Da anni racconta con passione e descrive con dovizia di particolari il patrimonio architettonico ed artistico delle Rappresentanze diplomatiche italiane all’estero: Gaetano Cortese, diplomatico di innata classe ed eleganza, parla con fierezza del suo lavoro legato alla Collana dell’Editore Carlo Colombo di Roma, da lui diretta e fondata oltre vent’anni fa.
Ambasciatore d’Italia nel Regno del Belgio dal 1999 al 2003 e, successivamente, Ambasciatore d’Italia nel Regno dei Paesi Bassi, nell’arco di un’onoratissima e importante carriera ha prestato servizio presso le Ambasciate d’Italia di Zagabria, Berna, L’Avana, Washington e alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea di Bruxelles, in qualità di Ministro Consigliere. Dal 1992 al 1999 ha ricoperto l’incarico di Consigliere aggiunto per la Informazione e la Stampa del Presidente della Repubblica.
E’ autore di testi giuridici e di numerosi articoli di diritto comunitario e internazionale pubblicati quando a Parigi era Docteur de l’Université de Paris en Droit International della Facoltà di Giurisprudenza della Sorbona, retta dal Professore Charles Rousseau.
Ambasciatore, lei oggi è considerato il maggior conoscitore in assoluto del patrimonio architettonico e artistico delle Rappresentanze italiane nel mondo, recensito in modo impeccabile nella collana di libri curata per l’Editore Carlo Colombo. Com’è nata l’idea di scrivere Volumi così unici?
“L’idea è nata durante la mia missione diplomatica in Belgio quale ambasciatore presso Sua Maestà il Re dei Belgi Alberto II. In occasione di un pranzo di gala offerto in onore del Principe Filippo e della Principessa Mathilde, attuali Re e Regina dei Belgi, si convenne di offrire a tutti gli ospiti presenti all’evento, tenutosi nella Residenza, una pubblicazione sulla nostra Ambasciata d’Italia a Bruxelles, il cui Palazzo Caraman Chimay aveva ospitato, tra l’altro, la cerimonia del fidanzamento del Principe Umberto di Savoia con la principessa Maria Jose’ del Belgio nell’ottobre del 1929, durante la missione diplomatica dell’ambasciatore d’Italia a Bruxelles, Marchese Carlo Durazzo.
L’omaggio del libro, pubblicato in entrambe le versioni italiana e francese, riscosse un grande plauso presso gli ambienti belgi ed italiani e nell’arco dei quattro anni di permanenza dal 1999 al 2003 nel Regno del Belgio il libro funse da apripista per le due successive pubblicazioni delle Ambasciate italiane a Londra e Lisbona, curate rispettivamente dagli ambasciatori Luigi Amaduzzi e Michele Cosentino. Da quel momento di fatto avevamo costituito una Collana dell’Editore Carlo Colombo di Roma dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero”.
Collana che, fra l’altro, ha uno schema fisso per ciascun Volume.
“Sì, la descrizione di ogni volume ripercorre normalmente lo schema imposto dalla Collana: un profilo storico, architettonico ed artistico della sede diplomatica, una prefazione dell’ambasciatore d’Italia che esercita le sue funzioni diplomatiche in quel momento, un indirizzo di saluto dell’ambasciatore del Paese coinvolto con alcune immagini della sua rappresentanza diplomatica in Italia, uno sguardo sulle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, la storia diplomatica dei Protagonisti con le rispettive visite di Stato ed ufficiali a livello di Capi di Stato, Capi di Governo, Ministri degli Affari Esteri, Segretari Generali e Rappresentanti diplomatici. Nella maggior parte delle pubblicazioni vengono anche riprodotti contributi di ambasciatori che hanno prestato servizio precedentemente in quelle sedi con memorie e ricordi nonché saggi affidati alla cura dell’ambasciatore e Consigliere di Stato Rocco Cangelosi per la parte attinente alla storia del Paese coinvolto e le sue relazioni con l’Unione Europea e al Professore Francesco Perfetti per la parte attinente alla storia tra i due Paesi.
Il prossimo Volume sarà incentrato su Lucan House, Residenza dell’Ambasciatore italiano a Dublino.
“Esatto, il titolo completo è “La Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Dublino nel 85 anniversario delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e l’Irlanda e nel 75 anniversario della Costituzione Italiana. La pubblicazione, oltre a ripercorrere la storia della Residenza sotto il profilo architettonico-artistico e diplomatico, ricostruisce la storia delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi dal 1938 al 2023 riportando le visite di Stato e ufficiali dei Presidenti d’Irlanda in Italia e dei Presidenti della Repubblica Italiana in Irlanda.
