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La Giornata dell’ONU nella percezione russa

Redazione by Redazione
4 Dicembre 2025
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La Giornata dell’ONU nella percezione russa
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di Bruno Scapini

Villa Abamelek, la Residenza dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, ha ospitato ieri, nella sua splendida cornice monumentale, la celebrazione dell’80° Anniversario della fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Un evento commemorativo al quale l’Ambasciatore russo, Alexej Paramonov ha inteso assegnare un significato tutto particolare esaltando le finalità di quella iniziativa, intrapresa sulle ceneri della II Guerra mondiale, che avrebbe indicato a Stati e Governi del mondo la via da seguire nel tempo futuro per la realizzazione della pace e della solidarietà internazionale.

Emblematico di questa prospettiva di unità tra i popoli è stato il concerto previsto per l’occasione in cui si sono cimentati, nell’eseguire brani musicali di Autori di altissimo prestigio, come Massenet, Rachmaninoff, Pablo de Sarate e Frolov, artisti di eccezionale abilità che, distintisi tutti in concorsi internazionali di alta fama, seppure di diverse nazionalità, hanno dimostrato di possedere ai massimi livelli le migliori capacità espressive dell’Arte. Quell’Arte che, grazie proprio al potere di scuotere gli animi con i sentimenti che suscita, riesce meglio di qualunque altro strumento comunicativo a superare le frontiere per farci comprendere come tutta l’Umanità in fondo condivida le stesse esperienze esistenziali, nel bene come nel male, senza distinzioni di sorta.

Ed è proprio questo il senso dell’indirizzo di saluto che l’Ambasciatore Paramonov ha inteso esprimere al folto pubblico in sala.

La Carta delle Nazioni Uniti, infatti, costituisce, a ben guardare, il massimo compendio dei principi e dei valori ai quali tutti gli uomini del Pianeta guardano come fonte di ispirazione per una condotta conforme ai valori dell’uguaglianza, del rispetto reciproco, della solidarietà e della pace. L’ONU, nella sua essenza più significativa, vuole del resto essere l’espressione più nobile e sublimata delle umane aspirazioni. E sebbene questa Organizzazione conosca talvolta battute d’arresto nel suo percorso esistenziale – dovute ad alcuni imprescindibili limiti posti alla sua attività fin dalla prima progettazione dell’Ente – non manca tuttavia di esercitare con indubbia autorevolezza quell’influenza su Stati e Governi in grado di plasmarne col tempo e con assiduo impegno la condotta in conformità ai migliori interessi della Comunità internazionale. Quella dell’ONU, in fondo – e lo possiamo dire senza tema di essere smentiti – è una funzione educativa i cui frutti non possono vedersi nell’immediato, bensì nel corso del tempo attraverso una sottile, quanto pervasiva azione di convincimento.

I temi affrontati da Paramonov hanno così voluto evidenziare questa straordinaria capacità unificante dell’ONU, alla quale tutti noi dobbiamo guardare affinché la sua azione possa fare da guida per la costruzione di un mondo senza prevaricazioni e violenze, ma fondato sul rispetto di una sovrana uguaglianza tra popoli e Governi e di una sicurezza condivisa.

Con questa celebrazione diventa allora chiaro anche il messaggio che Mosca  intende lanciare al mondo nella attuale difficile contingenza  che stiamo attraversando: la Federazione Russa conferma la sua piena adesione ai valori di cui l’ONU si è fatta interprete, e, a dispetto delle critiche che vengono spesso mosse dai suoi detrattori a causa della incapacità dell’Istituzione a risolvere tutte le crisi che affliggono l’Umanità, ne esalta comunque il ruolo di “conciliatore” e di mentore in grado di indicare la via maestra alla coesistenza pacifica tra gli uomini. Domandiamoci allora: qual è il vero senso della celebrazione? Semplicemente una lezione di etica a chi non riesce a vedere la verità.

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