“Tutto il popolo dell’Azerbaigian commemora l’episodio più buio della storia del conflitto fra Azerbaigian e Armenia, l’eccidio di Khojaly, durante il quale sono stati massacrati brutalmente 613 civili azerbaigiani dall’esercito nemico”. Lo ha detto l’Ambasciatore Mammad Ahmadzada, nel corso di un evento organizzato a Roma. “Dal 2008 – ha spiegato il diplomatico – l’Azerbaigian ha lanciato una campagna intitolata giustizia per Khojaly, per informare e comunicare alla comunità internazionale quanto successo nel 1992. Questa campagna ha avuto grande risonanza e numerosi Paesi hanno riconosciuto questo genocidio ed espresso la loro solidarietà al popolo dell’Azerbaigian. Anche una serie di organizzazioni internazionali hanno condiviso questa posizione, e sono ormai due anni che questa commemorazione avviene in un nuovo contesto regionale. L’Azerbaigian – prosegue Ahmadzada – come risultato della guerra durata 44 giorni, grazie ai Patrioti, ha liberato i suoi territori che rimanevano sotto occupazione dell’Armenia da circa 30 anni. Ora la situazione nella Regione si va normalizzando, ma la normalizzazione passa anzitutto dal riconoscimento di quanto accaduto, per cui è importante che l’Armenia superi l’attuale mancato riconoscimento del genocidio, abbandonando anche la sua posizione di negazione di quanto succeso tanti anni fa, si assuma la responsabilità di quanto accaduto e chieda perdono alle vittime. Allo stesso tempo, in questo 30.imo anniversario, è giunto il momento in cui dobbiamo alzare più la voce per chiedere giustizia per Khojaly: questo è molto importante per evitare indifferenza e impunità e non aprire la strada così a nuove tragedie. Aspettiamo – conclude l’Ambasciatore – che la comunita internazionale dia una valutazione giuridica e politica di quanto accaduto e allo stesso tempo riconosca questa strage come un genocidio”.