Diplomatico di lungo corso con esperienze in qualità di Capo Missione in Cina, Vietnam e Repubblica di Corea, Anatolie Urecheanu da più di tre anni è Ambasciatore della Repubblica di Moldova in Italia, uno dei Paesi, forse, più strategici per il governo di Chisinau. Filologo e giornalista, con una laurea anche in Giurisprudenza, attento e lucido osservatore della politica internazionale, a distinguerlo sono i suoi modi sempre gentili, legati a una grande pacatezza. Da sempre molto attivo sul territorio, a testimoniare le tante e lodevoli attività intraprese sono in primis i canali ufficiali della sede diplomatica, che sottolineano il grande lavoro svolto.
Eccellenza, come definirebbe oggi le relazioni diplomatiche fra Italia e Repubblica di Moldova?
“Le relazioni diplomatiche tra le due Repubbliche sono state stabilite il 21 febbraio 1992 e, durante i quasi 32 anni trascorsi dalla loro instaurazione, hanno conosciuto uno sviluppo costante. Il dialogo politico è stato promosso nell’ambito di contatti ad alto livello, mirati a rafforzarle ulteriormente. L’Italia è un nostro partner prioritario, che sostiene l’integrazione europea della Repubblica di Moldova, esprimendosi a favore della concessione dello status di Paese candidato all’adesione e, recentemente, sostenendo con fermezza l’apertura dei negoziati di adesione, come è stato sottolineato esplicitamente nel corso dell’incontro tra la Presidente Maia Sandu e la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, in occasione della partecipazione al secondo Vertice della Comunità Politica Europea e, poi, nel loro successivo colloquio telefonico, prima della riunione del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2023. A settembre, i Ministri degli Esteri moldavo e italiano, Nicu Popescu e Antonio Tajani, hanno firmato la Dichiarazione congiunta sul consolidamento del partenariato strategico italo-moldavo, dando nuovi valori alle relazioni bilaterali, con una forte enfasi sull’approfondimento della cooperazione settoriale. Nell’attuale contesto regionale, afflitto dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, l’Italia ha concesso e concede alla Repubblica di Moldova non solo sostegno politico, ma anche aiuti concreti per la promozione delle riforme e il rafforzamento della resilienza. In qualità di co-presidente del Gruppo di Lavoro per l’Energia all’interno della Piattaforma di Sostegno per la Moldova, l’Italia ha poi un ruolo importante nel superare la crisi energetica nel mio Paese. Vorrei sfruttare questa opportunità per esprimere i miei ringraziamenti alle Autorità italiane per il sostegno concesso nel superare le conseguenze della crisi creata dalla Russia. Ci tengo anche a sottolineare l’eccellente cooperazione tra i nostri Paesi a livello internazionale nelle operazioni di mantenimento della pace. I militari moldavi partecipano alla missione KFOR come parte del contingente italiano, lavorando fianco a fianco con l’esercito. Allo stesso modo, dopo il successo registrato con la partecipazione del primo contingente di soldati moldavi alla missione UNIFIL in Libia, è previsto il dispiegamento di un nuovo contingente nel febbraio del prossimo anno. Per la Repubblica di Moldova tali attività hanno un grande valore, in quanto favoriscono nuove esperienze, assieme all’approfondimento di rapporti basati sulla fiducia reciproca. Attualmente l’Italia è tra i nostri primi partner economici tra gli Stati dell’Unione Europea. Nel nostro Paese sono attive 1778 società con capitale italiano e, in base al valore del capitale investito, l’Italia è al 5° posto tra i principali investitori nella Repubblica di Moldova. Con l’avanzamento del processo di adesione all’UE si aprono anche nuove opportunità per approfondire la cooperazione settoriale, e l’esperienza dell’Italia in settori quali l’efficienza energetica, l’agricoltura e l’implementazione di tecnologie avanzate nel settore agricolo sarà di grande importanza. In sintesi, attualmente potrei definire il rapporto italo-moldavo come un rapporto di partenariato strategico approfondito sull’intera cooperazione bilaterale”.
I moldavi residenti in Italia sono più di centomila: come si è integrata questa importante comunità, che seppure di recente formazione, in termini numerici è oggi l’ottava in Italia?
