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Ortona e il Canada insieme per ricordare: il Remembrance Day 2025 tra memoria e speranza

Redazione by Redazione
12 Novembre 2025
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Ortona e il Canada insieme per ricordare: il Remembrance Day 2025 tra memoria e speranza
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Nell’aria tersa di novembre, tra le lapidi silenziose del Cimitero di Guerra Moro River, si è rinnovato anche quest’anno il Remembrance Day, una cerimonia che non è solo commemorazione, ma promessa. Promessa di pace, di gratitudine, di memoria. A ottant’anni dalla fine ufficiale della Seconda Guerra Mondiale, Ortona si è confermata crocevia di storia e sentimento, accogliendo delegazioni canadesi e cittadini italiani in un abbraccio che sfida il tempo. Il ricordo dei 1.615 militari del Commonwealth sepolti nel cimitero abruzzese è così diventato il fulcro di una giornata che ha unito passato e futuro, dolore e speranza.

Il papavero rosso, simbolo del Remembrance Day, ha punteggiato giacche e cappotti, portato con orgoglio sul bavero sinistro. Nato tra le trincee delle Fiandre, questo fiore fragile è diventato emblema di resilienza e memoria. “È un invito a non dimenticare chi sacrificò se stesso per un mondo migliore,” ha detto il sindaco Angelo Di Nardo, durante il suo toccante intervento.

La cerimonia ha avuto inizio in Piazza degli Eroi Canadesi, dove sono state deposte corone commemorative da parte dell’Ambasciatrice del Canada in Italia, Elissa Golberg, del generale Peter Scott, del tenente colonnello onorario John Newman e dello stesso sindaco Di Nardo. Poi, il corteo si è spostato al Moro River, dove il silenzio ha lasciato spazio alla riflessione.

“Ortona non dimentica,” ha ribadito il primo cittadino. “Non dimentica i giovani che riposano in questo cimitero, il cui spirito ci chiede di continuare a cercare la pace”. Parole che hanno trovato eco nel discorso dell’ambasciatrice Golberg, che ha aperto con un saluto in lingua Cree, “Wachye e Meequetch”, e ha proseguito con parole profonde: “In questo luogo, Ortona, in questo giorno, ricordiamo. Ricordiamo migliaia di coraggiosi canadesi, indigeni e non, che hanno combattuto contro l’autoritarismo per la democrazia, contro la paura e per la speranza, contro l’odio e il razzismo e per i diritti umani”.

Nel suo intervento, la diplomatica ha evocato la ferocia della Battaglia di Ortona, definita la “piccola Stalingrado”, e ha ricordato il prezzo altissimo pagato dai soldati canadesi: “Molti di loro non sono mai tornati a casa”. Ma il cuore del suo messaggio è stato un appello alla responsabilità collettiva: “Abbiamo la responsabilità di difendere la libertà, l’uguaglianza e la democrazia in memoria dei caduti. So che insieme contribuiremo a un mondo più stabile, sostenibile e resiliente”.

Il legame tra Ortona e il Canada è profondo, radicato nella storia e alimentato da un impegno civile che si rinnova ogni anno. “La vostra presenza numerosa, in questo luogo di rispetto tra i popoli, ne è la prova più viva,” ha affermato non a caso il primo cittadino.

La giornata ha visto anche un incontro istituzionale proprio tra il Sindaco Di Nardo e l’Ambasciatrice Golberg, accompagnata dal colonnello Julien Richard. Un’occasione per discutere future collaborazioni e rafforzare il ponte tra le due nazioni.

Nel 2025, il Remembrance Day assume un significato ancora più profondo: è il momento di ricordare i 93.000 canadesi che combatterono per la liberazione dell’Italia, i 26.000 feriti, i 5.900 caduti. Ma è anche il momento di onorare chi oggi continua a difendere la pace, la giustizia e i diritti umani nel mondo.

E come consuetudine, alle ore 11 dell’11 novembre, ora in cui nel 1918 fu firmato l’armistizio che pose fine alla Prima Guerra Mondiale, tutto si è fermato. Da allora, il Remembrance Day è diventato un appuntamento solenne nei paesi del Commonwealth e oltre. E Ortona, medaglia d’oro al valor civile, si è unita al coro silenzioso di chi non dimentica.

Perché la memoria è un dovere. E Ortona, con il Canada, lo onora ogni anno, con dignità, con gratitudine e con amore.

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