Napoletana, laureata in diritto internazionale e abilitata alla professione di avvocato, ha lavorato per molti anni nel settore dei Programmi Comunitari di sviluppo e formazione: Valentina Mazza, oggi consulente legale, è Console Onorario del Kazakhstan per Napoli e la Campania, con Exequatur del 29 Novembre 2021.
Inaugurata qualche giorno fa la nuova sede consolare, alla presenza dell’Ambasciatore S.E. Yerbolat Sembayev e di diverse Autorità, ora è già al lavoro per implementare le relazioni economiche, culturali e umanitarie fra il Paese dell’Asia Centrale e la Regione Campania, contribuendo contestualmente alla tutela dei diritti dei cittadini Kazaki presenti sul territorio. A distinguerla, una grande determinazione.
Avvocato, anzitutto congratulazioni per l’inaugurazione del Consolato. Cosa significa per Lei questo nuovo incarico?
La ringrazio. Per me, laureata in diritto internazionale e da sempre appassionata di geopolitica, è un vero privilegio poter seguire da vicino il Kazakhstan, un Paese che conosco molto bene, in questo momento storico epocale in cui, a seguito delle riforme costituzionali promosse dal nuovo Presidente della Repubblica Kassym-Jomart Tokayev, tutto cambierà molto rapidamente.
Che Paese è oggi il Kazakhstan?
E’ un nuovo Kazakhstan, un Paese pronto ad un cambiamento sostanziale in senso democratico. Avete visto in tv e letto sui giornali degli scontri che ci sono stati in Kazakhstan all’inizio di gennaio. A questi scontri il presidente Tokayev ha risposto mettendosi dalla parte del suo popolo, che chiedeva cambiamenti tangibili, e promettendo una trasformazione politica in grado di formare “regole del gioco” eque e giuste, sradicando favoritismi e monopoli in tutte le sfere della vita e procedendo nel complesso processo di costruzione di un moderno stato nazionale democratico. Una promessa che non è rimasta lettera morta ma che, in soli due mesi, si è trasformata in una proposta di riforma costituzionale che cambierà completamente il Paese e che è stata oggetto di un Referendum il 5 giugno scorso. I cittadini kazaki con quasi il 78% di SI hanno approvato la riforma e dato fiducia al Presidente. Cedendo parte dei suoi poteri al Parlamento, Tokayev ha acquisito legittimità agli occhi della popolazione e rafforzato il suo potere.
E’ un momento storico verso la democratizzazione del Paese: si passa da una forma di governo super presidenziale ad una Repubblica presidenziale con meno poteri al Presidente, un Parlamento più forte ed influente e un Governo responsabile. Cambiano le procedure di elezione dei Parlamentari con l’introduzione di un sistema elettorale misto proporzionale-maggioritario che consenta ai cittadini di avere più voce in capitolo nella scelta degli stessi. Si semplificano le procedure per la registrazione di nuovi partiti politici in modo da garantire il multipartitismo. Viene abolita la pena di morte e ripristinata la Corte costituzionale. Si vieta al Presidente di appartenere ad un partito politico e che i suoi familiari rivestano incarichi politici o di leadership in qualsiasi ambito del settore pubblico.
Come definirebbe oggi i rapporti fra Italia e Kazakhstan?
Li definirei ottimi. L’Italia è il terzo cliente globale e l’ottavo fornitore del Kazakhstan, con più di 250 aziende operanti in loco. La trasformazione economica che deriverà da questo voto sarà molto vantaggiosa per i partner economici e commerciali e aprirà nuove strade a chi voglia investire o semplicemente vendere i propri prodotti nel Paese. I settori con maggiori opportunità sono quelli dell’agricoltura e dell’agroindustria, il metallurgico, il chimico e petrolchimico, il sanitario e della farmaceutica, quello delle costruzioni, del turismo, dell’energia e della meccanica. Molto interessanti anche il settore digitale, quello delle infrastrutture, quello dello smaltimento dei rifiuti e della vendita al dettaglio di alimentari e casalinghi.
Quali connessioni “vede” con la Campania?
Le connessioni e le possibilità di cooperazione con la Campania sono molte. Il Kazakhstan, pur avendo tantissime risorse, è ancora carente di tecnologia e know how. Non dimentichiamo che il Paese ha acquisito la sua indipendenza dall’Unione Sovietica da soli 30 anni e all’inizio ha dovuto affrontare tutti i problemi che hanno colpito le repubbliche ex sovietiche: inflazione senza controllo, crollo dei sistemi di commercio e di distribuzione, mancanza di fondi per rinnovare gli impianti ed interruzione dei sussidi statali. La politica del governo per il rilancio dell’economia è stata molto efficace e si è basata sulla privatizzazione, sulla liberalizzazione dei prezzi e sull’apertura agli investimenti stranieri. Sono, tuttavia, ancora molti i passi avanti da fare per ottenere un’economia moderna e innovativa. Ed è per questo che il Paese è molto interessato a collaborare con i nostri centri di ricerca, le nostre università, le nostre imprese, che considera delle eccellenze in Italia, per acquisire quella tecnologia, quell’innovazione e quel know how che gli sono indispensabili per progredire. A loro volta i nostri imprenditori possono trovare in Kazakhstan mercati molto interessanti e attraenti possibilità di investimento.
Iniziative in programma?
Si tante. Ho iniziato il mio incarico con due iniziative afferenti l’Università. E’ già stato firmato, a metà maggio, un protocollo d’intesa che prevede un interscambio accademico e culturale tra l’Università degli Studi di Cassino e del basso Lazio e l’Università Statale di Karaganda “Buketov”; è, inoltre, in via di definizione un altro protocollo d’intesa tra l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e l’Università Nazionale Kazaka “Al-Farabi” di Almaty finalizzato ad una cooperazione scientifica e un interscambio di studenti, docenti, ricercatori.
Le prossime iniziative saranno di tipo economico-commerciale. Il Kazakhstan è un Paese molto interessante per i nostri imprenditori perché, oltre ad avere tantissime risorse, ha un ambiente assolutamente business-friendly che sostiene le imprese in ogni modo: ha 13 Zone Economiche Speciali, 36 Zone Industriali e prevede, per gli investitori stranieri, sgravi fiscali, sussidi, concessione di terreni, disponibilità di infrastrutture e procedure semplificate di assunzione di lavoratori stranieri. E’, inoltre, una porta agevolata sui mercati russi e orientali che sono i mercati più grandi del mondo.
Marco Finelli