Emozione, partecipazione e tanto entusiasmo hanno accompagnato la seconda edizione di “Altrementi Chef”, il contest culinario promosso dall’Istituto Diplomatico Internazionale (IDI), svoltosi sabato all’interno della prima Esposizione universale della FAO “From Seeds to Foods – Dal seme al cibo”, al Parco di Porta Capena a Roma.
L’iniziativa si è aperta con l’intervento del presidente dell’IDI Paolo Giordani, che ha ricordato il valore del progetto come occasione di incontro tra professionalità, passione e inclusione, seguito dalle parole di don Felice Riva, che ha sottolineato l’importanza sociale e umana dell’iniziativa.
Non sono mancati interventi dal pubblico, che ha espresso apprezzamento e sostegno ai giovani partecipanti, creando un clima di grande calore e partecipazione.

Protagonisti della giornata, i quattro aspiranti chef – Emanuele Raffaelli e Irene Lucioli della Locanda dei Girasoli di Roma, Pietro Lastrucci e Dimitar Cavallini dell’associazione empolese Noi da Grandi – si sono sfidati nella preparazione dell’amatriciana, simbolo della tradizione romana. Divisi in due squadre, sono stati affiancati dall’Executive Chef Giuseppe Crimaldi (NH Hotel Fiera, Milano) e da Marilla Crespi, commis del Ristorante Pileum di Piglio (Frosinone).
Al termine della prova, la giuria, presieduta dallo chef Andrea Grilli (Ristorante Osteria Romana) e composta da Paolo Giordani, don Felice Riva e Stefano Polenta dell’Associazione Italiana Persone Down, ha espresso grande apprezzamento per l’impegno e la qualità delle preparazioni, decretando la vittoria di entrambe le squadre in segno di riconoscimento del valore inclusivo e simbolico della competizione.

Tra applausi e partecipazione del pubblico, Altrementi Chef ha confermato il suo ruolo di laboratorio di integrazione, talento e valorizzazione delle diversità, nel segno dei valori che guidano l’impegno dell’Istituto Diplomatico Internazionale.
