“L’esempio dell’Albania dimostra che la pacifica convivenza fra religioni diverse oggi è possibile e praticabile, ed a mio avviso è molto importante parlarne e analizzarlo in un momento in cui gli sviluppi a livello internazionale ci dimostrano che i conflitti a carattere religioso sono diventati una seria minaccia per la sicurezza globale”: lo ha detto l’Ambasciatrice Majlinda Frangaj aprendo i lavori della conferenza dal titolo “Dialogo e fratellanza interreligiosa come garanzia della pace: il caso Albania”, che si è tenuta oggi a Roma, nell’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana.
All’evento, organizzato dall’Ambasciata della Repubblica di Albania presso la Santa Sede e il Sovrano Ordine di Malta in occasione del decimo anniversario dalla visita apostolica di Papa Francesco nel Paese balcanico, e a cinque anni di distanza dalla stipula del Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune, conosciuto anche come Documento di Abu Dhabi, hanno partecipato numerosi diplomatici, provenienti da diversi Paesi.
“Dieci anni fa – ha spiegato il Ministro albanese per l’Europa e gli Affari Esteri, Igli Hasani – il Santo Padre ha visitato il nostro Paese. Quella visita, come quella di San Giovanni Paolo II prima, ha rappresentato un momento importantissimo per me, come per ogni albanese, indipendentemente dalla fede. Papa Francesco ha avuto modo di provare da vicino l’entusiasmo e l’amore con cui l’hanno accolto gli albanesi, cattolici, ortodossi e musulmani. Ma soprattutto – ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo del Paese balcanico – mi sono rimaste impresse le parole del Pontefice, come egli definì ciò che vedeva, la fraternità della gente. Effettivamente, quello proposto dall’Albania è un modello di fratellanza se non unico, comunque molto raro nel mondo, soprattutto al giorno d’oggi. Un modello che ha resistito al vento delle tensioni e della violenza, che soffia sempre più forte sia da est che da ovest”.
“In un tempo segnato dall’incertezza che la pandemia ci ha fatto riscoprire e che la terza guerra mondiale a pezzi continua ad accentuare – ha commentato il Cardinale Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali congratulandosi con l’Ambasciatrice Frangaj per il tema scelto – parlare di fratellanza religiosa è importante perché può segnare l’avvio di un percorso che si può fare tutti insieme, senza rinunciare ciascuno alle proprie idee o alle proprie dottrine e alle rispettive identità, eliminando divisioni e contrapposizioni. L'”altro” -ha detto Gallagher – non è il male da rifiutare o eliminare”.
L’Albania oggi è un Paese contraddistinto da una forte identità etnica dovuta alla propria storia, dove tuttavia non esistono razze o culture superiori.