Lo scorso 3 dicembre, nella sede del Parlamento Europeo di Strasburgo, si è tenuto un importante convegno internazionale dedicato al tema della violenza prenatale e postnatale e alla protezione neuro-legale. L’evento, promosso dal PSAF sotto la guida del prof. dott. Raffaele Zinno, con il contributo determinante della dott.ssa Hamida Ouled Slimane, ha riunito rappresentanti istituzionali e relatori provenienti da circa 90 Paesi, confermando la crescente attenzione globale verso la tutela della salute mentale perinatale e dei diritti della madre, del nascituro e della famiglia.
Nonostante le differenze politiche, culturali e religiose, durante i lavori è emerso un sentimento condiviso: la necessità di ricostruire un sistema di valori fondato sulla protezione della vita, sulla solidarietà e sull’amore. In un contesto storico segnato da conflitti e perdita di riferimenti etici, la partecipazione così ampia ha rappresentato un segnale forte della volontà comune di affrontare con serietà e responsabilità le forme di violenza che colpiscono le donne in gravidanza e i bambini nei primi anni di vita.
Al termine del convegno, una Consensus Conference ha approvato la Carta di Strasburgo, documento fortemente sostenuto dal prof. dott. Raffaele Zinno. La Carta riconosce la violenza in gravidanza come una delle minacce più gravi e sottovalutate per la salute delle donne e dei bambini. Le neuroscienze dimostrano infatti che i traumi prenatali possono avere conseguenze durature sullo sviluppo neurologico, psicologico e relazionale del bambino.

Il documento afferma il diritto del feto a una salute prenatale sicura, la centralità del legame madre-bambino come bene primario e la necessità di prevenire ogni forma di violenza perinatale attraverso un approccio integrato e multidisciplinare.
La Carta propone interventi coordinati tra sanità, servizi sociali, salute mentale perinatale, medicina legale e sistema giudiziario, basati su solide evidenze scientifiche e giuridiche. Particolare attenzione viene dedicata alla prevenzione: diagnosi precoce, screening universale della salute mentale in gravidanza, sostegno nei primi mille giorni di vita e formazione specifica degli operatori.
Un ruolo fondamentale è attribuito anche a una giustizia informata, capace di evitare separazioni ingiustificate e di proteggere i soggetti più vulnerabili. La Carta auspica inoltre politiche europee armonizzate e la diffusione di una cultura della prevenzione fondata sulla tutela della maternità, dell’infanzia e della famiglia.
Tra le decisioni più significative emerse dal convegno c’è la creazione di un Osservatorio Internazionale sulla Salute Mentale Perinatale, con sede a Strasburgo, organismo che avrà il compito di monitorare l’applicazione dei principi della Carta, raccogliere dati, formulare raccomandazioni e rafforzare la cooperazione tra istituzioni, comunità scientifica e società civile.
Parallelamente, è stata deliberata anche l’istituzione di un Osservatorio Internazionale con sede in Italia, già in fase operativa, che contribuirà a rendere più rapida e concreta l’attuazione delle misure previste.

Nell’occasione, il prof. dott. Raffaele Zinno ha annunciato che il PSAF è già impegnato su più fronti: promuovere la diffusione della Carta di Strasburgo affinché diventi vincolante a livello europeo e nei Paesi partecipanti, accelerare l’istituzione dell’Osservatorio Internazionale con sede in Italia e rispondere alle numerose richieste di apertura di nuovi centri PSAF in sei diversi Paesi. Al contempo, la dott.ssa Hamida Ouled Slimane, tra le principali promotrici del convegno, continua a sostenere il percorso di internazionalizzazione del PSAF e il rafforzamento delle reti di collaborazione scientifica e istituzionale.

