“L’uso da parte del presidente al-Sisi della sua autorità costituzionale per concedere la grazia presidenziale è un apprezzamento personale per la profondità e la forza delle relazioni italo-egiziane, e la rapidità della grazia ne è la migliore prova, in particolare poiché è avvenuto meno di 24 ore dopo l’emissione della sentenza definitiva”: lo ha dichiarato, in un messaggio all’ANSA, l’ambasciatore egiziano a Roma, Bassam Rady, riferendosi all’atto di clemenza del capo di Stato dell’Egitto nei confronti di Patrick Zaki.
“Lo Stato egiziano rispetta la legge e la costituzione e apprezza le sentenze emesse dalla sua istituzione giudiziaria perché è uno Stato di diritto”, ha premesso il diplomatico, già portavoce della presidenza egiziana e di Sisi. Dato che “la costituzione ha concesso al Presidente della Repubblica il potere di grazia presidenziale dopo l’emissione di sentenze”, l’iniziativa di Sisi è stata “senza dubbio diretta a sostenere le relazioni italo-egiziane”, le quali “si sono estese attraverso la storia che ha unito le sue due grandi civiltà”, ha concluso Rady.