Grande commozione nel mondo della diplomazia per la scomparsa dell’Ambasciatore Giovanni Jannuzzi, venuto a mancare nella notte di giovedì in Patagonia, dove viveva da anni. Nato a Roma nel 1935 da una famiglia pugliese originaria di Andria, il padre Onofrio, avvocato penalista, è stato Senatore della Repubblica con numerosi incarichi istituzionali. Figura centrale nella politica estera italiana, Jannuzzi è stato testimone dei principali avvenimenti che hanno segnato la seconda metà del Novecento: dalla Guerra Fredda al Libano, dalla caduta del Muro di Berlino alla guerra irachena, da Maastricht alle crisi jugoslave e balcaniche.
Di innata classe ed eleganza, persona amabile e gentile, Giovanni Jannuzzi è stato anche uno scrittore assai prolifico, finissimo poeta e saggista. Si era ritirato a vita privata in Argentina al termine del suo ultimo incarico come Ambasciatore a Buenos Aires. Lascia la moglie Principessa Anne de Looz Corswarem, i nipoti Tommaso e Filippo, e l’amatissima figlia Renata, che lo ricorda così: “Credevo che mio padre fosse immortale, razionalmente sapevo fosse impossibile, ma la sua costante ed incrollabile presenza, anche se non fisica, al mio fianco, e l’averlo visto superare ostacoli inimmaginabili, me lo facevano pensare. Papà è stato un uomo di grande intelligenza, generosità e gentilezza. Ne ero consapevole, eppure mi ha fatto piacere riscontrare nei tanti messaggi di condoglianze, che questi tre aggettivi erano ricorrenti in ognuno di essi. Gli avrebbe fatto piacere sapere di essere percepito così anche da persone che lui aveva soltanto visto una volta nella sua vita. Come padre mi ha insegnato ad essere paziente, lottare ed applicarmi per gli obiettivi che mi prefiggevo. Mi ha sempre spronato all’ascolto dell’altro ed alla accoglienza, a non girarmi dall’altra parte di fronte al dolore personale ed altrui. A pagare i miei debiti morali e di vita. A dare peso al valore delle parole Famiglia e Patria. Questa, d’altronde, è sempre stata la condotta in tutta la sua vita“.
Icona della diplomazia italiana, dopo una Laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti, aveva iniziato la sua carriera giovanissimo, nel 1958, vincendo un concorso e prestando servizio al Ministero degli Affari Esteri (Segreteria Generale) a Rio de Janeiro, Atene e Zurigo. Console a Berna dal 1967 al 1968, Consigliere dell’Ambasciata a Beirut dal 1969 al 1972, Capo dell’Ufficio 1° e dell’Ufficio 2° alla Direzione del Personale del Ministero dal 1972 al 1976. Successivamente è stato Primo Consigliere alla NATO dal 1976 al 1980. Promosso Ministro Plenipotenziario nel 1979, è stato Ambasciatore a Lagos (Nigeria) dal 1980 al 1982, Vice Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York dal 1982 al 1985 e Vicepresidente della Commissione Politica Speciale e Presidente del gruppo sulle Informazioni, Comunicazioni e Cultura dell’Assemblea Generale dell’ONU nel 1984.
Vicedirettore Generale degli Affari politici al Ministero degli Esteri dal 1985 al 1986, Segretario Generale della Cooperazione Politica Europea presso il Consiglio della CEE a Bruxelles dal 1987 al 1991, venne promosso Ambasciatore nel 1989, per poi ricoprire prima il ruolo di Direttore Generale degli Affari Economici al Ministero degli Esteri dal luglio 1991 al luglio 1993, poi quello di Capo di Gabinetto del Ministro degli Esteri nel 1992. Nominato dal Governo italiano Rappresentante Permanente d’Italia presso la NATO a Bruxelles nel 1993, nel 1998 venne nominato dal Consiglio dei Ministri Ambasciatore d’Italia in Argentina fino al 4 novembre 2001. Nel 2002, infine, è stato Consigliere del Presidente della Regione Puglia per gli Affari Internazionali.
Dopo il funerale in Argentina, la salma di Giovanni Jannuzzi tornerà ad Andria e verrà tumulata presso la tomba di famiglia, situata nel viale monumentale del Cimitero, dove riposa anche il papà Onofrio Jannuzzi.
I met ambassador Giovanni Juannuzi and his wife Anne, when they were ambassadors in Buenos Aires living at the splendid formed Palace from Federico de Alvear built by the famous French architect René Sergent. He will be always remembered, was a magnificent ambassador, a true Italian gentleman and a man of great culture and distinction. Rest in the peace of Christ Our Lord Giovanni, my deepest condolences to his dear wife Anne and to all his family
I met ambassador Giovanni Juannuzi and his wife Anne, when they were ambassadors in Buenos Aires living at the splendid former Palace from Federico de Alvear built by the famous French architect René Sergent. He will always be remembered, he was a magnificent ambassador, a true Italian gentleman and a man of great culture and distinction. Rest in the peace of Christ Our Lord Giovanni, my deepest condolences to his dear wife Anne and to all his family