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Ezio Greggio, Presidente del Comites del Principato di Monaco: “Da dieci anni porto avanti questo ruolo con impegno e soddisfazione. Segnalo con piacere l’ottimo lavoro svolto a Monte Carlo dall’Ambasciatore Manuela Ruosi”

Redazione by Redazione
5 Agosto 2025
in Interviste
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Ezio Greggio, Presidente del Comites del Principato di Monaco: “Da dieci anni porto avanti questo ruolo con impegno e soddisfazione. Segnalo con piacere l’ottimo lavoro svolto a Monte Carlo dall’Ambasciatore Manuela Ruosi”
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Monte Carlo non è solo una delle capitali mondiali del lusso, è anche un crocevia culturale, all’interno del quale l’identità italiana ha trovato una voce autorevole e appassionata: Ezio Greggio, figura storica dello spettacolo, è oggi Presidente del Comites, il Comitato degli Italiani del Principato di Monaco, con cui l’attore ha saputo fin da subito costruire un legame autentico, diventando negli anni ben più di un residente illustre.

Grazie a una presenza discreta ma costante, infatti, Greggio rappresenta oggi una sorta di ambasciatore dell’identità culturale nazionale nel mondo monegasco, un vero e proprio punto di riferimento per tutti i connazionali che vivono a Monaco.

“Essere alla guida del Comites – spiega con la consueta determinazione che lo caratterizza – significa dare voce, supporto e visibilità a una comunità che merita attenzione e rispetto”. Figura notissima ma al tempo stesso familiare, con il sorriso che lo caratterizza, Greggio ha saputo in questi anni unire in modo sagace impegno e responsabilità istituzionale, realizzando iniziative mirate, volte principalmente a valorizzare la lingua, il cinema e la cultura italiana.

“Monte Carlo è il mio rifugio, il luogo dove posso essere me stesso fuori dai riflettori. Ma è anche il luogo dove posso mettermi al servizio della nostra cultura”, dice, sottolineando il duplice ruolo che oggi lo vede protagonista, tra spettacolo e rappresentanza istituzionale, quale ponte ideale tra Italia e Monaco.

In questa intervista esclusiva, Ezio Greggio ci apre le porte del suo mondo monegasco, raccontandoci la sua visione sulla rappresentanza degli italiani all’estero, la stretta collaborazione con la rete diplomatica italiana e il ruolo che sente di avere verso chi, come lui, ha scelto di vivere il Principato con uno sguardo sempre rivolto all’Italia.

Presidente del Comites del Principato di Monaco da circa dieci anni, fin dal primo mandato ha dedicato particolare attenzione alla promozione della cultura, creando numerose occasioni di incontro per i connazionali, all’insegna soprattutto della solidarietà. Cosa l’ha spinta ad accettare la candidatura al Comites nel 2015? “Da anni i connazionali residenti a Monaco mi chiedevano di assumere questo ruolo. Così, circa dieci anni fa, quando si tennero le elezioni per il rinnovo delle cariche del Comites, presentai un programma che, come residente, mi sarebbe piaciuto leggere e vedere poi attuato. Vinsi le elezioni, fui addirittura il più votato di tutte le liste. Ricordo con particolare piacere che, alla prima riunione dei membri eletti, non solo la mia lista, ma anche quella chiamiamola “avversaria”, mi chiese di fare il Presidente. Accettai e da allora sono 10 anni che svolgo con grande piacere questo ruolo”.

Quali sono le principali sfide che il Comites affronta oggi nel Principato di Monaco? “Molte e viaggiano su più fronti. Anzitutto sottolineo la nostra stretta collaborazione con l’Ambasciata Italiana e l’Ambasciatore in tutte le iniziative nelle quali possiamo essere di supporto. Oggi siamo impegnati in azioni specifiche, volte soprattutto a favorire un migliore “posizionamento” della lingua italiana nelle comunicazioni pubbliche del Principato (assieme al francese e all’inglese), e lo sviluppo di attività culturali in grado di promuovere l’immagine del nostro Paese nel territorio monegasco, attraverso eventi “transcultutali”, capaci di attrarre non solo la Comunità italiana, ma anche i residenti di altre nazionalità. Nella storia recente, ad esempio, potrei citare i concerti di grandi Orchestre come la Sinfonica di Sanremo, la Filarmonica di Lucca e Andrea Morricone”.

