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A Monaco il docufilm su Enzo Jannacci “Vengo Anch’io”, in presenza del figlio musicista Paolo

Redazione by Redazione
9 Gennaio 2024
in Curiosità
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A Monaco il docufilm su Enzo Jannacci “Vengo Anch’io”, in presenza del figlio musicista Paolo
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Enzo Jannacci uomo, medico, grande artista. La carriera del cantautore nato a Milano nel 1935 e scomparso nel 2013, il suo genio creativo musicale, l’energia, la sensibilità umana, saranno presentate ai soci e agli amici dell’Associazione Dante Alighieri Comitato di Monaco, con il patrocinio dell’Ambasciata Italiana, mercoledì 17 gennaio 2024 alle 19,30 al Théâtre des Variétés (ingresso libero e gratuito) con la proiezione del film documentario realizzato da Giorgio Verdelli “Vengo Anch’io”

Un ritornello “Vengo anch’io. No tu no” che, divenuto un tormentone negli anni ’60, continua ad esserlo anche ai giorni nostri. La proiezione nel Principato di Monaco di questa eccezionale pellicola (realizzata con materiale spesso inedito, con interviste a personaggi famosi e presentata fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia 2023) sarà accompagnata da un incontro con il regista Giorgio Verdelli, e con il figlio, il musicista Paolo Jannacci, che a sua volta ha contribuito a questo racconto attraverso ricordi e materiale d’archivio.


A rendere più intensi storia e aneddoti della vita del cantautore (non tutti sanno fosse un cardio-chirurgo) provvede “un sapiente uso del montaggio”, grazie al quale è lo stesso Jannacci il narratore del film. L’evento, con il quale la Dante Alighieri Comitato di Monaco dà avvio alla programmazione del 2024, riaccenderà, dunque, in molti dei presenti il ricordo di canzoni non solo belle ed orecchiabili ma anche intessute di ironia e di realismo e comunque entrate a far parte del costume italiano.

Citiamo: “Ci vuole orecchio”, “Ho visto un re”, “El portava i scarp del tennis” (storia di un senzatetto, scritta in collaborazione con Dario Fo nel 1964), “Una fetta di limone,” “E la vita la vita”, “Quelli che…” e molti altri brani di enorme successo, segno di un’avventura esistenziale, quella di Jannacci, appassionata e al di là dei luoghi comuni.

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