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Dario Rupen Timurian, Console Onorario della Repubblica di Armenia a Bari: “La nostra Comunità e il Consolato si stanno impegnando per restituire l’ospitalità, le cure e l’amore ricevuti dal popolo pugliese attraverso attività semplici ma significative”

Redazione by Redazione
20 Giugno 2025
in Interviste
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Dario Rupen Timurian, Console Onorario della Repubblica di Armenia a Bari: “La nostra Comunità e il Consolato si stanno impegnando per restituire l’ospitalità, le cure e l’amore ricevuti dal popolo pugliese attraverso attività semplici ma significative”
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Imprenditore visionario, capace di coniugare la passione per l’artigianato con la modernità del design d’interni, Dario Rupen Timurian ha costruito, tassello dopo tassello, un percorso che parte da Bari e arriva a incidere profondamente nel tessuto economico e culturale del territorio. Nato nel 1974, dopo gli studi in Giurisprudenza si dedica al settore arredo e tessile, fondando nel 2016 la Eleganza Italiana S.r.l., azienda che oggi conta numerosi collaboratori e artigiani e che firma restauri prestigiosi, come ad esempio quello del Teatro Piccinni. Console Onorario di Armenia per la Puglia da circa un anno, ruolo che per lui rappresenta “una sorta di ponte con i suoi avi e un collegamento tra culture ricche di umanità, storia e bellezza”, Timurian è anche uomo di sport e di impegno sociale: ex canottiere agonista, ha operato in prima linea nel volontariato durante l’emergenza Covid-19. Un percorso riconosciuto ufficialmente nel 2023 con il conferimento del Premio “Caravella d’Oro Sandro Ambrosi”.

Console, cosa significa per lei rappresentare la Repubblica d’Armenia in Puglia? “Significa onorare le mie origini con un impegno profondo, come quello che si ha verso il ricordo dei propri avi. Da bambino, ascoltavo i racconti dei miei parenti sulle nostre radici: erano parole semplici, ma capaci di farci sognare e innamorare della nostra storia. Essere Console significa, per me, rappresentare una sorta di ponte tra epoche distanti, ma non troppo, e un collegamento tra culture ricche di umanità, storia e bellezza. E custodire la memoria, promuovere la conoscenza reciproca, costruire occasioni concrete di collaborazione culturale, sociale ed economica. Un impegno civile e morale, in un tempo in cui l’Armenia ha bisogno di vicinanza e solidarietà”.

Come definirebbe oggi le relazioni tra la Puglia e l’Armenia? In quale ambito sono più intense? “Le relazioni sono in crescita, alimentate da un interesse sincero e da un’affinità umana sorprendentemente profonda. La comunità armena in Puglia e l’azione del Consolato si stanno impegnando per restituire l’ospitalità, le cure e l’amore ricevuti dal popolo pugliese attraverso attività semplici ma significative. Infatti tra il 1924 e gli anni Quaranta del XX secolo, Bari e la Puglia furono luogo di accoglienza della diaspora armena proveniente dalla Cilicia, dalla Turchia Occidentale, e dalle Colonie italiane del Peloponneso. Grazie al poeta Hrand Nazariantz a Bari fu costituito un villaggio destinato al lavoro e all’ospitalità della colonia armena che portava il nome di “Nor Arax”.  In questo luogo emblematico venne accolta anche la mia famiglia paterna, con zii, nonni e bisnonni che, in vario modo, erano riusciti a sopravvivere al Genocidio. Secondo questo principio di “restituzione del bene ricevuto”, in pochi mesi abbiamo organizzato una giornata di donazione del sangue a Bari, con la partecipazione attiva della comunità armena e di nostri simpatizzanti; abbiamo contribuito alla realizzazione del villaggio solidale della onlus AGEBEO “30 Ore per la Vita”, che accoglie famiglie con bambini affetti da malattie oncologiche.

