Dal primo attacco di sabato scorso da parte di Hamas a Israele, le quotazioni internazionali del Gas sono aumentate vertiginosamente fino a toccare ieri 43,60 Euro/MWh, con un + 15,00% in poche ore. Non diversa la situazione dei due greggi di riferimento WTI, in quota 88,80 $/Barile e BRENT in quota 89,50 $/Barile sulle principali Borse internazionali.
Il Presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, all’apertura dei mercati di oggi ha dichiarato: “Sembra un copione già visto, con un pericolo forniture estere annunciato la scorsa settimana in una diretta RAI in cui si parlava della problematica dei nostri approvvigionamenti in Africa e Medio Oriente. A largo della striscia di Gaza, proseguendo lungo le coste nell’Offshore israeliano, abbiamo un grande giacimento di gas metano chiamato Leviathan che corre fino a nord tra Cipro e il Libano (quest’ultimo a sud sotto controllo di Hezbollah); parliamo di uno dei giacimenti più grandi al mondo nel Mediterraneo. Grande riserva petrolifera, già tempo fa occasione di interessi di sviluppo internazionali per la quantità di metano che dispone in produzione nei prossimi decenni. Il giacimento in mare potrebbe stravolgere gli equilibri energetici del Medio Oriente. Leviathan ha autonomia di produzione a Gas metano per oltre 50 anni. L’Italia è a rischio con l’80% di approvvigionamento energetico estero (petrolio e gas). Già evidente il panico sui prezzi internazionali di benzina e gasolio con ricadute sul costo delle bollette. Attenzione alle parole su Iran e Qatar, salvaguardiamo la sicurezza dei gasdotti e dello Stretto di Hormuz”.
E’ notizia di poche ore fa che Israele in via precauzionale ha già bloccato la produzione del giacimento Offshore di Tamar con l’americana CHEVRON come operatore. Ci troviamo a circa 90 km in mare da Haifa. Questo indotto alimenta parte di Egitto e, altro gas, viene trasportato in Europa.