“Am I really home? A Journey trhough the literary voices of Italian-Scottish women”: quattro autrici, un palcoscenico, un racconto di migrazione: il Comites Scozia e Irlanda del Nord ha dato voce alla complessa geografia umana dell’emigrazione italiana attraverso un doppio evento che ha riunito letteratura, ricerca accademica e performing arts.
Lo Scottish Storytelling Centre e l’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo hanno ospitato un dialogo inedito tra quattro voci femminili di spicco della comunità italo-scozzese: Cav. Mary Contini OBE, Hilda De Felice, Ann-Marie di Mambro e Dr Anne Pia.
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Edimburgo, si è articolata in due incontri: il primo moderato dal Makar Dr Peter Mackay, il secondo dalla Dr Cecilia Brioni. Entrambi hanno preso le mosse dalla ricerca della Prof.ssa Manuela D’Amore dell’Università di Catania, “Literary Voices of the Italian Diaspora in Britain: Time, Transnational Identities and Hybridity”, che indaga l’esperienza migratoria oltre stereotipi e narrazioni convenzionali.
I due appuntamenti hanno raccolto circa 200 partecipanti e intrecciato poesia, storytelling, prosa e danza, offrendo un’esperienza capace di raccontare la diaspora attraverso linguaggi diversi ma complementari.

“La scrittura delle autrici italo-scozzesi, segnata da un passato duro e spesso indicibile, si distingue per la volontà di raccontare con sincerità le proprie origini, evitando ogni romanticizzazione — spiega la Prof.ssa D’Amore — e offrendo immagini vivide delle “vite estreme” delle loro famiglie. La parola scritta diventa così un ponte tra comunità, dove il cibo regionale italiano celebra al tempo stesso le radici e l’apertura della Scozia come terra di nuove opportunità”.
A sottolineare il valore dell’iniziativa interviene anche Giusy Arzillo, presidente del Comites: “La ricerca accademica della Prof.ssa D’Amore ha reso possibile riunire, per la prima volta sullo stesso palco, quattro affermate autrici italo-scozzesi, offrendo un prezioso supporto scientifico ai loro racconti di emigrazione, integrazione e identità. La grande partecipazione del pubblico conferma l’urgenza di affrontare questi temi e la loro rilevanza per l’intera comunità italiana all’estero”.