L’ambito culturale è sicuramente molto vivace: mostre, concerti, presentazioni di libri e iniziative pubbliche stanno contribuendo a far conoscere il popolo armeno a quello pugliese. Ma si sta aprendo anche un dialogo promettente nei settori della sanità, del turismo e della formazione. È in fase di definizione un protocollo d’intesa tra la Regione Puglia e la Regione armena del Kotaik, che rappresenterà una base strutturale per lo scambio di buone pratiche e know-how. Particolare attenzione sarà dedicata all’ambito sanitario”.

Di recente l’Ambasciatore Vladimir Karapetyan ha visitato la Puglia. “È un segnale forte e chiaro. La presenza dell’Ambasciatore testimonia l’interesse concreto dell’Armenia verso la nostra regione, riconosciuta come strategica sia dal punto di vista geopolitico che culturale nel Mediterraneo. L’inaugurazione del Consolato, circa un anno fa, è stata l’inizio di un percorso; la visita dell’Ambasciatore ha dato ulteriore slancio al dialogo istituzionale, aprendo la strada a collaborazioni più strutturate”.

Se dovesse descrivere l’Armenia con tre aggettivi? “Me ne consenta quattro: resiliente, spirituale, generosa, culturale. Resiliente, perché ha attraversato tragedie storiche senza perdere la propria identità. Spirituale, perché è culla di una delle più antiche civiltà cristiane e conserva un patrimonio di fede, arte e architettura unico al mondo. Generosa, perché, nonostante le difficoltà, il popolo armeno ha sempre saputo offrire accoglienza, valori umani e solidarietà. Culturale, perché gli armeni, spesso poliglotti, sono capaci di vivere senza molti agi, ma mai senza un buon libro”.

Proviamo a stilare un bilancio del suo primo anno da Console? “È stato un anno intenso, fatto di relazioni profonde, incontri istituzionali e tante iniziative. Abbiamo promosso eventi nei settori culturale, sanitario e formativo, contribuendo a costruire i canali attraverso i quali far fluire le attività tra Armenia e Puglia. Abbiamo instaurato legami significativi con le istituzioni locali, iniziato un dialogo con il sistema sanitario, lo spettacolo dal vivo della Regione Puglia collaborato con il Politecnico di Bari e partecipato ad azioni solidali. Il bilancio è positivo. È stato fatto molto, ma è solo l’inizio: tanto resta ancora da fare”.

Ricordo più bello di questo primo anno? “Il giorno della mia nomina. Ero appena stato dimesso dall’ospedale, in convalescenza per una broncopolmonite, quando ricevetti la comunicazione ufficiale dall’Ambasciata armena. Un altro ricordo indelebile è stata la giornata della raccolta sangue organizzata con il Prof. Carlo Coppola, mio consigliere generale e M. Siranush Quaranta, consigliere per la ricerca storica, due pilastri insostituibili del Consolato. L’evento è stato accompagnato dalla presentazione della trilogia poetica di Charents: un momento di autentica comunità, capace di unire cultura e solidarietà”.

E il momento più difficile? “Senza dubbio, il silenzio internazionale di fronte al dramma del Nagorno-Karabakh. Sentire il dolore del nostro popolo e non poter fare abbastanza è stato un momento duro, che ha messo a nudo il limite delle parole davanti alla sofferenza reale”.

Esistono già gemellaggi tra città o ne state promuovendo di nuovi? “Stiamo lavorando alla creazione di gemellaggi e patti di amicizia. Alcuni Comuni pugliesi hanno manifestato concreto interesse, e sono già iniziate le interlocuzioni. Credo molto nella diplomazia dei territori, basata su relazioni autentiche, scambi di buone pratiche e coinvolgimento delle comunità scolastiche e locali. Questa implementazione è uno degli obiettivi del prossimo anno”.

Quali sono le prossime iniziative del Consolato? “Stiamo organizzando una grande mostra fotografica sull’Armenia, in collaborazione con importanti fotografi italiani e con il patrocinio dell’Ambasciata. Proseguirà il ciclo di presentazioni di libri e incontri culturali legati alla memoria del genocidio armeno. In programma anche un viaggio istituzionale in Armenia con rappresentanti di enti pugliesi. Il dialogo tra le due terre non si ferma. Anzi, si rafforza”.

Intervista di Marco Finelli

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