“La comunità internazionale non può più fingere di non vedere. A Gaza non è in corso una semplice guerra: è in atto un massacro sistematico che mette in discussione il diritto stesso all’esistenza di un popolo. I bombardamenti incessanti, l’assedio che affama i civili, l’annessione della Cisgiordania annunciata in spregio al diritto internazionale: tutto questo non è compatibile con i valori universali di cui l’Europa, l’ONU e l’intera comunità globale si dichiarano custodi. Eppure i negoziati continuano a trascinarsi, sterili e inconcludenti. Da due anni si parla di cessate il fuoco senza che nulla cambi, mentre la spirale della violenza avanza e si moltiplicano le vittime innocenti. Le parole non bastano più”: è quanto afferma in una nota l’On. Arnaldo Lomuti, Coordinatore Regionale del Movimento 5 Stelle in Basilicata.
“Esiste una strada, difficile ma chiara – spiega il parlamentare -: l’invio immediato di un contingente di 𝐂𝐚𝐬𝐜𝐡𝐢 𝐁𝐥𝐮 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐔𝐧𝐢𝐭𝐞 con il mandato di interrompere le ostilità e garantire corridoi umanitari sicuri. Non è un’utopia: la Carta dell’ONU e le sue risoluzioni già prevedono questa possibilità quando la pace e la sicurezza internazionale sono minacciate. È accaduto altre volte nella storia, può e deve accadere oggi. Il tempo della diplomazia fine a sé stessa è scaduto. La credibilità delle istituzioni internazionali si misura sulla capacità di fermare un genocidio in fieri, non sul numero di dichiarazioni di principio. Ogni giorno senza intervento è un giorno regalato all’ingiustizia, alla morte, alla distruzione di un’intera comunità. Come parlamentare del Movimento 5 Stelle – aggiunge il deputato – credo che l’Italia debba farsi promotrice in tutte le sedi internazionali di questa scelta coraggiosa. Non possiamo limitarci alla denuncia: dobbiamo chiedere con forza che l’ONU attivi i propri strumenti più incisivi, perché l’alternativa è la resa della civiltà di fronte alla legge del più forte. Se Gaza viene cancellata – conclude Lomuti – non si cancella solo un popolo: si cancella la credibilità del diritto internazionale e con essa la speranza di un ordine mondiale fondato sulla giustizia. È questa la linea di demarcazione che oggi divide la connivenza dalla responsabilità”.
La richiesta di intervento dei caschi blu direttamente da parte dell’ assemblea ONU è partita il 18 agosto da parte dei giuristi dell’ ONU
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Il movimento 5 stelle si accoda