Se nel corso di lunghi secoli del cristianesimo molte devozioni cattoliche hanno conosciuto un notevole impulso, mai nessuna ha avuto tuttavia uno sviluppo paragonabile a quella al Sacro Cuore di Gesù, la cui base teologica, già radicata nell’età patristica e poi ripresa e sviluppata ulteriormente dai grandi autori spirituali a partire dal tardo medioevo, ha trovato una sua più chiara definizione con le manifestazioni seicentesche del Sacro Cuore di cui è stata testimone nel monastero borgognone di Paray-le-Monial la santa monaca visitandina Margherita Maria Alacoque (1647-1690), avendo esse introdotto delle novità cultuali e devozionali destinate ad affermarsi tra gli aspetti più specifici e intimi nella vita della Chiesa.
È infatti innegabile che questa forma di pietà, anche a motivo della sua peculiare caratteristica di “rimedio provvidenziale” contro i mali che affliggono il mondo moderno, emersa negli scritti della santa visitandina, si sia progressivamente manifestata anche come elemento portante nel progetto ecclesiale di conquista cristiana della società.
Un’attenta analisi della diffusione della devozione al Sacro Cuore di Gesù, dopo l’impulso iniziale che essa ha avuto nel suo paese d’origine, la Francia, ed essere poi uscita oltre le sue frontiere, risulta pertanto indispensabile anche per mettere a fuoco le fasi più significative del confronto sempre più acceso di entrambi i poli entro i quali si è sviluppato l’intricato rapporto tra religione e politica che ha segnato il passaggio dall’età moderna a quella contemporanea, essendosi infatti inserita nel mezzo di un vero e proprio terreno di confronto tra due modi di vivere il proprio tempo, ovvero tra una “religione del cuore”, da intendersi come espressione dei sentimenti e delle credenze religiose collettive, e dunque come fenomeno di reazione ad un esteso processo di secolarizzazione caratterizzato dalla progressiva autonomizzazione delle istituzioni politico-sociali e della vita culturale dal controllo e dall’influenza della religione e della Chiesa, e una “politica della Ragione”, istanza della cultura moderna dei Lumi che ha contribuito alla formazione della mentalità di una parte consistente della società europea, modellando anche la vita civile dei paesi attraversati dal discorso politico degli Stati.
Questo volume, che ripercorre gli sviluppi storici del culto e della devozione al Sacro Cuore di Gesù, dai primi accenni ch’essa ha avuto con i grandi autori cristiani fino alle manifestazioni seicentesche di Paray-le-Monial, rappresenta il primo di una nuova collana pensata appositamente dalla Gangemi Editore per offrire ulteriori riflessioni e approfondimenti su questo tema, e intende rivolgersi ad un pubblico ampio, dai cultori di scienze storiche a quanti si interessano di spiritualità cristiana, specialmente a “tutti coloro che cercano il passato per (provare a) riorientare un confuso presente”.
L’AUTORE
Dario Di Maso. Storico. Ha studiato presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dove ha conseguito la Laurea in Scienze Politiche (indirizzo Storico-politico) e il Dottorato di ricerca in Storia dell’Europa. Conferenziere internazionale e autore di pubblicazioni scientifiche su questo tema, ha svolto la sua attività di ricerca nell’Archivum Romanum Societatis Iesu (ARSI) e la Biblioteca Peter-Hans Kolvenbach S.J. presso la Curia Generalizia della Compagnia di Gesù, e nell’Archivio Storico del Vicariato di Roma.
Sacro Cuore di Gesù. Tomo I
Origine e sviluppo storico del culto e della devozione
Autore: Dario Di Maso
Collana: Storia, Filosofia, Religione
Formato: 17 x 24 cm
Legatura: Cartonato
ISBN13: 9788849246155
ISBN10: 9788849246155
Anno di edizione: 2023
Pagine: 848
Contenuto: Collana Cor Christi
lo leggerò sicuramente, mi incuriosisce che chi lo ha scritto porti il mio stesso nome e cognome e tratti un’argomento che è stato il motore della mia vocazione diaconale 🙂