Il libro si apre con una prefazione dell’attuale ambasciatore d’Italia a Dublino, Ruggero Corrias, e con un indirizzo di saluto dell’ambasciatore irlandese a Roma, Patricia O’Brien, seguiti dai contributi degli ambasciatori Paolo Serpi “Lucan House: tra memoria e ricordi “, Lucio Alberto Savoia “Intervista alla Presidente d’Irlanda Mary McAleese”, Alberto Schepisi “L’Irlanda e la globalizzazione”, dell’ambasciatore e consigliere di Stato Rocco Cangelosi su “Il ruolo dell’Irlanda nella Unione Europea a cinquant’anni dalla adesione”, del Professore Francesco Perfetti su “Da Svevo a Joyce. Italiani e Irlandesi verso la modernità”, e della Professoressa Maria Anita Stefanelli Savoia su “Lucan House e l’Italia”.
Rispetto alla sua importante carriera diplomatica, se le chiedessi di ricordar in questa intervista il suo ricordo più bello?
“Oltre all’evento storico dei Reali del Belgio, ospiti nella Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Bruxelles nel 2000, e alla preparazione e successiva Visita di Stato del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in Belgio nell’ottobre del 2002, un evento che mi ha particolarmente colpito è stato il coinvolgimento dell’Italia ad Europalia 2003, evento di rilevanza internazionale. Nel corso del 2002-2003, d’intesa con l’ambasciatore Umberto Vattani, Rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione europea a Bruxelles, e con uno dei più grandi e prestigiosi intellettuali del Novecento, Umberto Eco, si iniziarono ad esaminare le varie iniziative culturali che l’Italia doveva presentare in seno ad Europalia. Per approfondire le varie tematiche con la controparte belga si convenne di tenere presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia in Belgio le varie sessioni e riunioni al fine di finalizzare le iniziative culturali evocative dei periodi più importanti dell’arte e della nostra storia dell’antichità al “Festival Europalia Italia 2003”, contestualmente al semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea.
Le tre principali mostre “La Venere svelata. La Venere di Urbino di Tiziano”, nata da una idea di Umberto Eco, “Un Rinascimento singolare. La Corte degli Este a Ferrara” e “Da Pompei a Roma” sono state ideate per evidenziare che nel lungo arco di tempo della antichità romana ai nostri giorni, i valori umanistici e cristiani sono stati indissolubilmente intrecciati alla formazione della cultura europea. Ricordi, discussioni, scambio di idee, amicizie che si sono consolidate nel proseguire di questi incontri affascinanti che hanno lasciato una traccia indelebile nel corso degli anni a seguire. L’Italia ha potuto con la sua presenza riscuotere uno dei più grandi successi a livello mondiale. Come ebbe a sottolineare l’ambasciatore belga a Roma Patrick Nothomb, commissario generale del Festival Europalia “l’Italia resta l’unica superpotenza culturale del mondo”.
Come ha ben sottolineato l’ambasciatore Umberto Vattani nel suo saggio “il gioco di squadra tra diplomatici di Avenue Legrand e quelli di Rue Marteau : Europalia 2003 – Italia” in seno al libro su “La Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Bruxelles “, “Europalia fu un doppio successo: il primo, per la coincidenza con il Semestre dell’Unione Europea a Presidenza italiana; il secondo, per essere riuscito ad aggiudicare all’Italia, che era stata protagonista della manifestazione inaugurale del Festival nato nel 1969, la possibilità di poter ritornare ad esserlo nuovamente ed in maniera sfarzosa. Europalia deriva dalla felice fusione di Europa ed Opalia, con cui i romani designavano la festa della mietitura, coinvolse 40 città belghe nella edizione del 2003, concorrendo con un finanziamento del 50% ai costi delle numerosissime iniziative italiane avviate.
La mostra venne inaugurata dai Reali del Belgio e dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Signora Franca e presentata alla stampa a Bruxelles, al Palais des Beaux Arts – opera del celebre architetto Art Nouveau Victor Horta, interamente ristrutturato per l’occasione. “Europalia- Italia” e le altre iniziative che arricchirono ulteriormente il programma non furono esclusivamente uno straordinario programma di promozione della cultura italiana, quale fondamentale componente della politica estera italiana, ma assunsero anche una forte valenza simbolica”.
