Una mostra che racconta il viaggio intorno al mondo, compiuto dal 2007 al 2015, dall’accademico e architetto Mario Panizza che, in modo singolare, illustra i diversi Paesi visitati attraverso i loro tombini in ghisa, che spesso presentano incisioni cariche di allegorie e geometrie astratte. Soggetti che hanno ispirato all’autore ben 80 acrilici su tela.
Inaugurata ieri al Circolo degli Esteri da una tavola rotonda, “Figure nascoste e tombini” resterà aperta al pubblico fino al prossimo 26 maggio. Al vernissage, assieme all’autore, erano presenti il direttore de “L’Osservatore romano” Andrea Monda, lo storico dell’arte Claudio Strinati e gli Ambasciatori Umberto Vattani, Gaetano Cortese e Lucio Savoia.
Il tombino, dunque, non come un elemento urbano anonimo, realizzato da anonimi artigiani, ma come uno dei segni distintivi dei luoghi visitati. “L’origine della collezione e il gusto di ricomporla in una galleria d’arte – racconta l’Autore – sono nati a Kyoto. Lì è venuto l’impulso di dedicarmi a quelle incisioni, cariche di significati e di allegorie, per sollevarle dal terreno ed esibirle sotto forma di veri e propri quadri incorniciati”.
Tutti i tombini sono narrati da Panizza sotto forma di opera d’arte al fine di svelare iconografie e caratteri che racchiudono l’essenza stessa dei territori in cui si trovano, offrendo singolari suggestioni.