Personalità eclettica dallo stile colto e raffinato, Alessandro Antonio Giusti, Console onorario del Principato di Monaco a Firenze, è dottore commercialista, suona il pianoforte, ama navigare, ha il brevetto da pilota ed è un grande appassionato di arte moderna. Fondatore dello studio “Professionisti Associati”, che opera a livello nazionale ed internazionale nel campo della consulenza e assistenza alle imprese e nel settore delle società quotate nei mercati azionari regolamentati, Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, dal 2003 è diventato un punto di riferimento per quanti guardano con interesse al mondo monegasco.
Il 12 aprile scorso, con una sontuosa cerimonia a Palazzo Vecchio, da lui fortemente voluta, ha celebrato alla presenza del Principe Alberto II di Monaco il 160.imo anniversario della fondazione del Consolato Onorario del Principato a Firenze.
Un traguardo decisamente importante. Console, quali le tappe principali di questa lunga storia?
“Il Consolato Onorario del Principato di Monaco a Firenze fu istituito con ordinanza del 27 luglio 1863 e si inserisce in un ampio disegno voluto dal Principe Carlo III per affermare il piccolo Stato monegasco nel contesto internazionale: non potendo contare su un’ampia dimensione territoriale, il Sovrano puntò a promuovere Monaco come meta attrattiva dal punto di vista turistico/residenziale, culturale e intellettuale, come meta di lusso destinata alle élite internazionali di fine Ottocento. Tutto ciò grazie ad una fitta rete diplomatica e consolare tessuta nel bacino del Mediterraneo, grazie alla quale lo stato monegasco ha potuto ampliare idealmente i propri confini. In questo contesto si inserisce proprio la scelta della città di Firenze per istituirne il Consolato, quale futura capitale d’Italia e luogo d’avanguardia dal punto di vista politico e culturale. I rapporti fra il Principato di Monaco e la città di Firenze si affievolirono quando la capitale italiana venne spostata a Roma, tuttavia si registra solo un periodo, negli anni sessanta del Novecento, in cui il Consolato rimase vacante, dopodiché, a partire dal 1970, risulta coperto dalla figura dell’avv. Alberto Roselli e, in seguito al suo decesso, dal sottoscritto nel 2003. Le tappe principali del mio ventennale sono state sicuramente le due edizioni del Ballo del Giglio (2010, alla presenza della Principessa Carolina, e 2012 alla presenze delle LL.AA.SS. Principe Alberto II di Monaco e Principessa Charlène), l’evento all’Isola d’Elba nel 2016 con S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco e il Progetto “Ambasciatori della Destinazione Monaco”, che riunisce imprenditori e professionisti di vari settori merceologici quali interlocutori privilegiati con Monaco e promotori del Principato come destinazione turistica, congressuale, culturale e di business, oltre all’ultimo evento di celebrazione dei 160 anni dalla fondazione del Consolato”.
Come si lega la sua storia personale al Principato di Monaco? “Conoscevo già il Principato di Monaco poiché, avendo il brevetto di pilota d’aereo, frequentavo il Centro Cardio-Toracico per fare i consueti controlli cardiologici, essendo lo stesso fra i migliori al mondo. Mi ritrovai poi, nel 2002, seduto accanto a S.E. Henri Fissore, l’allora Ambasciatore di Monaco in Italia, durante una cena a Venezia, dove fui presentato dalla Console di Monaco per il Triveneto. Da quell’incontro è iniziata la mia avventura consolare: l’anno successivo, quando mi fu annunciato da S.E. Fissore, che S.A.S. il Principe Ranieri III di Monaco mi avrebbe nominato Console, per un solo istante mi sono domandato se accettare o meno, poiché ho avuto da subito la consapevolezza che questa scelta mi avrebbe cambiato la vita… Ma ancor prima di terminare la riflessione avevo già detto “si” e non ho avuto alcun dubbio ad accettare questa prestigiosa nomina. Sono trascorsi vent’anni da quel momento, venti anni straordinari, durante i quali ho imparato molto, ho allargato i miei orizzonti e stretto importanti relazioni sia a livello umano che professionale; ho imparato a fare un altro “mestiere”, e non ho ancora finito di imparare, affrontando ogni nuova sfida con gioia ed entusiasmo”.
