Chi conosce il Console Roberto Galanti non può fare a meno di apprezzarne le sue qualità principali, ovvero la passione che mette nel suo lavoro, la caparbietà con cui porta avanti i suoi ragionamenti, la gentilezza nei modi. Dal 2017 si spende in lungo e largo per promuovere la Moldova, Paese non troppo conosciuto in Italia, ma, come ama dire proprio Galanti, in grado di offrire grandi opportunità in termini di business, unitamente a dei prodotti agricoli eccellenti. Facile vederlo con la fascia blu, gialla e rossa presenziare eventi in ogni dove, perfino al cospetto del Santo Padre, oppure su un aereo per Chisinau, circondato da imprenditori. E, ogni volta, la sensazione è la stessa: quando parla della Moldova, i suoi occhi, come per incanto, si illuminano. E’ un piacere incontrarlo nella sua Ascoli Piceno.
Galanti, come definirebbe oggi i rapporti fra Italia e Repubblica di Moldova?
“Ottimi, per contatti, presenza e prospettive. Posso tranquillamente affermarlo a fronte soprattutto dell’attività consolare, che svolgo dal 2017. Per quanto mi riguarda, non perdo occasione per presentare la Moldova in Italia, le sue peculiarità, le opportunità che offre in termini di possibili scambi commerciali, sinergie o collaborazioni, unitamente alla bellezza di un territorio unico, con una storia importante. E, mi lasci dire, ogni volta riscuoto ampi consensi. Ovunque ci sia la possibilità, che siano inviti istituzionali o inviti privati, per me è sempre un onore, oltre che un piacere, rappresentare un Paese così bello e accogliente. Ad ogni modo, credo sia importante sottolineare il meraviglioso rapporto con il validissimo Ambasciatore, S.E. Anatolie Urecheanu, sempre vicino alla mia attività di promozione e presenza sul territorio”.
In effetti è davvero encomiabile il suo impegno per promuovere la Moldova in Italia. A suo avviso, quali sono le caratteristiche principali del Paese?
“La Moldova è un Paese a vocazione prettamente agricola, in grado di offrire al mercato prodotti eccellenti di notevole “appeal”, che suscitano anche grande curiosità nei Paesi oltre confine. Non fa eccezione l’Italia, che tra l’altro è il terzo partner commerciale per la Moldova. Per fare alcuni esempi, inizierei senz’altro dal vino, vera e propria eccellenza, basti considerare che nelle parti rurali sono presenti cantine lunghe decine e decine di chilometri. Una di queste, in particolare, è nel Guinness dei Primati, non solo perché i suoi vini sono riconosciuti in ambito internazionale, ma anche per la lunghezza stessa della cantina, che arriva per estensione a superare i cento chilometri. Altri prodotti d’elite sono il miele, le noci, la frutta secca, e potrei continuare a lungo”.
Quali le opportunità in termini di scambi commerciali con l’Italia?
“La presenza di “free zone” costituisce senz’altro uno degli elementi più attrattivi per gli investitori e, non a caso, sono molte le imprese italiane che oggi operano in Moldova”.
Come si è integrata la comunità moldava in Italia?
“La numerosa comunità moldava in Italia, arrivata a contare oltre 300.000 persone fra residenti e non, si è integrata molto bene nel nostro Paese, come del resto dimostrano anche i report delle Prefetture, dai quali si evince come i moldavi rappresentino una popolazione corretta e ben inserita. Posso dirle che chi ha rapporti con i cittadini moldavi in Italia, solitamente, è molto positivo nei giudizi”.
Purtroppo, nell’ultimo anno, il Paese ha vissuto il dramma dei profughi, in fuga dalla guerra che coinvolge l’Ucraina, Paese confinate. Come vive la popolazione questa situazione? E qual è ora la situazione in termini di sicurezza?
“Il popolo moldavo per tradizione e definizione è molto accogliente pertanto, pur essendo un Paese non particolarmente “agiato”, ha accolto in poco tempo oltre centomila profughi-rifugiati della vicina Ucraina, offrendo loro vitto, alloggio e sostegni di altro genere… davvero un bel segnale. I cittadini moldavi oggi vivono questo periodo di guerra al confine con determinazione e attenzione, sperando nella conclusione del conflitto nel più breve tempo possibile”.
Il suo ricordo più bello nella sua esperienza da Console?
“Sicuramente la notifica dell’Exequatur con la mia nomina e la recente riconferma su una Circoscrizione ampia ed interessante. Ricordo poi con orgoglio il riconoscimento conferitomi con diploma di merito di primo livello da parte del Presidente del Parlamento moldavo, in particolare per la motivazione espressa, che recitava ”per le azioni di relazioni bilaterali diplomatiche, sociali, culturali, di beneficenza e le missioni d’affari organizzate”, che mi ha procurato una forte emozione. Indimenticabile è stato poi l’incontro con Sua Santità Papa Francesco, a cui ho consegnato un gagliardetto della Repubblica di Moldova. Altra grande soddisfazione è stata la nomina a Presidente del distretto per il Centro Italia della Fe.n.co (Federazione Nazionale Diplomatici e Consoli Esteri in italia).
Ricordi brutti?
“Non ho ricordi particolarmente brutti, ma decisamente tristi, legati principalmente al terremoto che ha colpito le Marche, zona di mia competenza territoriale. In quel periodo ho fornito assistenza a moltissimi cittadini che lavoravano nella zona interessata, cercando di risolvere innumerevoli problemi. Sono stato lusingato, ad ogni modo, dal fatto che, negli anni successivi, sono passati al Consolato in molti per ringraziarmi proprio per il supporto fornito a seguito del sisma. Altro periodo da dimenticare, come immaginerete, è stato poi quello del lockdown, durante il quale ho perfino offerto pasti per dare assistenza e fui costretto a trovare delle soluzioni, seppur temporanee, di alloggio, per chi, avendo perso il lavoro, non aveva più la possibilità di avere un tetto”.
Chiudiamo con qualche consiglio di viaggio per gli italiani che pensano di visitare la Moldova…
“Più che un consiglio, preferirei formulare un invito a visitare la Moldova. I collegamenti dall’Italia sono giornalieri da vari aeroporti, e in sole due ore, scesi a terra, si possono ammirare storia, architettura e cultura di un Paese tutto da scoprire per i turisti. Per chi è interessato invece al business, suggerirei senz’altro di andare a verificare “de visu” tutte le opportunità offerte in termini di possibili scambi e collaborazioni tra imprese”.