Parole piene di commozione e un lungo composto applauso. Così questa mattina Milano ha ricordato Luca Attanasio, il giovane ambasciatore italiano ucciso in un attentato insieme al suo autista, Mustapha Malinbo, e al carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci, poco più di un anno fa. Con loro stava viaggiando su un convoglio umanitario in Congo, dove era in servizio dal 2017. In sua memoria è stata scoperta una targa all’interno del Parco Ravizza, proprio davanti all’ingresso dell’Università Bocconi, dove aveva studiato e si era laureato con lode nel 2001.
Alla cerimonia hanno partecipato il Comune di Milano, un rappresentante dell’Europarlamento, il Rettore della Bocconi, Gianmario Verona, i genitori di Luca Attanasio e la moglie Zakia Seddiki, con le loro tre bambine. È lei ad aver proseguito la missione del marito attraverso Fondazione Mama Sofia, di cui è presidente, nata per promuovere i valori della pace, della giustizia e della solidarietà tra i popoli che il marito aveva vissuto in prima persona.
Insieme a loro anche tanti cittadini, cittadine e giovani attirati dalla figura di un uomo appassionato e impegnato, al servizio delle istituzioni e in missione accanto ai più deboli. E che di se stesso diceva: “Essere ambasciatore è una missione e significa non lasciare indietro nessuno. In qualsiasi parte del mondo”.
Con il ricordo di Luca Attanasio iniziano ufficialmente le celebrazioni cittadine per il 76° anniversario della Festa della Repubblica che saranno aperte domani, alle ore 10 in piazza Duomo, dalla cerimonia dell’Alzabandiera alla presenza della autorità civili e militari.
Il ricordo dell’Ambasciatore Luca Attanasio rientra nel palinsesto di iniziative di Milano è memoria.