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XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori, il testo del videomessaggio del Presidente Meloni

Redazione by Redazione
15 Dicembre 2025
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XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori, il testo del videomessaggio del Presidente Meloni
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In occasione della XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inviato un suo videomessaggio di saluto.

Di seguito ne proponiamo il testo.

Buonasera a tutti!

Un caro saluto al Ministro Tajani, al Segretario Generale Guariglia e a tutti voi Capi Missione, che avete l’onere e l’onore di guidare la rete diplomatica, consolare e culturale italiana all’estero. Un saluto speciale alla Direttrice Georgieva, ospite d’onore di questa serata. Bentornata a Roma Kristalina!

Questa diciottesima Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici si svolge in un frangente storico molto complesso, segnato da tensioni profonde e passaggi cruciali, che incideranno sul nostro presente e sul nostro futuro.

L’Italia si presenta a questi appuntamenti con una ritrovata consapevolezza, e una rinnovata centralità che le viene riconosciuta da tutti. Una Nazione che è tornata parte attiva nelle grandi decisioni globali e nelle principali crisi geopolitiche in corso, dall’Ucraina al Medio Oriente, forte di quelle caratteristiche che sono da sempre incise nel nostro DNA: il dialogo, la capacità di confrontarsi con tutti, il rispetto per il proprio interlocutore. Caratteristiche che connotano da sempre la nostra tradizione, e che ci consentono di esercitare al massimo la nostra influenza e di difendere con efficacia i nostri interessi nazionali. 

La nostra voce è tornata ad essere ascoltata in Europa e in Occidente. Perseguiamo la coesione del rapporto transatlantico e lavoriamo per un’integrazione europea che non penalizzi la competitività e la prosperità delle nostre Nazioni. 

Stiamo lavorando per restituire al Mediterraneo la centralità che la storia e la geografia attribuiscono a questo spazio politico.

L’Italia è da sempre il punto di connessione tra Occidente e Oriente, tra Europa e Asia, tra Nord e Sud del mondo: questa è la nostra identità profonda, ed è il punto di forza che stiamo valorizzando ad ogni livello, per creare ponti e opportunità di crescita condivisa.

Come sta accadendo con il Piano Mattei per l’Africa. L’anno scorso, in questa stessa sede, vi avevo affidato una missione: trasformare questa iniziativa italiana in una strategia europea e internazionale. L’obiettivo è stato raggiunto, ed è grazie al vostro prezioso contributo se oggi il Piano Mattei è una realtà operativa che produce risultati concreti e che può vantare sinergie strutturate con l’Union europea, il G7, l’Unione Africana e le Istituzioni internazionali. 

È un traguardo che ci spinge a fare ancor di più e ancor meglio, anche rivolgendo il nostro sguardo verso altre direttrici.

L’Italia è stata ospite d’onore del Vertice di Cooperazione del Golfo. È stato un fatto storico, che ci ha inorgoglito e ci ha affidato una grande opportunità: costruire un nuovo formato di dialogo e cooperazione tra le Nazioni del Golfo e quelle del Mediterraneo. Abbiamo proposto ai nostri partner di organizzare insieme un Vertice “Consiglio di Cooperazione del Golfo – Mediterraneo”: la proposta è stata accolta con grande favore, ma ora è necessario concretizzarla. È uno degli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere nel 2026 e che ha bisogno, per essere centrato, di tutti i vostri sforzi.

Allo stesso modo, è nostra intenzione continuare a sviluppare le relazioni con le Nazioni e i popoli dell’America Latina, dove vive una parte significativa di quell’Italia fuori dall’Italia che è sempre nel nostro cuore e alla quale siamo indissolubilmente legati.

La politica estera, lo sapete meglio di me, è politica interna. Ogni scelta ha un impatto sul benessere, sul lavoro, sulla ricchezza della nostra Nazione. Questa è la visione alla base della riforma della Farnesina, che il Governo ha voluto per dare ancor più forza al lavoro del governo a sostegno della crescita e dell’export, che è uno dei pilastri del nostro PIL. 

La Farnesina cambierà pelle, si aggiornerà davanti alle nuove sfide, ma il vostro ruolo rimarrà decisivo.

Perché voi siete il biglietto da visita della credibilità della nostra Nazione nel mondo, siete il punto di riferimento primario dei nostri connazionali all’estero, rappresentate il volto del nostro popolo. 

E l’augurio e l’invito che mi sento di rivolgervi oggi è molto semplice: non abbiate paura di osare, e di rompere gli schemi. C’è il rischio di sbagliare? Certo che sì, ma è proprio questo che la nostra missione ci chiede di fare. Affrontare i problemi piuttosto che rinviarli, avanzare piuttosto che indietreggiare, preferire ciò che è giusto a ciò che è utile: questo è quello che i nostri connazionali si aspettano da noi, e che noi dobbiamo saper interpretare. 

Noi faremo la nostra parte, e sono certa che voi non sarete da meno. 

Vi ringrazio.

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