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Colombia, due urne provenienti dalle aree archeologiche tornano in Patria sull’aereo presidenziale

Redazione by Redazione
24 Gennaio 2024
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Colombia, due urne provenienti dalle aree archeologiche tornano in Patria sull’aereo presidenziale
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Due urne cinerarie preispaniche ad uso cerimoniale, associate al bacino di Chimila e della Magdalena Centrale, recuperate dal Ministero degli Affari Esteri e dalle Ambasciate colombiane in Svizzera e in Italia, sono tornate in Colombia a bordo dell’aereo presidenziale.

Il loro recupero testimonia l’impegno del governo del presidente Gustavo Petro Urrego e del ministro Álvaro Leyva Durán per la salvaguardia del patrimonio culturale e archeologico, legato alla memoria collettiva e storica dei popoli nativi.

Il rientro è stato possibile grazie al lavoro congiunto delle Ambasciate in Italia e Svizzera, assieme a quello della Direzione degli Affari Culturali, della Direzione Generale del Protocollo, dell’ICANH e della Casa Militare della Presidenza della Repubblica.

Le urne recuperate erano state esportate illegalmente dalla Colombia per essere utilizzate come oggetti decorativi: quella proveniente dall’Italia era stata recuperata grazie al lavoro dell’Ambasciata colombiana a Roma, guidata dall’ambasciatrice Ligia Quessep, e dei Carabinieri, che l’avevano sequestrata nel 2014 come parte di un gruppo di 29 pezzi precolombiani, di cui 28 più piccoli erano già rientrati nel Paese nel 2023 sull’aereo presidenziale.

L’urna funeraria di Chimila, proveniente dalla Svizzera, era stata invece restituita volontariamente nell’Ambasciata colombiana a Berna all’Ambasciatore Francisco Echeverri dal professor Stefano Spaccapietra, dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne, che l’aveva acquistata nel 1987 in un’asta organizzata dalla casa Laurin, Guilloux, Buffetaux et Tailleur in Francia.

L’autenticità di entrambi i pezzi è stata confermata dall’Istituto Colombiano di Antropologia e Storia (ICANH).

Con questa restituzione sono in totale 563 i reperti appartenenti al patrimonio archeologico restituiti alla Colombia durante la Presidenza di Gustavo Petro.

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