“La chiusura del Consolato degli Stati Uniti a Firenze sarebbe un errore politico, culturale ed economico di portata enorme» dichiara Francesco Grazzini, consigliere comunale e metropolitano di Italia Viva. «Una scelta scellerata che danneggia i tantissimi cittadini americani che vivono, lavorano o studiano nella nostra città, ma che colpisce anche Firenze stessa, i suoi rapporti storici con gli USA e il nostro tessuto economico”.
“Non si può ignorare – prosegue Grazzini – che Firenze è la seconda provincia in Italia per export verso gli Stati Uniti, con un volume di 6,2 miliardi di euro, pari a circa un quarto dell’intero export provinciale, che si attesta sui 24 miliardi. I principali settori coinvolti sono la farmaceutica, la meccanica pesante, la moda e naturalmente il vino. Il consolato ha sempre svolto un ruolo importante anche per le nostre imprese e per il dialogo istituzionale tra territori”.
“Oltre ai rapporti economici – aggiunge – c’è il dato umano e culturale: ogni anno sono milioni i cittadini americani che visitano la Toscana e Firenze, tra turisti, studenti e lavoratori. Togliere loro un presidio istituzionale, storico e strategico come quello del consolato è un gesto che non trova alcuna giustificazione plausibile”.
Grazzini chiude con un affondo al governo: “La Presidente Meloni ha finalmente qualcosa di concreto di cui occuparsi a Washington: difendere Firenze e la Toscana da una decisione miope e lesiva, che spezza un legame ultracentenario tra la nostra città e gli Stati Uniti d’America. Dimostri di occuparsi degli interessi del paese e non di inutili passerelle. In tal caso noi saremo i primi a ringraziarla e a farle i complimenti”.