C’è un aneddoto in particolare che le fa piacere ricordare legato al Principe Alberto II che, oltretutto, nel 2012 Le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Dinastico di Saint Charles? “Ricordo in particolare un evento che ho organizzato all’Isola d’Elba nell’anno 2016 e l’entusiasmo mostrato dal Principe sin dal suo arrivo sull’isola in elicottero. Era la prima volta che il Sovrano visitava l’Elba e rimasi colpito dalla sua curiosità, dal suo interesse per il paesaggio e per le ville napoleoniche, che volle fortemente visitare. Organizzammo una cena di gala durante la quale furono affrontate in un breve convegno importanti tematiche legate alla sostenibilità e alla tutela ambientale e dei mari: insieme ad altri importanti professori, il Principe fu oratore a questo convegno, raccontando con sensibilità e convinzione l’importante attività svolta dalla sua Fondazione per la protezione delle acque marine e non solo”.
Come definirebbe oggi le relazioni fra Italia e Principato di Monaco? “Ritengo che le relazioni internazionali fra Italia e Monaco siano splendide. Fortunatamente la storia dei rapporti fra i due Stati è sempre stata molto positiva e negli anni più recenti possiamo parlare di un ulteriore incremento sia a livello diplomatico (grazie all’incessante lavoro delle Ambasciate e dei Consolati), sia a livello economico e di business, nonché nel settore culturale (ricordo, a questo proposito, l’esempio dell’associazione “Dante Alighieri” di Monaco che è promotrice di numerose iniziative linguistico-culturali comuni fra Italia e Monaco). L’unico aspetto, a mio avviso, che potrebbe e dovrebbe essere migliorato è di carattere logistico; mi riferisco soprattutto ai collegamenti fra il Principato di Monaco e la mia circoscrizione consolare di competenza, regioni Toscana e Umbria, che risultano scarsi e difficoltosi. Non vi sono voli o treni diretti e l’unica soluzione resta l’auto, obbligando le persone a viaggi lunghi, stancanti ed esposti agli imprevisti del traffico, dovendo passare necessariamente dal tratto ligure, che è già molto critico di per sé. Personalmente, sto lavorando da tempo con le autorità monegasche e francesi al ripristino della rotta aerea Firenze/Nizza, ed è allo studio anche una ipotesi di collegamento via mare dal porto di Livorno al porto di Monaco”.
Sul sito ufficiale del Consolato vengono pubblicizzati il Piano di accoglienza “Monaco Welcome” contenente tutte le misure attuate dal Governo del Principato per incrementare l’attrattività di Monaco e l’opuscolo “Come installarsi nel Principato di Monaco”. Quali le principali caratteristiche e peculiarità in merito? “Il Principato di Monaco è senza dubbio fra i territori più attrattivi per investitori e businessman, ma questa non è l’unica caratteristica che rende appetibile l’idea di trasferirsi o di installare la propria attività lavorativa nel piccolo Stato monegasco. Fra le peculiarità di questo, rientra il settore della Sicurezza, che è fra i più efficienti al mondo. Con circa un poliziotto ogni cento abitanti e un sofisticato sistema di videosorveglianza diffuso h24, il Principato di Monaco rientra fra i Paesi più sicuri al mondo, specialmente per donne e bambini. Posso confermarlo anche partendo dalla mia esperienza personale, considerando che il mio figlio più piccolo, Alessio, sin da bambino girava per Monaco da solo, senza mai incontrare difficoltà o criticità. Anche durante la Festa Nazionale, quando il Principato accoglie moltissima gente per le celebrazioni, Alessio poteva uscire in autonomia per le strade di Monaco, mentre mia moglie ed io eravamo impegnati negli incontri istituzionali. In un altro Paese, tantomeno in Italia, non avrei mai avuto la fiducia e la tranquillità necessarie per consentire tutto ciò a un bambino”.
In questi giorni Monte-Carlo vive l’atmosfera magica del Gran Premio. Cosa si sentirebbe di consigliare ai tanti italiani che partiranno per visitare il Principato? “Personalmente consiglierei ai miei connazionali di visitare Monaco soprattutto nei giorni delle prove del GP, poiché ritengo che ci si possa immergere più concretamente nell’atmosfera che regala il Principato durante questa importante manifestazione. La domenica tutta l’attenzione si concentra sulla gara, mentre nei giorni precedenti c’è spazio per iniziative e per andare in giro per le vie e le strade dove non è inusuale fare incontri con celebrità, stelle dello sport a livello mondiale e personaggi del jet set. E’ proprio come ritrovarsi in un film!”.