“Sì, abbiamo una grande comunità in Italia! Nello studio per l’anno 2022 intitolato “Comunità moldava in Italia” del Ministero del Lavoro italiano, che ritengo davvero ottimo e completo, si indica la cifra di 113.579 cittadini moldavi regolarmente soggiornanti al 1° gennaio 2022. Va sottolineato tuttavia che questo dato si riferisce solo ai cittadini moldavi che, nel rapporto con le autorità italiane, si identificano con il passaporto della Repubblica di Moldova. In realtà, se si prendessero in considerazione i moldavi con la cittadinanza romena, la comunità di origine in Italia sarebbe molto più numerosa. Essendo lo stesso popolo e parlando la stessa lingua, centinaia di migliaia di moldavi hanno riacquistato la cittadinanza romena dopo che la Repubblica di Moldova ha ottenuto la libertà il 27 agosto 1991, diventando così cittadini europei e godendo di tutti i vantaggi di questa cittadinanza. Senza esagerare, abbiamo motivo di ritenere che la comunità di origine moldava stabilita in Italia sarebbe oggi di oltre 300.000 persone, costituendo circa il 20 per cento del numero dei migranti romeni in Italia, che sono circa 1.200.000. Quindi, il numero della comunità moldava dipende da come viene calcolato. Tuttavia, indipendentemente dal numero esatto, questa comunità è ben integrata nella società italiana, è conosciuta e apprezzata, ed è diventata un fattore importante per il consolidamento delle relazioni bilaterali. Che le cose stiano così, me ne sono convinto nei miei incontri ufficiali e di Stato, essendo questo un tema molto dibattuto. Quando parliamo della diaspora moldava in Italia, dobbiamo capire che questa grande comunità perpetua la sua esistenza tra il Paese di origine e il Paese di adozione, e non concepisce di legare strettamente il suo futuro solamente ad uno dei due. Alcuni si sono stabiliti in modo definitivo in Italia, ma mantengono uno stretto legame con la Repubblica di Moldova, altri ritornano in Patria, ma mantengono il rapporto con l’Italia. In questo senso per noi come Ambasciata è importante che la diaspora senta che il governo, attraverso i suoi sforzi esterni, le politiche sociali e i programmi di sviluppo, sostiene tutti nei loro sforzi volti a creare una situazione migliore, sia in Italia che nella Repubblica di Moldova. Allo stesso tempo, insieme alle azioni volte a fornire una base giuridica per una migliore integrazione nella società del Paese ospitante, il governo della Repubblica di Moldova sviluppa politiche e programmi volti al ritorno della nostra diaspora e al reinserimento sociale dei moldavi emigrati. L’esperienza da loro maturata è molto preziosa per lo sviluppo e la modernizzazione del nostro Stato”.
A seguito del conflitto fra Russia e Ucraina, il Paese da quasi due anni vive con la tensione di una guerra appena fuori i propri confini nazionali. Quale situazione si registra ora?
“Dopo l’Ucraina, la Repubblica di Moldova è il Paese più colpito dalla guerra di aggressione della Russia. Questo conflitto ci ha colpito non solo dal punto di vista economico e sociale, ma anche provocando alcuni rischi per la sicurezza, che si sono registrati ad esempio quando missili russi lanciati contro l’Ucraina hanno violato lo spazio aereo della Repubblica di Moldova. Come due anni fa, il nostro Paese è bersaglio di una guerra ibrida da parte della Federazione Russa, e uno degli obiettivi è quello di compromettere il nostro “percorso europeo”. Ma, nonostante le azioni ibride di destabilizzazione, sia attraverso il ricatto energetico all’inizio, sia attraverso la propaganda, sia attraverso la creazione e il finanziamento di partiti che cercano di vincere le elezioni comprando voti, le Autorità moldave continuano a realizzare le riforme necessarie per far avanzare il processo di adesione all’UE. Per quanto ci riguarda, ci eravamo prefissati, e devo dire che finora ci siamo riusciti, di mantenere la pace e rafforzare la società attorno al progetto nazionale legato all’integrazione europea. E anche in questo caso mi preme evidenziare il sostegno e il contributo dei partner esterni, tra cui l’Italia, nel mantenimento della stabilità. Un altro tema piuttosto sensibile, resta quello legato alla Regione Transnistriana. Questo territorio, che costituisce il 12% della superficie totale della Repubblica di Moldova, è sotto il controllo totale della Federazione Russa, che ostacola l’accesso delle nostre autorità costituzionali. Lì stanzia illegalmente un contingente militare russo e vi è un deposito di munizioni che la Russia, secondo gli impegni presi al vertice OSCE di Istanbul, avrebbe dovuto evacuare sin dall’inizio degli anni 2000. Durante tutto questo periodo, la Repubblica di Moldova ha invocato con fermezza una soluzione pacifica del conflitto, chiedendo il ritiro completo e incondizionato delle truppe russe e la graduale reintegrazione della regione della Transnistria nell’ambito giuridico unico del nostro Paese. Come sempre, l’obiettivo delle autorità moldave è quello di mantenere la pace e la stabilità su entrambe le sponde del fiume Nistru. La popolazione della Regione non sostiene ciò che sta facendo Mosca e non vuole un allargamento della guerra nel territorio in cui vive. Senza rinunciare al principio della soluzione diplomatica, dobbiamo capire che la situazione sulla sponda sinistra del Nistru dipende naturalmente anche dagli sviluppi in Ucraina. Per noi è quindi importante che il Paese vicino venga ulteriormente aiutato affinché possa vincere nella guerra di conquista condotta da Mosca. Aiutando l’Ucraina, i partner aiutano implicitamente la Repubblica di Moldova”.
C’è a suo avviso il rischio che l’attuale crisi in Medio Oriente possa in qualche modo distogliere l’attenzione dei media dall’Ucraina?
