Personalità intraprendente, spiccato senso pragmatico e un indubbio carisma: l’Ambasciatore Esteban Assar Moscoso Bohman, da poco più di otto mesi a Roma, si è già distinto nel Bel Paese per le sue principali qualità. Ingegnere industriale, imprenditore di terza generazione, ha intrapreso la carriera diplomatica dopo aver occupato posizioni apicali in importanti aziende internazionali.
“Rappresentare l’Ecuador a Roma è per me un immenso onore e una responsabilità che ho assunto con orgoglio e impegno” ama ripetere, consapevole del fatto che, la sua prima attenzione, oggi debba essere rivolta in primis verso la Comunità di ecuadoriani in Italia, che conta ben sessantamila connazionali.
Sullo sfondo resta il periodo difficile che sta vivendo il Paese, “oggi – spiega Moscoso Bohman – fortunatamente ormai alle spalle”.
In Italia da pochi mesi come Ambasciatore. Cosa significa per lei rappresentare il suo Paese a Roma? “Rappresentare l’Ecuador a Roma è, per me, un immenso onore e una responsabilità che ho assunto con orgoglio e impegno. È un privilegio portare con me l’essenza del mio Paese: la sua gente, la sua storia, la sua cultura e i suoi valori, e condividerli in Italia. La mia prima responsabilità è verso gli ecuadoriani che vivono in Italia: conoscere e ascoltare la nostra Comunità all’estero e fornire loro il supporto di cui hanno bisogno. Inoltre, rafforzare i legami tra le due nazioni, promuovendo il dialogo e la cooperazione”.
Come definirebbe oggi le relazioni diplomatiche fra Ecuador e Italia? “Le relazioni diplomatiche tra Ecuador e Italia sono solide e si basano su un profondo rispetto reciproco, riflesso della storia e dei valori che condividiamo. Tuttavia, il nostro impegno è quello di continuare a rafforzarle, promuovendo dall’Ambasciata nuovi spazi di cooperazione a beneficio di entrambi i Paesi. Ci concentriamo nel favorire lo scambio culturale ed economico, creando opportunità lavorative e accademiche”.

Quali azioni metterà in campo per consolidare i rapporti in essere? “Per consolidare i legami esistenti, l’Ambasciata continuerà a promuovere iniziative culturali, economiche e scientifiche, rafforzando alleanze strategiche e creando nuove piattaforme di dialogo tra le nostre Comunità. Lavoriamo per ampliare le opportunità lavorative e accademiche e abbiamo già ottenuto che diversi ecuadoriani accedano a borse di studio e programmi di formazione in Italia. Allo stesso modo, promuoviamo il turismo, mostrando la ricchezza naturale, culturale e gastronomica che l’Ecuador ha da offrire al mondo. Il nostro obiettivo è che questa relazione bilaterale non solo si mantenga, ma cresca, generando benefici concreti per entrambi i Paesi”.
Se dovesse descrivere l’Ecuador con tre aggettivi, quali sceglierebbe? “Se dovessi descrivere l’Ecuador con tre aggettivi, sceglierei: giovane, intraprendente e “biodiverso”. L’Ecuador è un Paese giovane, pieno di energia e con una popolazione che guarda al futuro con determinazione, sempre alla ricerca di nuove opportunità di crescita. Ma, soprattutto, l’Ecuador è un dono di biodiversità per il mondo. Dalle Isole Galápagos all’Amazzonia, passando per i maestosi Andes e l’incantevole Costa del Pacifico, il nostro Paese offre paesaggi mozzafiato, una cultura vibrante e una gastronomia squisita. Promuovere il turismo in Ecuador non è solo un’opportunità economica, ma anche un modo per condividere con il mondo la bellezza e la ricchezza naturale che ci definiscono”.

