Si è tenuta questa mattina la visita ufficiale dell’ambasciatore americano presso la Santa Sede, Joe Donnelly, a Padova, per conoscere personalmente Medici con l’Africa Cuamm, il suo impegno in Africa e l’intervento in Italia, a favore dei più vulnerabili.
Intensa la mattinata che ha portato, dapprima, l’ambasciatore e il suo staff a visitare lo Sportello Immigrazione della Questura, in Piazza Zanellato per conoscere da vicino l’impegno nell’accoglienza dei migranti. In un secondo momento, Donnelly ha visitato la sede del Cuamm, in via San Francesco, dove è stato informato sul lavoro in otto paesi dell’Africa a sud del Sahara, a favore della salute e della cura delle fasce più fragili della popolazione, mamme e bambini, e della formazione delle risorse umane locali. Focus particolare, l’impegno del Cuamm in Italia, così cresciuto negli ultimi due anni, anche grazie al sostegno di USAID.
Da qui la recente collaborazione con la Questura di Padova, avviata lo scorso 28 marzo, per dare un contributo alle attività dello Sportello Immigrazione. Durante i mesi di marzo e aprile, a causa della crisi in Ucraina, il numero di persone accolte dallo sportello è raddoppiato, arrivando a picchi di 350-400 persone nelle prime settimane di conflitto. Sono per la maggior parte donne, anziani e minori. Da quando è iniziata tale collaborazione lo Sportello ha ricevuto circa 22.000 cittadini stranieri e ha visto i volontari del Cuamm impegnati attivamente nell’accoglienza.
«Questa è stata per me un’occasione importante per conoscere da vicino l’impegno di Medici con l’Africa Cuamm, il lavoro straordinario che sta svolgendo in risposta all’emergenza in Ucraina e il suo impegno in Africa, dove continua ad operare in prima linea per garantire l’accesso alle cure ai più vulnerabili. – ha detto l’ambasciatore americano presso la Santa Sede Joe Donnelly – Grazie per il lavoro che fate in quello che voi definite l’ultimo miglio, laddove il bisogno di intervento è maggiore. Vedere i frutti della collaborazione tra Cuamm e USAID e sapere che insieme è possibile salvare la vita di molte persone, in Africa e non solo, è davvero di ispirazione».
Ha affermato Antonio Sbordone, Questore di Padova:
«Il nostro Ufficio Immigrazione assicura un servizio straordinario, riuscendo a far stare insieme le ragioni della sicurezza e quelle dell’accoglienza e del sostegno ai più vulnerabili. Abbiamo bisogno di sostegno per realizzare al meglio questo obiettivo e il CUAMM sta fornendo un contributo assolutamente eccezionale. I volontari sono oggi perfettamente integrati nello spirito che anima i poliziotti dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Padova e la mia ammirazione nonché la mia gratitudine nei confronti del Cuamm, per quello che fa nel mondo, e per quello che fa per noi è assoluta, ma anche commossa».
«Questa visita è per noi un grande segno di stima e amicizia – ha detto Andrea Borgato, vicedirettore del Cuamm -. Proprio grazie allo speciale sostegno ricevuto dall’Agenzia per la cooperazione americana (USAID), allo scoppio della pandemia da Covid-19, il Cuamm ha potuto realizzare importati iniziative e opere anche in Italia e a Padova. Pur avendo sempre nel cuore l’Africa, in un momento di grave emergenza, abbiamo potuto donare professionalità e competenza anche al nostro paese, e questo è stato per noi tutti, molto importante. Su questa strada si colloca la collaborazione con la Questura di Padova, che vede impegnati, ogni giorno, nell’accoglienza ai migranti, circa 30 volontari. In questi mesi, hanno donato oltre 2.600 ore del loro tempo libero per aiutare qualcuno di fragile e bisognoso. È questo uno dei fondamenti su cui, da oltre 70 anni, il Cuamm basa le sue scelte e le sue azioni, in Africa, e anche in Italia».
I circa 30 volontari del Cuamm, presenti presso l’Ufficio Immigrazione, mettono a disposizione il proprio tempo e disponibilità per gestire in sicurezza la fase di accoglienza delle persone in modo da agevolare la ricezione delle pratiche e snellire le procedure, garantendo così un servizio di supporto e assistenza alle persone in stato di stress o difficoltà dettata dalla situazione critica. A queste attività si aggiunge anche il contributo degli interpreti che oltre a fornire assistenza agli sportelli in lingua ucraina si sono resi disponibili per la traduzione di documenti con le informazioni utili per il soggiorno in Italia.