di Costantino Salis*
Dal 14 al 18 dicembre, tra Roma e Milano, si terrà la XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo (#ConfAmb25). Nell’occasione, oltre 100 Capi Missione approfondiranno il ruolo e gli strumenti con cui la Farnesina e la sua rete diplomatico-consolare promuove l’immagine e i valori del nostro Paese sulla scena internazionale, confrontandosi con le sfide di un mondo in continuo cambiamento.
Ma dietro i discorsi ufficiali e le analisi geopolitiche si muove una realtà spesso invisibile: quella degli italiani che vivono all’estero. Persone che affrontano quotidianamente problemi concreti, dal rilascio dei documenti all’assistenza consolare, dalla gestione delle pratiche amministrative fino alla necessità di sentirsi realmente rappresentate. Non cercano privilegi, ma servizi efficaci, tempi certi, comunicazioni chiare e accessibili, una presenza attiva delle istituzioni nelle comunità e, soprattutto, un ascolto sincero delle loro esigenze.
È doveroso sottolineare che le istituzioni italiane in Grecia offrono servizi generalmente rapidi e affidabili, soprattutto se confrontate con altre realtà in cui le pratiche possono richiedere mesi e dove le distanze tra cittadini e uffici consolari generano frustrazione. Questo esempio positivo conferma che una rete efficiente è possibile, se guidata da competenza, organizzazione e attenzione reale ai cittadini.
In questo contesto, ConfAmb25 dovrebbe assume un significato che va oltre la formalità: non deve essere solo un incontro tra Ambasciatori e Ambasciatrici, ma l’occasione per riflettere su come la diplomazia italiana possa trasformare protocolli e cerimonie in azioni concrete, capaci di avvicinare realmente i cittadini alle istituzioni. È il momento per valutare ciò che funziona e ciò che può essere migliorato, portando in primo piano le esigenze concrete dei connazionali, al di là delle statistiche e dei numeri.
Dietro la Farnesina e la sua rete professionale c’è una struttura capillare, attenta e competente, ma la sfida resta quella di connettere efficacemente la diplomazia con la vita reale dei cittadini. Solo così la rappresentanza dell’Italia nel mondo può diventare non solo simbolica, ma sostanziale, capace di garantire tutela, assistenza e servizi essenziali in ogni angolo del globo.
ConfAmb25 non deve limitarsi a celebrare l’immagine del Paese all’estero: deve essere un’occasione per ascoltare, raccogliere segnalazioni concrete e tradurle in strumenti operativi. Solo così la diplomazia italiana può dimostrarsi vicina agli italiani nel mondo trasformando le parole in azioni concrete che abbiano un impatto reale sulla loro quotidianità.
*Presidente Comites – Grecia



Caro Presidente,
Impeccabile come sempre.
Grazie, Elly e Stuart Bellenis Evans