“I rapporti tra Italia ed Estonia sono ottimi”: inizia così la nostra intervista all’avvocato Luigi Cecchini, Console della Repubblica di Estonia a Firenze. Magistrato onorario, amico dello scrittore e filosofo Jaan Kaplinski e del primissimo Ambasciatore a Roma dopo il riconoscimento dell’indipendenza, il diplomatico e scrittore Jaak Jõerüüt, dal 2007 è Cavaliere del Ordre de la Croix de Terra Mariana, ordine che viene dato ai cittadini stranieri che vantano particolari meriti verso lo stato baltico. A lui si devono, fra l’altro, il gemellaggio tra Greve in Chianti e Haapsalu e la dedica all’Estonia di una via di Firenze. Luigi Cecchini è stato nominato console onorario dell’Estonia con exequatur del 27 luglio 2000, e rinnovo il 27 luglio 2017.
Console, come definirebbe oggi i rapporti fra Toscana ed Estonia?
“Ottimi. La prima rappresentanza consolare estone in Italia risale ai tempi della prima repubblica, negli anni trenta a Genova. Subito dopo la riconquista dell’indipendenza (1991) l’Estonia ha riaperto la propria Ambasciata a Roma e, da allora, i rapporti diplomatici e consolari si sono svolti nell’ambito della massima collaborazione. Riguardo alla Toscana, in particolare, la sede consolare è aperta dal luglio 2000 e numerosi sono stati gli scambi, specie culturali, tra questa regione e l’Estonia quali, ad esempio, mostre, iniziative musicali, visite di autorità”.
Secondo l’ultimo censimento ISTAT gli estoni residenti in Italia sono circa 1200, per lo più radicati in Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna. E’ possibile tracciare un profilo tipico dell’estone che vive in Italia? Chiaramente, molti di più sono invece coloro i quali arrivano nel nostro Paese per turismo…
“Gli estoni residenti stabilmente in Italia lo sono per motivi di lavoro ma, ancor di più, per ragioni di studio. Si tratta di persone mediamente giovani, già inserite nel mondo del lavoro, o che visitano il nostro paese per apprendere la lingua o per completare il loro ciclo di studi. Molti sono anche i turisti, ovviamente, con un incremento notevole negli ultimi dieci anni. Le destinazioni preferite: quelle marine e le città d’arte. Purtroppo la mancanza di voli diretti, eccetto Roma e Milano, non agevola il flusso turistico”.
Parliamo del conflitto in atto in Ucraina, e delle sue ripercussioni sui Paesi del Baltico. Massima attenzione ai confini, dove si sono tenute anche esercitazioni militari, la situazione in ogni caso sembra tranquilla.
“L’Estonia, la piccola Estonia, è il primo paese al mondo in aiuti all’Ucraina, in rapporto al PIL. Assieme alle altre repubbliche baltiche e alla Polonia, l’Estonia si è subito schierata, senza se e senza ma, dalla parte del paese invaso dall’aggressore russo. E’ vero che in Estonia, nella zona confinante con la Russia (Narva), vi è una massiccia presenza di cittadini russofoni ma questo non significa anche russofili, tutt’altro. Il clima che si vive in Estonia, riguardo alla minaccia russa, è sostanzialmente tranquillo, anche se vigile. Lo scudo fornito dall’appartenenza alla Nato garantisce l’integrità dei confini e questo rappresenta un motivo di serenità, nonostante tutto”.
La Sua soddisfazione maggiore legata all’esperienza consolare?
“Quando, alcuni anni fa, in occasione del giorno dell’indipendenza mi fu conferita, dal Presidente dell Reppubblica Ilves, la croce di Terra Mariana che è una onorificenza estone che viene data a cittadini di altri paesi che hanno benemeritato in favore dell’Estonia”.
Lei è l’ideatore del gemellaggio tra Greve in Chianti e Haapsalu. Ci racconta come Le è nata questa idea?
“Credo che il gemellaggio Greve – Haapsalu sia stato il primo, in Italia, dopo la riconquista dell’indipendenza. L’idea nacque dal fatto che, il sindaco di Haapsalu Urmas Sukles, mio caro amico, era ed è tutt’ora un appassionato dell’Italia e un grande estimatore dei buoni vini. Urmas visitava regolarmente l’Italia e la Toscana e rimase favorevolmente impressionato dalla Mostra del Vino del Chianti Classico che ogni anno si tiene a Greve. Decise perciò di organizzare, il primo weekend di giugno di ogni anno, gli “Italian wine days in Haapsalu”. Una manifestazione che a distanza di 15 anni si tiene ancora oggi e che, nei primi anni, ho contribuito ad organizzare”.
Lei si reca spesso in Estonia, può dare qualche consiglio agli italiani che decidono di visitare il Paese?
“Covid a parte mi reco spesso, effettivamente. L’ultima volta a luglio scorso in occasione della Conferenza Internazionale dei Consoli Onorari. Ho visitato le principali città e la campagna oltre a Haapsalu naturalmente. In Estonia si respira un clima sereno ed accogliente e rispetto ai primi anni duemila l’accoglienza alberghiera e la ristorazione hanno fatto passi da gigante. Tutto è oggi di gran livello ed anche la cucina è assolutamente una piacevole sorpresa, anche per noi italiani. Tallinn, poi, merita una visita. Il suo centro storico, patrimonio dell’ UNESCO, è una piccola perla, anche nei freddi mesi invernali con il suo mercatino natalizio nella storica piazza del vecchio comune. Quindi, il mio consiglio è: visitate Tallinn ma anche i dintorni e la costa baltica per assaporare atmosfere nordiche che vi lasceranno stupefatti”.
Un’ultima curiosità: ci racconta come ha fatto l’Estonia, negli ultimi anni, a diventare il Paese più digitale d’Europa?
“Gli estoni sono un popolo nordico come tale più vocato all’introspezione ed alla tecnologia. La vicinanza con la Finlandia, alla fine degli anni novanta, ha sicuramente contribuito a sviluppare una comunanza di obiettivi per i quali, l’aspetto informatico, ha rappresentato un modello da utilizzare per modernizzare il paese e renderlo competitivo a livello mondiale. Un’opportunità che è stata sapientemente colta”.