La visita dell’Ambasciatrice di Cuba in Italia, S. E. Mirta Aurora Granda Averhoff, organizzata dall’associazione Semi di Pace, è iniziata il mattino con l’incontro con studenti, insegnanti e famiglie della scuola “Renata Borlone” di Borgata Aurelia, a Civitavecchia, per poi continuare con quello con i ragazzi della classe quinta dell’istituto “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia.
Al centro degli appuntamenti, un confronto su tematiche internazionali riguardanti la cooperazione, la solidarietà, l’importanza dell’istruzione e della sanità per la Repubblica di Cuba, ricordando il prezioso sostegno dato all’Italia, dai medici e infermieri cubani, durante i momenti più drammatici della pandemia.
Successivamente, alla Cittadella, sede centrale dell’associazione Semi di Pace, l’Ambasciatrice si è fermata per visitare i memoriali della shoah e del migrante.
Il presidente Luca Bondi, durante i saluti, ha ripercorso la storia dei 24 anni di collaborazione ed amicizia con Cuba, caratterizzata da un’incessante opera di concreta solidarietà, attraverso l’invio di numerosi containers di donazioni, ma anche con una costante attività di interscambio, di dialogo e di fraternità.
L’ambasciatrice Averhoff ha ringraziato i presenti per la calorosa accoglienza. “Voglio dirvi grazie – ha detto nel suo discorso – per l’accoglienza e per l’affetto che avete per Cuba, che è grande. L’ho sentito dal primo luogo che ho visitato questa mattina. Credo che il vostro progetto sia particolarmente importante. È un progetto di solidarietà, di accoglienza, di amore per tutti. E’ motivo di soddisfazione sapere che una parte di tutto ciò sia dedicato al mio Paese. Come ambasciatrice mi sento molto onorata e vorrei complimentarmi perché è un lavoro sociale considerevole. Far conoscere alle nuove generazioni gli orrori del genocidio durante la seconda guerra mondiale, quanto soffrono i paesi in via di sviluppo nel sud del mondo che guardano all’Europa, la situazione di molte persone migranti che sono vulnerabili assieme all’attenzione e alle necessità del quartiere con l’assistenza legale che si offre: sono tutti elementi determinanti di un’opera sociale che nel suo insieme ha molta importanza non solo per voi, ma anche per tutta la comunità e i luoghi dove sviluppate i vostri progetti. Credo che sia un’opera ecumenica e di amore – ha concluso l’ambasciatrice – che ha un valore indiscutibile. Vi faccio tanti auguri e sono felice di stare qui con voi.”