“La stampa è generalmente focalizzata sull’attualità, e la crisi in Medio Oriente è chiaramente di grande attualità. Tuttavia, la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che ha infiammato il continente europeo, sfidando il diritto internazionale e mettendo in discussione i valori democratici, a mio avviso, non può rimanere senza un’attenzione permanente da parte dei media”.
La Repubblica di Moldova ha presentato domanda formale di adesione all’UE il 3 marzo 2022 e successivamente ha ottenuto lo status di Paese candidato dal Consiglio europeo. Nel rapporto sull’allargamento del 2023, pubblicato l’8 novembre, la Commissione europea ha raccomandato di avviare i negoziati d’adesione. Quanto è importante per voi questa sfida?
“La tanto attesa decisione del Consiglio europeo del 14 dicembre 2023 è di fondamentale importanza per il percorso di sviluppo democratico scelto dai nostri cittadini. D’altro canto, consideriamo questa decisione naturale per il nostro Paese, che fa parte della civiltà europea ed è stato separato con la forza dalla grande famiglia europea, solo a causa di circostanze storiche ostili. Ora si tratta di vincere una sfida enorme, per dimostrare la nostra capacità di soddisfare i complessi standard dell’UE. Al momento, nel suo rapporto, la Commissione europea ha riscontrato che la Repubblica di Moldova ha pienamente soddisfatto sei delle nove raccomandazioni, e tre, forse le più complesse – riforma della giustizia, lotta alla corruzione, deoligarchizzazione – si trovano in diverse fasi di implementazione. Tutte queste raccomandazioni, oltre alla parte relativa all’avanzamento del processo di adesione, sono importanti anche per il consolidamento della democrazia nella Repubblica di Moldova. A livello del Capo di Stato, ci siamo proposti di completare i negoziati su tutti i 35 capitoli entro il 2030. Attualmente è in corso il processo di consolidamento dei gruppi settoriali di negoziatori, volto al rafforzamento delle capacità istituzionali necessarie per il buon svolgimento dei negoziati sui capitoli. Naturalmente, non dimentichiamo la piena implementazione delle tre raccomandazioni citate. Ovviamente, il sostegno e la competenza settoriale degli Stati membri diventano più che importanti. E siamo lieti dell’apertura delle autorità italiane, sulla cui assistenza contiamo molto”.
Lei come si trova a Roma?
“Roma era, è e resterà la “città eterna”. Da tre anni, qui scopro sempre qualcosa di nuovo. La civiltà romana è la base della civiltà europea, e da questo punto di vista molte cose mi sono così familiari che non mi sento troppo estraneo. Vorrei inoltre spendere parole di apprezzamento per le persone, che ho sempre percepito come aperte e benevole, come del resto tutto il Paese. Non posso non menzionare la cucina italiana, elogiandola per essere così varia, ricca e semplicemente deliziosa. Il traffico può creare qualche problema, ma in quale città europea il traffico non è un problema?”.
Chiuderei questa intervista con qualche consiglio di viaggio per gli italiani interessati a scoprire la Repubblica di Moldova.
“Per quanto riguarda i miei suggerimenti nello scoprire la Repubblica di Moldova dico che, in qualità di Ambasciatore, vorrei che gli italiani, quanti più possibile, scoprissero il mio Paese e, tramite la vostra prestigiosa pubblicazione, li esorto a visitarlo. Dall’Italia l’accesso è abbastanza facile, l’attraversamento del confine può essere effettuato con passaporto o carta d’identità validi, non sono necessari visti, prendendo l’aereo da Roma, Bologna, Verona, Milano, Parma o Venezia. Anche la comunicazione con la gente del posto non rappresenta un grande problema, i moldavi infatti sono ospitali e parlano diverse lingue straniere, principalmente inglese, francese, italiano e russo. A Chisinau e in altri centri urbani ci sono una varietà di hotel convenienti, la cucina tradizionale moldava è vicina a quella bizantina, ma si possono trovare ristoranti e pizzerie italiane. Una delle ricchezze della Repubblica di Moldova sono i vini, ed è possibile visitare una delle più grandi cantine del mondo, la cantina Cricova, una “città sotterranea”, con strade intitolate ai vini, con una lunghezza totale di oltre 100 km. Per chi vuole aprire un’attività, l’iter amministrativo-burocratico è abbastanza semplice, e le tasse per gli imprenditori sono basse, soprattutto nelle zone franche. La popolazione è abbastanza istruita, il numero di persone con un’istruzione superiore è piuttosto elevato. La Moldova ha diverse Università, tra cui l’Università di Medicina, dove studiano molti studenti stranieri, con un’ottima reputazione, e vorrei ricordare che molti turisti scelgono di sottoporsi a cure mediche, soprattutto dentistiche, proprio nel nostro Paese. In generale, la Repubblica di Moldova è uno Stato eurofilo, che si inserisce in questo spazio di valori: qualsiasi italiano non si sentirà mai troppo lontano da casa nella Repubblica di Moldova, ma in un ambiente ospitale, a cui è abituato”.