplomatiche e che hanno festeggiato i 31 anni dall’instaurazione. Il Leader Nazionale Heydar Aliyev ha visitato il Vaticano durante la sua visita ufficiale in Italia nel settembre 1997 e ha avuto un incontro importante e produttivo con Papa Giovanni Paolo II.
Durante la sua Presidenza, Giovanni Paolo II compì, nel 2002, uno storico viaggio in Azerbaigian. Ricevuto da Heydar Aliyev, Sua Santità celebrò una Santa Messa a Baku, alla presenza di centinaia di persone. La visita portò all’inaugurazione, nel 2007, di una Chiesa cattolica nel centro della nostra capitale, la Chiesa dell’Immacolata Concezione. “Le Sue visite nei Paesi dove l’Islam è ampiamente diffuso, compreso l’Azerbaigian, servono a promuovere la pace e la fiducia reciproca tra le due grandi religioni del mondo” – queste furono la parole di accoglienza del Leader Nazionale durante la visita del Papa di Roma avvenuta il 22 maggio 2002.
Oggi, la Fondazione che porta il nome del Leader Nazionale e che è Presieduta da Mehriban Aliyeva, Primo vice presidente dell’Azerbaigian, è tra i più grandi protettori dell’inestimabile patrimonio artistico e storico-culturale del Vaticano. Grazie alla Fondazione Heydar Aliyev è stato possibile, negli anni, restaurare numerosi monumenti, tra cui ad esempio, le Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro e la collezione di sarcofagi presso San Sebastiano fuori le mura. Una collaborazione che porta anche allo sviluppo del dialogo interreligioso e che non sarebbe stata possibile senza l’iniziativa del nostro Leader Nazionale, a cui oggi, più che mai, va il ricordo e il ringraziamento di tutto l’Azerbaigian.