Più di 500 ospiti, fra cui una nutrita rappresentanza di diplomatici accreditati presso la Santa Sede e molti religiosi, martedì scorso sono stati accolti dall’Ambasciatore statunitense Joe Donnelly nella magnifica Villa Richardson, dove si è tenuta una celebrazione anticipata del Giorno dell’Indipendenza.
“Mi sento enormemente fortunato ad essere qui con voi stasera, per celebrare gli Stati Uniti e la nostra forte partnership con la Santa Sede – ha detto il Capo Missione degli States, che a giorni terminerà il suo mandato, aggiungendo – quest’anno i nostri due Paesi commemorano 40 anni di relazioni diplomatiche formali, ma naturalmente i nostri legami risalgono a molto, molto tempo fa. Questa meravigliosa festa commemora la fondazione degli Stati Uniti, un Paese formato sulla convinzione che tutte le persone siano uguali e dotate di diritti inalienabili, tra cui la vita, la libertà e la ricerca della felicità. Questa è la bussola morale nel cuore dell’America”.
Per celebrare il suo ultimo Giorno dell’Indipendenza come Ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, l’ambasciatore Donnelly è stato raggiunto sul palco dai suoi familiari, e da due ospiti speciali, che hanno portato il loro saluto alla celebrazione: l’arcivescovo Paul Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali del Vaticano, e il Senatore USA Chris Coons, giunto per l’occasione dal Delaware.
“Come avrete sentito – ha detto l’Ambasciatore – Jill (ndr. moglie del diplomatico) ed io torneremo in Indiana tra un paio di settimane. Voglio usare questo tempo stasera per ringraziarvi. Sono stati due anni profondamente importanti. Sono profondamente grato a ciascuno di voi, ai partner della Santa Sede, sia religiosi che laici, alla comunità delle ONG, ai miei amici nel meraviglioso corpo diplomatico, ai giornalisti e agli studiosi. Grazie per la vostra amicizia, la vostra collaborazione e i vostri saggi consigli. Grazie per aver lavorato a fianco degli Stati Uniti sulle questioni più importanti di oggi”.
Nel corso della serata, impeccabilmente organizzata dal personale dell’Ambasciata, gli ospiti, allietati dalle note di una banda militare dei Marines, dopo il brindisi di benvenuto e l’immancabile taglio della torta, hanno potuto immergersi e assaporare appieno l’atmosfera del garden party statunitense, degustando bevande e prodotti tipici, italiani e americani.