L’Ambasciatore di Francia in Italia, S.E. Christian Masset, ha accolto a Palazzo Farnese la famiglia Palazzetti (Palazzetti Spa), e Enrico Bressan (Presidente Fondaco Italia), per svelare insieme a loro e alla squadra di restauratori il nuovo splendore del Camino e delle statue allegoriche del Salone d’Ercole.
Per l’inizio dell’estate 2023, Palazzo Farnese rimane ‘’aperto per lavori’’ nell’ambito di una vasta campagna di restauro, avviata nel 2021 per ridare tutta la sua bellezza originaria a questo capolavoro del Cinquecento, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia.
Dopo due mesi di attento ed appassionato lavoro dei restauratori di Consorzio Pragma hanno ridato nuova luce al camino ed alle statue dell’Abbondanza e della Carità del Salone d’Ercole di Palazzo Farnese.
Tutto ciò grazie al progetto “La cornice del Tempo – curiamo il passato per dare bellezza al futuro” sostenuto da Palazzetti in collaborazione con Fondaco Italia; un viaggio, iniziato a Venezia (Palazzo Ducale) e proseguito a Torino (Palazzo Reale) ed oggi arrivato a Roma, che ha l’obiettivo di contribuire alla valorizzazione dei beni culturali italiani.
Il camino, alto circa quattro metri e cinquanta, è commisurato alla stanza nella quale è collocato: il Salone di Ercole. Fiancheggiato da due figure inguainate, l’opera scultorea è composta da una decina di varietà di marmi policromi. Il tutto è coronato da due putti che reggono lo stemma di Ranuccio Farnese. Le due sculture, giunte a Palazzo Farnese nel 1628 dal monumento funebre di Paolo III, suo nonno, a San Pietro, ricordano la gloriosa ascendenza del cardinale.
L’opera d’arte sembra essere per il Vignola, incaricato dopo la morte di Michelangelo dell’arredamento e della parte posteriore del palazzo, un mezzo per affermare il suo talento e mettere in applicazione le sue teorie. Gli ornamenti superiori sono infatti simili a quelli che decorano la prima pagina del suo trattato Regola delli cinque ordini d’architettura, pubblicato la prima volta nel 1562. Gioiello colorato in uno scrigno cosparso di ritratti di imperatori romani, è composto di vari marmi antichi, come il porfido o il portasanta, sottolineando così il gusto all’antica che lo pervade. Le incrostazioni, molto apprezzate dal Vignola, rimandano alla tecnica artigianale marmorea italiana e più specificamente romana, che torna di moda nel Cinquecento. Il gioco tra le forme organiche del corpo delle figure femminili o delle conchiglie di nautilus, e quelle rette e strutturanti, consente di conferire un certo ritmo all’opera. Il colore stesso dei marmi partecipa a creare questo movimento, le loro venature o la loro profondità mettono in risalto ogni elemento. Il lavoro del Vignola rientra in una tradizione franco-italiana più ampia, questi camini farnesiani hanno infatti ispirato vari architetti tra cui il francese Charles-Augustin d’Aviler durante il Settecento.
L’ultima grande impresa di restauro di queste tre opere risale al biennio 1928-1929. Sotto la direzione dell’architetto Emmanuel Pontremoli che intervenne sulla totalità del Salone di Ercole, la campagna fu importante e complessiva, così come ci indica la creazione di nuovi piedistalli per le statue della Porta.
Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia, si è nuovamente rallegrato del restauro di “queste opere imprescindibili da Palazzo Farnese. Il camino detto del Vignola, ideato nel 1564 su commissione del cardinale Ranuccio Farnese all’architetto Jacopo Barozzi detto il Vignola, si impone come un testimone monumentale dell’arte del suo tempo. Voglio ringraziare lo sponsor, il Gruppo Palazzetti, e Fondaco Italia, che intervengono in un momento di grande cooperazione tra Francia e Italia per la protezione del nostro patrimonio”.
Ruben Palazzetti, Presidente Palazzetti Spa
“Il restauro a Palazzo Farnese, uno dei più bei palazzi rinascimentali di Roma, è per noi simbolo di una perfetta corrispondenza di spiriti e intenti. Essere qui oggi ha un profondo significato: l’impegno nel restauro di questo camino monumentale è tappa importante nel cammino di tutela del patrimonio artistico italiano, parte integrante della nostra storia di imprenditori. Questo intervento inoltre ci lega in modo particolare alla Francia – Paese che in questo splendido palazzo ha trovato la sua “casa oltreconfine” – nella consapevole responsabilità che questi capolavori, frutto della saggezza eterna dell’arte, possano portare sempre il loro messaggio, con voce nitida e forte, all’uomo di oggi e di domani!”.
Enrico Bressan, Presidente Fondaco Italia
“Siamo grati all’Ambasciatore Christian Masset e a tutti i suoi collaboratori per aver reso possibile questo progetto – dichiara Enrico Bressan Presidente di Fondaco Italia – Realizzare questo restauro grazie a Palazzetti, gruppo leader a livello internazionale nel settore del riscaldamento domestico, è motivo di grande soddisfazione per noi a dimostrazione di un’imprenditorialità illuminata che fa della cura del patrimonio artistico una parte integrante della propria attività aziendale. Questa è la forma autentica e concreta di responsabilità sociale d’impresa, di sostenibilità nei riguardi dell’arte, un gesto d’amore per rendere, con un gioco di parole, ancor più bella la bellezza”.