Nel 2025, Gorizia e Nova Gorica sono insieme Capitale Europea della Cultura, sotto il segno di GO!2025, un programma nato per valorizzare il patrimonio comune, le culture intrecciate e le storie condivise di due città che, pur appartenendo a due Stati, rappresentano da sempre un’unica anima.
All’interno di questo ambizioso contenitore culturale, turistico e scientifico, s’innesta “Ars Sine Finibus”, un progetto artistico transfrontaliero voluto da Robert Princic e Matjaž Četrtič che si propone di trasformare i vigneti del Collio e del Brda in un parco d’arte permanente, grazie a varie installazioni realizzate anche da giovani artisti italiani e sloveni, che hanno lavorato insieme, chiamati a immaginare un futuro sostenibile attraverso materiali naturali e linguaggi creativi.
Punta di diamante del progetto è Marco Nereo Rotelli, artista la cui fama internazionale è nota per la sua capacità di fondere arte, poesia, luce, musica e materia, che sarà protagonista con l’opera gemella “So(g)no”.
Un’iniziativa che fonde cultura, territorio, sostenibilità e memoria storica, superando simbolicamente – ma anche concretamente – la frontiera italo-slovena attraverso la forza espressiva dell’arte e della cooperazione.
Le due sfere gemelle multisensoriali dal titolo “So(g)no” – visitabili anche all’interno – di 4 metri di diametro, realizzate in materiali ecosostenibili (acciaio COR-TEN), posizionate “di qua” e “di là” del confine a soli 15 km di distanza fra loro, firmate e progettate da Marco Nereo Rotelli l’artista “della luce”, che nella sua opera s’ispira alla semplicità di un acino d’uva e lo presenta come casa del linguaggio. Lo illumina, l’acino-casa, lo intarsia di poesia e di opere d’arte, coinvolgendo in modo partecipativo anche i poeti Aleš Šteger (Slovenia) e Valerio Magrelli (Italia). Le opere realizzate dai giovani artisti, fondendosi con le opere dei maestri, andranno a creare un percorso ( passeggiando a piedi) che, snodandosi fra le strade e i vigneti, connetterà le località di Giasbana (San Floriano del Collio – IT) e Kojsko (Brda – SLO). La volontà fondante di questo progetto è proprio quella ricostruire un panorama comune, attraverso l’arte, l’agricoltura e l’ambiente.

All’interno delle sfere Giorgio Celiberti- celebre artista friulano con un percorso espositivo internazionale – presenta una serie di 25 ceramiche che vanno a creare un panorama, una “Via Lucis“, che dall’informale diventa forma naturale. Si celebra così l’unione e la fusione fra l’arte internazionale e la cultura del territorio, tramite il suo artista più illustre.

Vale in particolare il contributo del prof. Riccardo Valentini per la “vite parlante” animata dai sensori da lui brevettati. Valentini è uno dei pionieri delle misurazioni del flusso di carbonio terrestre che ha coordinato una rete globale di oltre 600 torri di flusso (FLUXNET) collocate in diversi ecosistemi del mondo. È autore principale del Rapporto speciale lo IPCC sui Cambiamenti climatici che interviene con il sistema “Tree Talking” capace di creare una sinergia tra l’uomo e la terra, generatrice della vite e della vita.
La musica che si diffonde nelle sfere è firmata da Alessio Bertallot, noto conduttore radiofonico, musicista e dj. Le poesie di Valerio Magrelli e Aleš Šteger sono disperse, immerse e frammentate in “Remota”, l’opera sonora da lui composta. Sono lampi di voci da profondità poetiche, percettibili appena come comunicazioni umane fra luoghi lontani. “Remota” è un’allusione all’Era dell’Intossicazione Ermetica, che ci allontana dal centro, dalla concentrazione sul senso della vita, ma ci obbliga in un labirinto di confini. Un lavoro di registrazione e composizione presentato in anteprima mondiale.
«So(g)no» vuole evocare il messaggio onirico-artistico di unità tra linguaggi tra nazioni e tra uomini.
“Ars Sine Finibus” è però prima di tutto un concorso per giovani under 35 selezionati tramite call pubblica tra le accademie d’arte italiane e slovene, invitati a esprimere la loro creatività attraverso opere realizzate con materiali ecosostenibili, promuovendo l’arte e la consapevolezza ambientale.
Le installazioni artistiche diventeranno parte integrante del paesaggio viticolo anche oltre il 2025, trasformando i vigneti in gallerie d’arte a cielo aperto che attireranno visitatori nei prossimi anni.
Il progetto Ars Sine Finibus è un concreto esempio di collaborazione, in perfetta armonia con l’operato di due imprenditori Robert Princic e Matjaž Četrtič, nati entrambi nel 1975 e cresciuti a pochi kilometri di distanza ma separati dal confine che da anni collaborano e sviluppano progetti capaci di porsi a cavallo del confine e trasformando questa barriera non più in un limite ma in una frontiera, oltre la quale si trova l’altrove: il luogo dove immaginare un nuovo futuro, dove creare ciò che può sembrare irrealizzabile. L’arte come strumento chiave per superare le divisioni e promuovere la cooperazione.
“Abbattere un confine che in fondo non è mai esistito davvero, se non sulle cartine: è questo che facciamo ogni giorno, nella nostra viticoltura, nei rapporti con le famiglie italiane e slovene con cui condividiamo i filari, e ora anche con l’arte. “Siamo orgogliosi di essere partner, ancora una volta, per Ars Sine Finibus. Sostenere i giovani e contribuire alla cultura transfrontaliera è per noi una responsabilità, ma anche un’opportunità. Nel corso del 2025 continueremo ad aprire le nostre porte a progetti culturali grazie a GO!2025, perché crediamo che il vino possa essere strumento di dialogo, proprio come l’arte“, affermano Robert Princic e Matjaž Četrtič.
Il progetto è realizzato con il sostegno del Fondo per piccoli progetti GO!2025 del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia.

Programma venerdì 5 settembre:
– 17.10: Introduzione del Progetto
– 17.20: Saluti istituzionali
– 17.50: Presentazione vincitori concorso “ARS SINE FINIBUS”
– 18.10: Tavola Rotonda “I giovani ridefiniscano il futuro”
– 19.10: Presentazione opere Rotelli
– 19.20: Taglio del Nastro