Il 23 aprile, nel nord del Kosovo si sono tenute le elezioni di quattro sindaci e di due assemblee municipali, in linea con quanto disposto dal quadro costituzionale e normativo del Kosovo. Tuttavia, a seguito del boicottaggio di una porzione significativa della comunità serba, i risultati non offrono una soluzione politica di lungo termine per tali municipalità.
Esortiamo tutti a lavorare con la massima urgenza assieme a tutte le parti interessate, incluse le comunità locali, per la ricerca di una soluzione che possa assicurare a tali municipalità una democrazia rappresentativa, partecipativa e sostenibile.
È necessario evitare ogni azione o iniziativa – anche da parte dei neo-eletti sindaci e delle assemblee municipali – che non serva gli interessi della popolazione o che potrebbe accrescere le tensioni. Ciò anche con riferimento all’esercizio di poteri di natura superiore a quella amministrativa e alla procedura di insediamento, dal momento che non vi è alcun obbligo per i sindaci di prestare giuramento all’interno degli edifici municipali. Tutte le parti devono astenersi dall’uso della forza o dal compiere azioni che possono provocare tensioni o promuovere scontri.
Sosteniamo il dialogo facilitato dall’Unione Europea per la normalizzazione dei rapporti tra Kosovo e Serbia, inclusa la necessità di urgenti progressi nella creazione dell’Associazione/Comunità delle municipalità a maggioranza serba.