In che modo il Comites collabora con l’Ambasciata Italiana e le istituzioni locali? “Come è noto, in virtù della legge 286/2003, i Comites sono organi di rappresentanza degli italiani all’estero in stretto contatto con le rappresentanze diplomatico-consolari. E proprio in collaborazione con l’autorità consolare, ma anche con le regioni, le autonomie locali, nonché enti, associazioni e comitati operanti nell’ambito della medesima circoscrizione, il nostro Comites si occupa di iniziative legate alla vita sociale e culturale, nei temi più vari, come ad esempio la partecipazione dei giovani, le pari opportunità, l’assistenza sociale e scolastica, lo sport e il tempo libero. Inoltre, il nostro Comites collabora attivamente con l’Autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani residenti nel Principato”.

Fra i diplomatici conosciuti, ne ricorda qualcuno in particolare? “Ricordo tutti gli Ambasciatori che si sono avvicendati qui a Monaco, ma se devo citarne uno, con piacere segnalo il lavoro dell’attuale Ambasciatore Manuela Ruosi che, con la sua esperienza, il suo carattere, la sua preparazione, ha saputo creare un ottimo rapporto non solo con il mio Comites, ma in generale con tutte le Associazioni e le principali autorità monegasche”.

Il Presidente del Comites Ezio Greggio con l’Ambasciatore d’Italia a Monaco, S.E. Manuela Ruosi

Come si è evoluto il ruolo del Comites da quando lei è Presidente? “Abbiamo creato molte più iniziative in ogni settore e, ovviamente, visto il mestiere che faccio, la Festa di Natale ormai da tanti anni è diventata un vero e proprio spettacolo che attira non solo i residenti italiani a Monaco, ma anche molti stranieri”.

A proposito del Concerto di Natale, ormai diventato un appuntamento fisso per tutti gli italiani a Monaco: cosa rappresenta per lei questo evento? “Come dicevo poc’anzi è un momento attesissimo che registra la partecipazione di migliaia di persone sia per lo spettacolo, che presento personalmente, sia perché è diventato una piacevole occasione per scambiarsi gli auguri di buon Natale. Mi fa sempre piacere sottolineare la qualità degli spettacoli presentati dal “mio” Comites, e il Concerto di Natale è diventato sicuramente uno degli appuntamenti più attesi in assoluto”.

Quali sono le esigenze più sentite dagli italiani a Monaco e come il Comites le affronta? “Sono quelle che ho elencato poco fa, parlando delle nostre sfide. Certamente oggi è opinione comune che l’italiano debba essere una delle lingue presenti nelle comunicazioni effettuate dal Principato qualora, oltre al francese, vengano utilizzate altre lingue”.

C’è un episodio particolare che le ha fatto capire l’importanza del suo ruolo? “Tantissimi! Uno fra i tanti: ci fu un momento in cui, per problemi di natura economica, Mediaset non permetteva la trasmissione dei propri canali nel panel digitale disponibile in ogni casa. Ricevendo continuamente segnalazioni da parte degli italiani residenti a Monaco, dispiaciuti perché tra l’altro non potevano vedere la mia trasmissione “Striscia la Notizia”, intervenni personalmente con la direzione di Mediaset e, grazie alla comprensione di Pier Silvio Berlusconi, in pochi giorni riuscii a risolvere il problema. Successivamente, si sparse subito la voce che, ai fini del ripristino del segnale era stato risolutivo il mio intervento, così per un lungo periodo, per strada, al bar, al ristorante ricevetti il grazie e le congratulazioni dei nostri connazionali”.

Quanto è difficile per lei conciliare il suo impegno istituzionale con la sua carriera artistica? “Devo dire che l’impegno istituzionale legato al Comites mi occupa del tempo, ad ogni modo, per quanto complesso, intenso e alle volte carico di responsabilità, fortunatamente oggi non crea particolari ostacoli al mio lavoro di attore. Oltretutto, il mio personale rapporto con il Principe Alberto e con l’Ambasciatore Manuela Ruosi, mi consente di avere sempre una marcia in più anche nelle attività del Comitato. Essendo poi Presidente e Organizzatore del Monte Carlo Film Festival, che quest’anno raggiunge il traguardo della 22.ima edizione, e dunque dovendo stare molto tempo nel Principato, dove peraltro vive anche la mia famiglia, devo dire che mi diventa ancor più semplice conciliare gli impegni istituzionali con quelli professionali”.

Intervista di Marco Finelli

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