“Nelle ultime ore le caselle postali elettroniche a disposizione per le elezioni presso i consolati nella ripartizione America Settentrionale e Centrale sono sature a cause delle numerose richieste e lamentele da parte di connazionali aventi diritto al voto, i quali alla data odierna non hanno ricevuto il plico elettorale e, addirittura, in alcuni casi, hanno ricevuto le schede referendarie del giugno scorso”: è l’allarme lanciato da Vincenzo Arcobelli, rappresentante al Consiglio Generale degli Italiani all’estero e candidato al senato per Fratelli d’Italia.
“Nelle sedi consolari, dall’ovest all’est, dal nord al sud, i funzionari interpellati confermano che il materiale elettorale è stato spedito secondo i termini previsti, e cioè entro il 7 settembre, e che la mancata ricezione o i ritardi, nella maggior parte dei casi, siano da addebitare prevalentemente alle poste statunitensi o canadesi – commenta Arcobelli, che aggiunge -: anche se gli Uffici consolari in questo fine settimana sono aperti per alcune ore per poter consegnare ai richiedenti il duplicato del plico elettorale, che secondo i termini si doveva richiedere a partire dall’11 Settembre, sono molti gli anziani che non si possono recare personalmente a ritirarlo. Sappiamo tutti che i tempi stretti non aiutano a soddisfare le numerose richieste, non a caso alcuni esperti di elezioni all’estero mi riferiscono che temono un’alta percentuale di non votanti. Forse si raggiungerà solo il 20% di partecipazione in Centro e Nord America, io vorrei essere un po’ più ottimista parlando del 25%. Per quanto mi riguarda – conclude Arcobelli – ho riportato la grave situazione al Direttore Generale per le politiche migratorie degli italiani all’estero del Maeci chiedendo nello specifico di verificare, pur comprendendo le complessità della mia richiesta, la possibilità di posticipare di 24 ore il limite massimo di ricezione dei plichi da parte dei consolati, e cioè invece delle ore 16 del 22 Settembre, spostare il tutto alle ore 16 del 23 Settembre. Questo permetterebbe a tutti quei connazionali aventi diritto, che abitano in territori lontani dalle sedi consolari, di avere in tempo il plico elettorale. Del resto, se il plico elettorale non arriva nei termini previsti, sicuramente la colpa non è dell’elettore. Oggi dobbiamo difendere questo diritto costituzionale per gli italiani all’estero, ma certamente in futuro si dovrà pensare di attuare una profonda riforma, per garantire la segretezza del voto, ma anche pensando alle modalità e alle procedure elettorali”.