Si sono tenuti oggi i funerali di Giovanni Masotti, storico volto del giornalismo televisivo italiano, e la sensazione condivisa da colleghi, amici e telespettatori è che il giornalismo italiano non abbia perso solo una voce autorevole e un professionista impeccabile, ma anche un punto di riferimento intellettuale. Con lui avevamo scambiato consigli, visioni, riflessioni sul mestiere e sul mondo: conversazioni sempre lucide, mai banali, che lasciavano il segno. E la sua scomparsa rende questo giorno particolarmente amaro.
La notizia della morte ha suscitato un’ondata di cordoglio in tutta Italia. Colleghi storici, esponenti del mondo dell’informazione e figure istituzionali hanno ricordato Masotti come “un bravissimo giornalista e una persona perbene”, come ha sottolineato anche il Ministro Antonio Tajani. Un professionista rigoroso, capace di raccontare la politica italiana e gli scenari internazionali con equilibrio e profondità, un uomo di grande umanità, sempre disponibile al confronto e al dialogo.
Il suo stile, fatto di misura, competenza e rispetto per il pubblico, rimane un esempio raro e prezioso.
La biografia di Giovanni Masotti racconta un percorso professionale di grande spessore, che attraversa oltre cinquant’anni di storia del giornalismo italiano. Nato nel 1951, Masotti inizia la sua carriera nel 1974 come cronista per Momento-sera. Passa poi a Radio Monte Carlo e successivamente a La Nazione di Firenze, dove diventa capocronista e si occupa di politica locale e nazionale. La svolta arriva alla fine degli anni ’80 quando entra nella sede Rai di Firenze, dove conduce il TGR Toscana per poi approdare nel 1990 al TG2, diventando uno dei volti più riconoscibili del telegiornale, ricoprendo ruoli chiave: inviato speciale, conduttore dell’edizione delle 23.30, Caporedattore politico, Vicedirettore del TG2 dal Parlamento.
Masotti è stato anche corrispondente da Londra e corrispondente da Mosca, raccontando con lucidità e competenza alcuni dei passaggi più delicati della politica internazionale.
Per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, di confrontarsi con lui o anche solo di seguirlo in televisione, oggi è un giorno di lutto sincero.
La figura di Giovanni Masotti rimarrà nella memoria collettiva come quella di un professionista esemplare e di un uomo capace di lasciare un segno profondo. Il suo contributo al giornalismo italiano continuerà a vivere nelle storie che ha raccontato, nelle redazioni che ha guidato e nei colleghi che ha formato e ispirato.
Oggi lo salutiamo con gratitudine e con un dolore che non è solo professionale, ma soprattutto umano.
Lho conosciuto il 13 maggio di quest’anno presso un convegno organizzato dalla chiesa Di Scientology di Roma in cui fu moderatore. Grande equilibrio e grande conoscenza dei temi trattati, perfetto per moderare tre diverse visioni dell’economia… E questo dimostra la sua lunghissima esperienza di giornalista tra i due blocchi passati… Che perdita, mi dispiace molto. Un abbraccio alla famiglia