Importante vernissage ieri sera al Circolo degli Esteri per la mostra personale di Antonia Di Giulio, intitolata “45.55”. Un evento di alto profilo culturale in grado di offrire al pubblico l’opportunità di ripercorrere l’itinerario creativo di un’artista poliedrica, la cui ricerca è profondamente intrecciata con il tessuto culturale romano.
La serata si è aperta con gli interventi di due personalità di rilievo: il critico e storico dell’arte Achille Bonito Oliva, fondatore della Transavanguardia, e Marco Maria Cerbo, Capo dell’Unità per i contenuti culturali della Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale. A rendere omaggio all’artista è intervenuto anche l’Ambasciatore Gaetano Cortese, voce autorevole della diplomazia italiana.
Nata a Sabudia e cresciuta a Roma, Antonia Di Giulio ha intrapreso il suo cammino artistico negli anni Ottanta sotto la guida di Paolo Cotani. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma, ha sviluppato una ricerca personale che attraversa pittura, fotografia e installazione, con una particolare attenzione alla dimensione del corpo e della memoria. Le sue opere, esposte in gallerie e spazi istituzionali, riflettono una tensione poetica e concettuale che dialoga con il tempo, la materia e l’identità.
Il titolo della mostra, “45.55”, allude a una soglia, a un equilibrio instabile tra polarità: giovinezza e maturità, visibile e invisibile. L’esposizione raccoglie lavori recenti e storici, offrendo una lettura trasversale del suo universo creativo, in cui la fotografia analogica si intreccia con la pittura gestuale e l’installazione ambientale.
Nel corso del vernissage, l’artista ha ricevuto dal Presidente Antonio Imeneo il prestigioso Premio Internazionale Books for Peace 2025, quale tributo all’instancabile dedizione alla ricerca artistica e all’originalità di un linguaggio visivo capace di esplorare con profondità i temi dell’identità, della memoria e del corpo. La motivazione ufficiale ha definito Antonia Di Giulio “Artista di fama e riconoscimento mondiale, che ha raggiunto il successo in molti Paesi, la Duchessa di Valmont della pittura italiana”.
La cerimonia di consegna si è svolta presso la Sala degli Artisti della Palazzina storica del Circolo, accolta da un lungo applauso degli illustri ospiti e personalità presenti.
Nel suo indirizzo di saluto, l’Ambasciatore Gaetano Cortese ha ricordato come l’artista avesse già dedicato al Circolo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale un documentario di grande successo, “L’arte sul fiume”, molto apprezzato dai soci e dagli amanti delle rive del Tevere.
Cortese ha inoltre rievocato la mostra del 2019 alla Venice International University sull’Isola di San Servolo, dal titolo “1988-2018”, realizzata in collaborazione con l’Ambasciatore Umberto Vattani e il fotografo statunitense Ralph Gibson, sotto la curatela di Achille Bonito Oliva. In quell’occasione, Vattani sottolineò come l’incontro tra Di Giulio e Gibson fosse “davvero importante, se il suo punto di arrivo sta proprio nella rarefazione, nell’abbandono di ogni traccia cromatica, di ogni delicata sfumatura”.
Al termine del suo intervento, Cortese ha rivolto all’artista le più vive felicitazioni per il riconoscimento internazionale appena ricevuto, ribadendo il valore della sua opera come ponte tra linguaggi artistici e sensibilità culturali.