Dal 1992 al 1999 lei ha ricoperto l’incarico di Consigliere aggiunto per la Informazione e la Stampa del Presidente della Repubblica. C’è un aneddoto in particolare che le andrebbe di ricordare legato a questa esperienza?
“Prima di assumere le mie nuove funzioni al Quirinale, in qualità di fuori ruolo dall’organico della carriera diplomatica del Ministero degli Affari Esteri ricevetti una telefonata dal Gabinetto del Ministro della Farnesina in cui mi si chiedevano delle spiegazioni in merito a due decreti a mio nome che erano pervenuti alla firma del Ministro. Il primo riguardava il mio distacco alla Presidenza della Repubblica presso il Segretariato Generale ed il secondo il mio distacco al Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali quale Consigliere diplomatico del Ministro del Lavoro. In effetti, durante la mia precedente missione diplomatica quale Ministro plenipotenziario in seno alla rappresentanza permanente d’Italia presso la Comunità Europea, avevo curato tutta l’attività del Ministro del Lavoro Carlo Donat Cattin e lo stesso mi aveva manifestato il suo desiderio di poterlo affiancare quale suo Consigliere diplomatico al termine del mio servizio prestato a Bruxelles. Dopo l’imprevista scomparsa del Ministro Donat Cattin a Montecarlo, il suo desiderio di avermi al Ministero del Lavoro venne recepito dal suo successore che confermò le sue determinazioni di nomina del nuovo Consigliere diplomatico nella mia persona. Mi resi subito conto che per un disguido burocratico il decreto avviato dal Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale Franco Marini non era stato bloccato a suo tempo, ma aveva proseguito il suo corso, senza tenere conto che nel frattempo la Farnesina aveva deciso il mio trasferimento al nuovo incarico presso l’Ufficio Stampa e Informazione della Presidenza della Repubblica”.
Cosa si sentirebbe di consigliare a un giovane intenzionato a intraprendere la carriera diplomatica?
“Qualche breve spunto: la prima considerazione è quella che per accedere alla carriera diplomatica bisogna risultate vincitore del concorso bandito dal Ministero degli Affari Esteri. Lo studio di tutto quello che è previsto dai programmi concorsuali è fondamentale, così come è fondamentale sapere esprimere per iscritto quello che si è appreso, visto che la selezione più importante è quella di superare le cinque prove scritte previste dal bando di concorso. È indispensabile avere un’ottima padronanza delle lingue (almeno due tra cui l’inglese, secondo quanto previsto dalle prove di esame). È importante poi tenersi sempre aggiornati sulle questioni internazionali e di politica estera oltre ad avere una vasta cultura generale. Ma oltre a questi aspetti di conoscenza è molto importante possedere alcuni fondamentali aspetti caratteriali o motivazioni, essere determinati nella scelta, per superare gli inevitabili momenti di scoramento durante la preparazione, essere entusiasti delle materie che si devono conoscere per affrontare con maggiore serenità la mole di conoscenza richiesta. Poi essere curiosi, per potere affrontare con spirito aperto una carriera che si presenta sempre nuova ed imprevedibile, ed essere flessibili, per potere essere sempre all’altezza di situazioni che non possiamo sempre controllare o prevedere. Naturalmente ci sarebbero tanti altri aspetti e considerazioni da fare, ma queste prime indicazioni potrebbero essere utili per chi è interessato ad entrare in carriera. Per informazioni e documenti è bene visitare il sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (nella sezione opportunità).A tal proposito consiglio anche alcune iniziative e pagine dell’ambasciatore Stefano Baldi, che si possono consultare tramite la pagina: https://linktr.ee/diplomaticosorridente (in particolare la sezione dedicata alle Carriere internazionali)”.
Prima di terminare questa intervista, Le chiederei di ricordare tutti i suoi libri pubblicati nella Collana dell’Editore Colombo, uno per uno, con una brevissima descrizione?
“Seguendo l’esempio della mia precedente esperienza diplomatica in Belgio, si ritenne opportuno anche per la nuova missione diplomatica nel Regno dei Paesi Bassi di dedicare una pubblicazione sulla nostra Ambasciata d’Italia a L’Aja per potere omaggiare le autorità locali e le varie delegazioni in vista in Olanda con un saggio sulla storia della nostra sede diplomatica nei Paesi Bassi. In occasione del 150 anniversario delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e l’Olanda nel 2009 e in concomitanza con la fine dei lavori di ristrutturazione e restauro della Residenza si pensò di potere aggiornare il precedente libro con una nuova iniziativa editoriale su “Il Palazzo di Sophialaan “, in italiano e olandese, prefate dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal Primo Ministro olandese Jan Peter Balkenende.