Proviamo a descrivere il momento storico che sta vivendo il suo Paese, anche alla luce delle recenti elezioni. “L’Ecuador sta vivendo un periodo di rinnovamento e speranza, segnato dal desiderio di cambiamento e progresso. Le recenti elezioni hanno rafforzato il senso di partecipazione democratica, riflettendo l’impegno della nostra società per un futuro più prospero. Nonostante le sfide, c’è una grande volontà di lavorare per un Paese sicuro, con maggiori opportunità di sviluppo per tutti”.
Dopo che il nuovo presidente Daniel Noboa ha dichiarato guerra al narcotraffico il Paese ha dovuto fronteggiare nella storia recente una reazione violenta con tanto di immagini da guerra civile che hanno fatto il giro del mondo. Oggi com’è la situazione? “Dopo il periodo di tensione generato dalla lotta contro il narcotraffico, l’Ecuador ha dimostrato la sua resilienza e il suo fermo impegno per la sicurezza e l’ordine. Le immagini che hanno fatto il giro del mondo hanno riflettuto un momento critico, ma anche la determinazione di un Paese che non è disposto ad arrendersi alla violenza. Oggi la situazione sta progredendo verso una maggiore stabilità grazie alle misure decise e attuate dal governo. Sebbene il cammino non sia facile, l’Ecuador avanza con determinazione verso un futuro più sicuro e prospero”.
Secondo le ultime stime ufficiali, in Italia oggi vivono circa 60mila ecuadoriani. Come si è integrata questa Comunità? “La comunità ecuadoriana in Italia è un esempio di impegno, resilienza e integrazione. Sono lavoratori, imprenditori e persone che hanno saputo farsi strada senza dimenticare le proprie radici. Molti hanno costruito qui una nuova vita, contribuendo attivamente all’economia, alla cultura e alla società italiana, senza però perdere il legame con l’Ecuador. È emozionante vedere come le nostre tradizioni restino vive in Italia, dalla gastronomia alle festività, e come le nuove generazioni crescano con un profondo senso di identità, arricchendo entrambi i Paesi con la loro doppia eredità”.
In generale, com’è percepita l’Italia in Ecuador? “In Ecuador l’Italia è vista con grande ammirazione per la sua ricchezza culturale, il suo patrimonio storico e la sua influenza nell’arte, nella moda e nella gastronomia. Si riconosce anche la sua capacità di innovazione e leadership in diversi settori. È un Paese che evoca sia tradizione che modernità, e la sua immagine è associata alla qualità e alla creatività”.
Lei come si trova a Roma? “Dal primo giorno mi sono sentito accolto dalla sua gente, affascinato dalla sua storia – un vero museo a cielo aperto – e conquistato dalla sua gastronomia. È un privilegio poter rappresentare il mio Paese in una città che, oltre a essere un punto di riferimento culturale mondiale, è anche un luogo d’incontro per il dialogo e la cooperazione internazionale”.

C’è un episodio particolare che le andrebbe di raccontare in questa intervista? “Roma, conosciuta anche come la Città Eterna, è davvero un luogo unico. Correre la mezza maratona qui è stata un’esperienza incredibile: il percorso attraversa luoghi iconici come il Colosseo, il Circo Massimo, Piazza del Popolo e la Basilica Papale fuori le Mura… ogni angolo di questa città è un capolavoro!

Assaporare il gelato a Roma è un vero piacere. Adoro il pistacchio e, ogni volta che posso, me ne concedo uno. Ancora non ho trovato la mia gelateria preferita… ognuna sembra superare l’altra!

Con i miei figli amiamo trascorrere del tempo nei parchi. Uno dei nostri preferiti è Villa Glori, un luogo incantevole dove ci sono anche cavalli. Mio figlio adora andarci per fare un giro”.

Prossime iniziative in programma dell’Ambasciata? “Abbiamo preparato un’agenda variegata con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente i legami tra Ecuador e Italia. Organizzeremo eventi culturali, mostre e forum economici per promuovere nuove opportunità di collaborazione. Quest’anno è particolarmente speciale, poiché ricade l’anniversario dei 125 anni di relazioni diplomatiche, un traguardo che vogliamo commemorare attraverso attività che mettano in risalto la ricchezza del nostro Paese. Realizzeremo eventi politici, sportivi, culturali, gastronomici e storici, creando spazi di incontro per la nostra Comunità, promuovendo l’identità ecuadoriana in Italia.
Sarà un’occasione unica per condividere le nostre tradizioni e, allo stesso tempo, continuare a costruire insieme un futuro di cooperazione e amicizia”.
Intervista di Marco Finelli