L’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede ha organizzato un evento martedì 21 maggio, in occasione del Giorno dell’Indipendenza nazionale, presso il proprio Centro Culturale a Roma. Ad accogliere gli ospiti l’Ambasciatore accreditato in Vaticano, S.E. Ilgar Mukhtarov.
Nel suo discorso di benvenuto, il diplomatico ha tenuto un discorso nel quale ha evidenziato che “106 anni fa, il 28 maggio 1918, in Azerbaigian furono fondati la prima Repubblica Democratica Secolare, così come il primo parlamento e governo multietnico del mondo musulmano, adottando la Dichiarazione di Indipendenza”, e ricordato poi come, nel 1918, sia stato il primo Paese del mondo musulmano a concedere alle donne il diritto di voto e di essere elette.
L’Azerbaigian, ha sottolineato Mukhtarov, “rappresenta un punto di incontro tra est e ovest, Nord e Sud, luogo in cui rappresentanti di differenti religioni, gruppi etnici e culture coesistono pacificamente, vivendo nel rispetto reciproco”, citando poi, a proposito del multiculturalismo caratterizzante il Paese, le parole di elogio del Papa Giovanni Paolo II nel 2002 e quelle di Papa Francesco nel 2016.
Il rappresentante diplomatico ha ricordato poi che “nel 1991, con il ripristino dell’indipendenza statale della Repubblica dell’Azerbaigian, è aumentata la cooperazione del Paese con la Santa Sede in campo politico, culturale e in altri settori. Una solida base per le relazioni bilaterali è stata gettata in seguito alla visita del Leader Nazionale dell’Azerbaigian Heydar Aliyev in Vaticano nel 1997 e della visita di Papa Giovanni Paolo II in Azerbaigian nel 2002, e questa stretta collaborazione prosegue attualmente con successo. Lo scorso luglio – ha aggiunto – la visita di Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin in Azerbaigian ha dato un nuovo impulso allo sviluppo delle relazioni bilaterali”.
Quest’anno, ha detto l’Ambasciatore, ricorre il 20.imo anniversario dalla nascita della Fondazione Heydar Aliyev, che ha permesso la realizzazione di numerosi progetti sulla protezione del patrimonio cristiano in tutto il mondo. L’Azerbaigian inoltre ha ricevuto all’unanimità il sostegno della comunità internazionale come Paese ospitante della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29).
L’Ambasciatore Mukhtarov ha concluso rammentando che il 28 maggio del 2024, per la prima volta, viene celebrato su tutto il territorio della Repubblica dell’Azerbaigian, che ha ripristinato la sua integrità territoriale e la sua sovranità, dopo 30 anni di occupazione militare da parte dell’Armenia.
“L’Azerbaigian, ha specificato, è sempre a favore del raggiungimento della pace a lungo termine nel Caucaso meridionale. La normalizzazione delle relazioni tra Azerbaigian e Armenia basate sul rispetto della sovranità reciproca, dell’integrità territoriale e dei confini internazionali è l’unico modo per garantire pace e stabilità durature nella regione. I negoziati sul processo di normalizzazione tra Azerbaigian e Armenia continuano con successo. Si è presentata un’occasione storica per la firma di un trattato di pace tra i due Paesi. Ci auguriamo che entro la fine di quest’anno saremo in grado di firmare un accordo e di stabilire una pace sostanziale nel Caucaso meridionale”.
Ospite d’onore della serata Monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Santa Sede. L’esponente del Vaticano ha ricordato il 20.imo anniversario della Fondazione Heydar Aliyev, che, grazie all’iniziativa del Primo vicepresidente dell’Azerbaigian Mehriban Aliyeva, un grande contributo fornisce alla tutela e al restauro del patrimonio cristiano in Vaticano.
“Questo anniversario ci offre l’occasione di esprimere i sentimenti di amicizia e di apprezzamento della Santa Sede per le positive relazioni bilaterali che intrattiene con l’Azerbaigian, caratterizzate da cordialità e rispetto, ed espresse eloquentemente sia nello scambio di visite ad alto livello che attraverso diverse altre iniziative. Come è stato più volte sottolineato, le nostre relazioni amichevoli hanno una lunga storia e sono antecedenti alla loro formalizzazione nel 1992”, ha dichiarato il Monsignore, che ha anche evidenziato la presenza di un primo Ambasciatore residente dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, esprimendo un ringraziamento al Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, S.E. Ilham Aliyev, per aver generosamente donato un terreno per la costruzione di una nuova Chiesa Cattolica a Baku.
L’intervento si è concluso con le parole di Papa Francesco per l’Azerbaigian, che il 2 ottobre 2016, durante il suo Viaggio Apostolico, ha espresso il suo «sincero augurio che l’Azerbaigian possa proseguire sulla via della cooperazione tra diverse culture e confessioni religiose. L’armonia e la pacifica convivenza siano sempre più fonte di vitalità per la vita pubblica e civile del Paese, nella sua molteplicità di espressioni, assicurando a tutti gli uomini e le donne la possibilità di offrire il proprio contributo al bene comune. (…) Possa Dio benedire l’Azerbaigian con armonia, pace e prosperità».
La serata è stata arricchita da musica azerbaigiana e internazionale, interpretata da due noti artisti azerbaigiani, Sahib Pashazada al tar e Firuza Baylarova al pianoforte e da prelibatezze della cucina azerbaigiana, preparate da chef giunti in Italia per l’occasione.
Presenti esponenti religiosi, rappresentanti del mondo diplomatico, accademico e dei media.