Di seguito il testo tradotto in italiano, diffuso dalla Farnesina.
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Noi, i Ministri degli Esteri di Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti d’America e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea condanniamo con la massima fermezza la crescente cooperazione militare tra la Repubblica Democratica Popolare di Corea (RDPC) e la Federazione russa, incluso il dispiegamento di truppe della RDPC in Russia per il loro impiego sul campo di battaglia contro l’Ucraina. In una continua dimostrazione di sostegno e unità, ricordiamo e rafforziamo la nostra azione sanzionatoria coordinata e dichiarazione congiunta sulla cooperazione RDPC-Russia del maggio 2024.
Il sostegno diretto fornito dalla RDPC alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina segna una pericolosa espansione del conflitto, con gravi conseguenze per la sicurezza di Europa e Indo-Pacifico. L’esportazione da parte della RDPC di missili balistici, munizioni, e altro materiale militare in Russia per il loro impiego contro l’Ucraina e l’addestramento di soldati della RDPC con l’uso di armi o materiale correlato rappresentano flagranti violazioni delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1718 (2006), 1874 (2009), e 2270 (2016). Siamo profondamente preoccupati da qualsiasi sostegno politico, militare o economico che la Russia possa fornire ai programmi illegali di armamento della RDPC, comprese le armi di distruzione di massa e i loro vettori, che esacerberebbero il già teso contesto sulla penisola coreana.
Insieme, riaffermiamo il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina mentre difende la propria libertà, sovranità e integrità territoriale. Esortiamo la RDPC a cessare immediatamente ogni assistenza alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, incluso ritirando le proprie truppe. Esortiamo la Russia a porre immediatamente fine alla sua guerra di aggressione contro l’Ucraina e a cessare la sua cooperazione militare con la RPDC. Incoraggiamo i membri della più ampia comunità internazionale a unirsi al nostro appello e continueremo ad agire di concerto, anche attraverso l’imposizione di sanzioni economiche, per rispondere al pericolo rappresentato dal partenariato tra RPDC e Russia.