Seguendo lo schema sopra descritto abbiamo continuato a pubblicare le seguenti opere in seno alla Collana:
Il Palazzo sul Potomac- LAmbasciata d’Italia a Washington, d’intesa con l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, con la prefazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in italiano e inglese, 2011;
Villa Firenze- La Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Washington, d’intesa con l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, In italiano e inglese, 2011;
Il Palazzo sul Potomac- Anno della Cultura italiana negli Stati Uniti, d’intesa con l’ambasciatore Claudio Bisogniero, con la prefazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in inglese, 2014;
Oltre 150 anni di amicizia Italo-belga, Ugo Colombo Sacco di Albiano, 2014;
Il Palazzo di Inkognitogaten- L’Ambasciata d’Italia a Oslo, d’intesa con l’ambasciatore Antonio Bandini, con un Messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e una Prefazione del Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, in italiano e norvegese, 2013;
Il Palazzo Metternich nel bicentenario del Congresso di Vienna, d’intesa con l’ambasciatore Giorgio Marrapodi, con la Prefazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente Federale della Repubblica d’Austria, Heinz Fischer, in italiano e tedesco, 2015;
Il Palazzo Metternich nel 170 anniversario della sua costruzione, d’intesa con l’ambasciatore Giorgio Marrapodi, con la Prefazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente Federale della Repubblica d’Austria Alexander Van der Bellen, in italiano e tedesco, 2017;
Il Palazzo sul Tiergarten- L’Ambasciata d’Italia a Berlino, d’intesa con l’ambasciatore Pietro Benassi, in italiano e tedesco, 2017;
Il Palazzo di Venezia a Istanbul- La Residenza dell’Ambasciatore d’Italia- d’intesa con l’ambasciatore Luigi Mattiolo, 2018;
L’Ambasciata d’Italia ad Ankara, d’intesa con l’ambasciatore Luigi Mattiolo, 2018;
Il Palazzo di Avenue Legrand – La Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Bruxelles, d’intesa con l’ambasciatore Elena Basile,2019;
Il Palazzo dei Conti di Pombeiro- L’Ambasciata d’Italia a Lisbona, d’intesa con l’ambasciatore Uberto Vanni d’Archirafi, 2020;
Il Palazzo dei Marchesi di Amboage- L’Ambasciata d’Italia a Madrid, d’intesa con l’ambasciatore Riccardo Guariglia, 2021,
L’Ambasciata d’Italia in Egitto, d’intesa con l’ambasciatore Giampaolo Cantini, in italiano, inglese e arabo, 2021;
Il Palazzo di Oakhill- L’Ambasciata d’Italia a Stoccolma, d’intesa con l’ambasciatore Elena Basile, 2021;
Il Palazzo sulla Fredericiagade- L’Ambasciata d’Italia a Copenaghen- d’ intesa con l’ambasciatore Luigi Ferrari, 2022;
La Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a L’Aja in occasione del 160 anniversario dell’Unità d’Italia e delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e l’Olanda e nel 30 anniversario del Trattato di Maastricht, d’intesa con l’ambasciatore Giorgio Novello, 2023;
Il volume, propedeutico alla Collana, curato dal diplomatico Ugo Colombo Sacco di Albiano, su “Dove la diplomazia incontra l’arte” con la prefazione del già Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ambasciatore Paolo Pucci di Benisichi e con la premessa dell’ambasciatore Gaetano Cortese. Il prestigioso libro ripercorre le vicende dei Palazzi che hanno ospitato il Ministero degli Affari Esteri dall’Unità d’Italia ad oggi_ il Palazzo delle Segreterie a Torino, il Palazzo Vecchio a Firenze, il Palazzo della Consulta a Roma, il Palazzo Chigi a Roma, il Palazzo della Farnesina nonché Villa Madama a Roma. Il volume presenta per la prima volta allo sguardo del vasto pubblico gli interni degli ambienti di altissima rappresentanza delle successive sedi storiche della Casa Madre della diplomazia italiana”.
Molto interessante! Complimenti!